Prospettive dell’insegnamento della storia a scuola
Il 18 marzo scorso ho presentato all’assemblea annuale della Società italiana per la storia dell’età moderna (SISEM) una comunicazione riguardante gli attuali problemi e le prospettive dell’insegnamento della storia a scuola. Posto che la L. 107/2015 (Buona Scuola) non ha modificato l’assetto delle Indicazioni nazionali, mi sono concentrato sulle nuove classi di abilitazione dei docenti di scuola secondaria (DPR 19/2016), sui 24 crediti formativi richiesti per tutti proprio dalla L. 107/2015 nelle discipline antropo-psico-pedagogiche, sulla situazione per Scienze della formazione primaria, infine sul lavoro svolto dalla Commissione didattica SISEM circa la proposta di un nuovo curriculum di Storia. Nel complesso, ben poco è cambiato per quanto concerne i crediti formativi obbligatori che i futuri insegnanti di storia dovranno possedere per accedere ai concorsi nelle diverse classi di abilitazione. Non è stata presa in alcuna considerazione la richiesta unanime delle nostre associazioni di un minimo di 6 CFU da acquisire per ciascuno dei cinque settori fondamentali dalla Storia antica alla contemporanea. Si potrà così continuare a insegnare Storia moderna o storia greca ai ragazzi senza averle mai studiate all’università. Viceversa, occorre che i futuri docenti di Storia (ma anche quelli di Matematica o di Meccanica, ad es.) acquisiscano nel loro normale percorso universitario ben 24 crediti in pedagogia, psicologia e antropologia, non si sa ancora bene in che modo e quando. Queste problematiche, assieme a ventilate modifiche al corso di Scienze della formazione primaria per le maestre che si preannunciano forse penalizzanti per la preparazione disciplinare, e al totale immobilismo sul piano del necessario adeguamento organizzativo e programmatico delle nostre scuole, hanno indotto le diverse associazioni degli storici a dare vita a un Coordinamento nazionale per l’insegnamento della nostra disciplina, sotto l’egida della Giunta storica nazionale presieduta da Andrea Giardina. È in questo quadro che anche le proposte già formulate dalla SISEM per un nuovo curriculum verticale di storia, dalla scuola dell’infanzia alla maturità, potranno trovare terreno di più ampio confronto e la possibilità di una loro ulteriore messa a punto.
Per maggiori dettagli sulle singole questioni trattate e relativa documentazione:
1) Relazione all’Assemblea annuale della Società italiana per la storia dell’età moderna (SISEM): L’insegnamento della Storia: problemi e prospettive (Insegnamento Storia bis)
2) Documento approvato dalla SISEM, Palermo marzo 2013: Formazione degli insegnanti e didattica della Storia (SISEM Formazione degli Insegnanti e Didattica della Storia DEFINITIVO)
3) Tabella A del DPR 14.2.2016, n. 19 (TAB A)
4) Tabella A del DM 22/2005 (all_dm22)
5) Parere della Commissione didattica della Sisem (dicembre 2015) (01122015 Parere della Commissione didattica della Sisem.pdf);
6) Nuovo corso di laurea triennale in Storia, Università di Padova (2016-17 L Storia all 2)
7) Laurea magistrale abilitante all’insegnamento nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria (Laurea_primaria)
8) Per un curriculum verticale dell’insegnamento della Storia (20 febbraio 2015) (Per un curriculum verticale dell’insegnamento della storia)