È la giornata mondiale delle emoji: tutto quello che c’è da sapere sulle faccine più popolari del mondo
Il 17 luglio è il World emoji day, la giornata mondiale delle popolari faccine diventate il linguaggio universale nelle chat di tutto il mondo. Negli anni ne sono state create oltre tremila e una Emojipedia le elenca tutte. Ecco tutto quello che c’è da sapere
Le emoji nelle chat di tutto il mondo
Quante volte sarà capitato di inviare per la prima volta in segno di affetto il cuore rosso non pensando che fosse così grande, oppure di mandare l’emoji che ride con le lacrime al posto di quella che piange veramente, o ancora di rimanere nel dubbio significato della faccina che ride con i denti serrati.
Non di meno la peggiore sarà stata quella di inviare il dito medio al posto del dito indice per indicare la presenza in qualche chat di gruppo. Insomma, è chiaro che le emoji sono entrate a far parte della vita virtuale di tutti e che, se non esistessero loro, il tono di molte parole digitate a fiumi ogni giorno sui tasti degli smartphone verrebbe frainteso o non verrebbe affatto filtrato lo stato d’animo con cui è stato scritto il messaggio.
Storia delle emoji
Era il 1999 quando la prima emoji fece il suo primo ingresso sulla tastiera dei cellulari. L’ideatore di quella che sarebbe stata la rivoluzione della comunicazione visiva ai tempi del digitale è il designer giapponese Shigetaka Kurita, considerato il padre dei divertenti pittogrammi divenuti oggi di uso comune: più di 20 anni fa Kurita ha creato un set di 176 emoji utilizzando una griglia di 12×12 pixel, oggi esposto al Museum of Modern Art di New York.
Le emoji e Apple
Sono divenute un fenomeno di massa solo qualche tempo più tardi con l’avvento dei telefonini di ultima generazione e dei servizi di messaggistica istantanea. La loro diffusione si deve in particolare ad Apple che ha previsto nel sistema operativo iOS 6 la possibilità di attivare simboli e faccine da usare nelle conversazioni.
È bastato poco perché la tendenza prendesse rapidamente piede anche su Facebook, Twitter, Instagram, WhatsApp. Apple ha successivamente introdotto le animoji, cioè le emoji animate, lanciate nel 2017.
Giornata mondiale delle emoji
Perché è stata scelta la data del 17 luglio per celebrare le emoji?
La ricorrenza è nata nel 2014 grazie al designer e animatore australiano Jeremy Burge e fa riferimento alla data visualizzata allora sull’emoji del calendario. Per l’occasione, Apple e Google rilasciano una serie di nuove faccine che saranno implementate nei rispettivi sistemi operativi nel corso dell’anno. I nuovi design introdotti sono creati dall’Unicode Consortium, gruppo no profit internazionale che stabilisce ogni anno quali nuovi simboli includere.
Emojipedia, l’enciclopedia delle emoji
Sono così tante che sarebbe necessario consultare un dizionario per decodificarne i significati al meglio, eppure Jeremy Burge ha pensato anche a questo e ha così fondato l’Emojipedia. Si tratta di un portale web lanciato nel 2013 nel quale gli utenti possono cercare qualsiasi emoji, divise in categorie, scoprendone il significato preciso e la data di uscita.
Su Emojipedia è possibile confrontare le diverse versioni della stessa emoji vista da Google, Apple, Facebook, Samsung, Twitter e altri. Si rivelerà così una scelta più ponderata quella di mandare un cuoricino dal colore nero anziché giallo o rosso. A volte la scelta del colore sbagliato ha mandato in escandescenza anche le coppie più solide di innamorati.
Emoji v/s Emoticon
Entrambi sono simboli e disegni che sostituiscono parole, frasi e sentimenti. Ma emoji ed emoticon non sono la medesima cosa: l’emoticon è una visualizzazione tipografica di un’emozione, che ricrea una rappresentazione facciale utilizzando il solo linguaggio testuale, i simboli della punteggiatura, ad esempio, come in questo caso: 😉
Le emoji, definite con il termine di pittogrammi, sono immagini a tutti gli effetti e figurano come estensioni del set di caratteri utilizzati oggi dalla maggior parte dei sistemi operativi.
Quelle che usiamo di più
La faccina che ride con le lacrime agli occhi e, subito dopo, il cuoricino rosso sono le emoji più utilizzate. L’Unicode Consortium tiene traccia delle tendenze e svela che faccine sorridenti in diverse forme (soprattutto quella con gli occhi a cuore) e mani giunte in preghiera sono le più usate a discapito, invece, delle emoji dedicate alle bandiere dei paesi.
Le emoji in lockdown
Anche le emoji hanno vissuto il lockdown dovuto alla pandemia da Covid-19: secondo un’analisi condotta da Emojipedia su 68 milioni di tweet, con l’emergenza sanitaria l’uso dei pittogrammi si è intensificato a favore di un certo tipo di emoji.
Sono aumentate, ad esempio, le espressioni di preoccupazione come quella della faccina che piange o quella perplessa, e il simbolo delle mani giunte in preghiera, il cui utilizzo è cresciuto del 25 per cento rispetto a un anno fa. Fra le oltre cento nuove emoji introdotte nel 2020 si ricordano la bandiera transgender e il pittogramma lanciato lo scorso 20 giugno, rimasto on line fino al 23 giugno, in occasione della Giornata internazionale del rifugiato, nato dalla collaborazione fra l’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Twitter e l’artista ivoriano O’Plérou, autore del disegno. La speciale emoji raffigura due mani unite a forma di cuore, simbolo di solidarietà.