Il 2 giugno, la festa della repubblica
Il 2 giugno 1946, per la prima volta nella storia, gli italiani e le italiane furono chiamati alle urne per votare al referendum e decidere tra monarchia e repubblica. L’Italia divenne una repubblica parlamentare e anche quest’anno si è reso omaggio alla Repubblica e al milite ignoto.
L’Italia nel 1946
Il 3 settembre 1943, con entrata in vigore l’8 dello stesso mese, il generale Pietro Badoglio, presidente del Consiglio del Regno d’Italia, firmò l’armistizio che sancì la resa del Paese all’esercito degli Alleati. Da quel momento i tedeschi diventarono nemici del Regno d’Italia ed ebbe inizio la guerra di liberazione contro l’occupazione nazista.
Una fase del conflitto che terminerà il 25 aprile del 1945, giorno in cui il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI), che aveva sede a Milano, ordinò l’insurrezione generale dei territori occupati dando il la alla liberazione delle città del Nord ancora controllate dai tedeschi. Alla fine della guerra re Vittorio Emanuele III (1869-1947) abdicò al trono, nominando luogotenente del Regno d’Italia il figlio Umberto II (1904-1983). Tuttavia il nuovo sovrano regnò poco più di un mese, tanto da guadagnarsi il soprannome di Re di maggio.
Il referendum del 1946
Il 2 giugno del 1946 si svolse dunque il referendum nel quale gli italiani furono chiamati a scegliere fra repubblica e monarchia.
Furono le prime votazioni nazionali a suffragio universale a cui parteciparono per la prima volta in Italia anche le donne (la maggiore età era fissata a 21 anni). Al referendum parteciparono 24.946.878 italiani (esclusi quindi gli abitanti dell’Alto Adige e di Trieste). Tra questi 12.718.641 (il 54,27%) scelse la repubblica, contro i 10.718.502 che optarono per la monarchia.
Contestualmente furono votati i rappresentati della Costituente, cioè coloro i quali avrebbero dovuto scrivere la Costituzione repubblicana.
Tra alcuni dei suoi esponenti si possono citare:
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- Alcide De Gasperi: primo presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica italiana;
- Enrico De Nicola: primo presidente della Repubblica italiana da 1 gennaio al 12 maggio del 1948;
- Luigi Einaudi: secondo presidente della Repubblica, in carica dal 1948 al 1955;
- Nilde Iotti: prima presidente della Camera dei Deputati dal 1979 al 22 aprile 1992;
- Giorgio La Pira: sindaco di Firenze dal 1951 al 1957 e dal 1961 al 1965;
- Giuseppe Dossetti: deputato della Repubblica, giurista e teologo;
- Giuseppe Saragat: quinto presidente della Repubblica, in carica dal 1964 al 1971.
Le celebrazioni e la cerimonia del 2 giugno
Ogni anno a Roma viene celebrata la festa della Repubblica con una solenne parata.
La celebrazione si apre con il capo dello Stato che posa la corona di fiori sulla tomba del milite ignoto. Uno squillo di tromba risuona nel silenzio che avvolge il Vittoriano o Altare della Patria, un silenzio rotto dal passaggio delle Frecce tricolore che rilasciano la scia tricolore.
La cerimonia si sposta sulla via dei Fori imperiali dove il presidente della Repubblica, a bordo della storica Lancia flaminia e scortato dalla guardia a cavallo dei corazzieri, raggiunge il palco delle autorità. Lungo la via sfilano i reparti delle forze armate italiane e straniere, le forze dell’ordine e i corpi civili dello Stato. Il reparto più atteso dalla popolazione è quello dei bersaglieri, caratterizzati dall’elmetto piumato e dal passo di corsa. La celebrazione si chiude con il passaggio delle Frecce tricolore; il capo dello Stato che risale nuovamente sulla sua automobile per raggiungere il Quirinale.
Il ponte del 2021 tra restrizioni e colori delle regioni
Se con i ponti nel 2021 gli studenti non hanno avuto molta fortuna, alcune regioni hanno invece deciso di concedere loro un ponte di ben 4 giorni in occasione del 2 giugno, che quest’anno è caduto di mercoledì.
Le regioni in cui c’è stato il ponte tra il 31 maggio e il 1° giugno sono state essenzialmente due: il Lazio e l’Umbria. Anche se i calendari scolastici delle altre regioni non hanno previsto il ponte del 2 giugno 2021, le scuole hanno deciso in autonomia di rimanere chiuse per due giorni. Sono invece state vietate le feste e ovviamente gli assembramenti ma l’allentamento delle restrizioni ha permesso a numerose famiglie italiane un po’ di vacanza all’aperto.
Anche gli spostamenti tra regioni con i mezzi di trasporto come navi o treni sono stati possibili, con la condizione di fornire il tampone 48 ore prima della partenza. Ciò nonostante il ponte ha destato felicità negli albergatori e dei ristoratori delle varie zone d’Italia, in quanto è stato un segnale, seppur ancora minimo, di ripresa.
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