Le origini dell’Inquisizione romana tra religione e politica
Anzitutto, una breve precisazione per quanto riguarda il titolo: mi soffermerò soltanto sull’Inquisizione romana, che è diversa dall’Inquisizione medievale, nata per combattere le eresie di catari e valdesi che, dopo aver esaurito i suoi compiti con la loro comparsa, manten-ne un residuo compito nel perseguire le pratiche stregonesche; ed è diversa dall’Inquisizione spagnola, nata dalla progressiva riconquista da parte della Castiglia dei regni andalusi per controllare e reprimere le sopravvivenze musulmane ed ebraiche nella penisola iberica, che fu un tribunale dello Stato e, pur servendosi di personale ecclesiastico, fu uno degli strumenti principali attraverso i quali la monarchia spagnola fra Quattro e Cinquecento consolidò il suo potere e si dotò di un efficace strumento di controllo sociale. L’Inquisizione romana nacque ufficialmente il 21 luglio 1542 con la bolla papale Licet ab initio, che istituva il supremo tribu-nale romano per reprimere l’eresia in Italia e nelle terre soggette alla Chiesa cattolica, affidan-dogli il compito di coordinare i fragili e vetusti tribunali inquisitoriali locali, al fine di affron-tare il drammatico problema della diffusione della Riforma protestante e del suo dilagare an-che in Italia.
Una lezione che apre interrogativi e propone nuove interpretazioni sul ruolo politico dell’Inquisizione Romana in età moderna.
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