Echi d’oltre mare- Vi racconto Il mio Erasmus- n.2
Dimenticate le guide turistiche, dimenticate i soliti e noiosi siti internet in cui vi mostrano immagini dei luoghi che desiderate visitare da tempo ma che non corrispondono mai alla realtà e, inoltre, dimenticate i soliti tour organizzati che spesso vi fanno passare la voglia di viaggiare. Dopo poche settimane posso dire che uno dei mezzi migliori non solo per spostarsi da un luogo all’altro ma anche per conoscere meglio la città è sicuramente il taxi. In città sono ovviamente presenti autobus, tram, metropolitana, ecc, ma penso che i taxi restino il mezzo più comodo ed il loro costo non è eccessivo: pensate che per muovervi in tutta la città la cifra si aggira tra i 2 e i 5 Dinar (cioè tra i 70 cent e i 2 Euro).
Tuttavia, ciò di cui vorrei davvero parlarvi questa settimana non ha niente a che vedere con i mezzi di trasporto e i loro costi. La vera chiave di volta per conoscere un po’ più a fondo Tunisi non sono i taxi in sé ma i loro autisti. Dopo qualche giorno vi renderete subito conto che i tassisti possono diventare i vostri migliori alleati nell’aiutarvi a sopravvivere alla giungla urbana tunisina, se presi nel modo giusto saranno sempre pronti a darvi consigli utili e ad insegnarvi qualcosa di nuovo. Quasi tutte le volte in cui deciderete di salite su un taxi fatelo con la consapevolezza che sarà una corsa che vi terrà con il fiato sospeso fino alla fine (data la spericolata guida tunisina) ma anche un’occasione di confronto con una persona del posto, per apprendere maggiori informazioni sulla loro cultura e far pratica con una lingua che conosci appena.
Ecco cosa ho appreso dai tassisti durante queste tre settimane:
- Qualche tempo fa avevo visto in tv un episodio di “Striscia la Notizia” in cui Stefania Petix evidenziava il fatto che a Palermo, gli abitanti spesso non conoscono i nomi reali di molti luoghi della propria città. Credevo erroneamente che questo fosse solo un fenomeno siciliano ma ho constatato, ahimè, che oltre il Mediterraneo cambiano i luoghi ed il problema resta lo stesso…con l’aggravante che Tunisi è “leggermente” più grande della mia città natale. Non solo i Tunisini, in questo particolare caso i tassisti, non conoscono i nomi delle strade (fatta qualche eccezione), ma l’uso di un semplice navigatore satellitare non sembra essere contemplato. Perciò, appena raggiungi la zona presso cui è collocata la tua meta, in modo un po’ spartano devi essere tu a guidare l’autista passo dopo passo, possibilmente esprimendoti a gesti, dato che il più delle volte non parlate la stessa lingua, o inventando una nuova lingua che sta a metà tra la tua e la sua per cercare di comprendervi a vicenda;
- Un altro fatto di cui ti rendi conto confrontandoti con gli autisti, e non solo, è che molte persone comprese in una fascia d’età tra i 40 e 60 anni circa parlano l’italiano o riescono a comprenderlo, mentre la maggior parte dei miei coetanei parla solo il francese, oltre che l’arabo ovviamente. Di solito ci si dovrebbe aspettare la situazione inversa, però in questo caso c’è una spiegazione semplice ma non immediata. Infatti quando chiedi loro come conoscono l’italiano la risposta non sarà “ho imparato la lingua a scuola” o “ho frequentato dei corsi”, niente di tutto ciò. Loro hanno imparato la nostra lingua dai programmi trasmessi su Rai1, dai grandi presentatori della televisione italiana degli anni ’60 e ‘70 come Pippo Baudo e dalle canzoni di famosi autori come Totò Cutugno;
- Come accennavo sopra, molto spesso durante la corsa, i tassisti saranno lieti di indicarti i luoghi più belli da visitare in città e dintorni. Oltre a fungere da infopoint turistico però cercherà anche di darti delle brevi ma intenze lezioni di dialetto tunisino o di francese;
- Infine, la maggior parte di queste corse in taxi terminano in una discussione sul calcio tra l’autista e il mio coinquilino. In questo modo ho scoperto che a Tunisi esistono due squadre: l’Esperance-de-Tunis e il Club Africain.