La guerra dei mondi
“La guerra dei mondi” è un’opera che riempie lo spettatore di fascino e meraviglia. Il regista Steven Spielberg mette in scena un’invasione aliena osservata dal punto di vista di una famiglia americana. La situazione sembrerebbe tipica di una qualsiasi creazione di fantascienza, ma in realtà ci sono molti interrogativi etici che vengono evidenziati. Vediamo i disagi di due figli che devono convivere con la separazione dei genitori e, nel frattempo, non hanno il tempo di dimenticarsi di crescere; la solitudine del protagonista (Tom Cruise, eccellente nei panni del padre dei ragazzi), alla ricerca di una sua identità personale; l’arrivo degli invasori come metafora del cambiamento, che da sempre sconvolge il quotidiano in un’epoca contemporanea piena di movimento e povera di contenuti da sedimentarsi nell’interiorità.
Era il 2005 quando il film uscì in sala, come rivisitazione dei testi di Wells, e il volto sconvolto di Tom Cruise che porta in braccio la sua bambina non ci ha mai lasciato. Inseriamo “La guerra dei mondi” in un filone che include “Gran Torino”(per il senso di amore da trasmettere necessariamente in qualcosa) e “Fai bei sogni”. I giovani dovrebbero guardare questo ennesimo capolavoro di Steven Spielberg per il carattere innovativo che assume l’arrivo degli alieni, che non si legge tanto come evento, ma come dimensione interpretativa del comportamento degli esseri umani.