Provaci ancora Rouge!
Riparte lo storico cinema palermitano tra rassegne storiche e nuovi appuntamenti
“Provaci ancora Rouge!” È il nome dell’iniziativa con cui, a partire da lunedì 15 giugno, il cinema Rouge et Noir ha riaperto al pubblico.
Famosa tra gli appassionati per le attività culturali legate alla stagione estiva, non stupisce che questa sala nel centro di Palermo sia stata una delle prime nel sud Italia a decidere di tornare in attività. Considerata da molti un rischio economico, la ripartenza delle attività legate al settore culturale e dell’intrattenimento presenta numerose criticità, relative soprattutto al ridotto numero di posti disponibili nelle sale, cinematografiche come teatrali.
Lì dove il teatro Massimo ha potuto cambiare volto, cancellando la platea per ampliare lo spazio scenico, le piccole realtà non hanno avuto questa possibilità. Soprattutto sale cinematografiche storiche, che negli anni hanno già dovuto frammentare gli spazi interni, trasformandosi in piccole multisale per rimanere competitivi sul mercato locale.
Chi non può cambiare volto deve quindi puntare sulla qualità dell’offerta, e più che mai questa estate, le rassegne storiche del Rouge – “Supercineclub” ed “Arena condizionata” – rappresentano due appuntamenti immancabili per i cinefili del capoluogo siciliano. Il pluripremiato “Parasite”, ma anche “La dea fortuna”, “Il traditore”, “Favolacce”, “Georgetown”, “I Miserabili”, “Un pugno di amici” e “Picciridda” sono solo alcuni dei titoli previsti in un cartellone rivolto soprattutto ai giovani, che hanno imparato ad approfittare di queste seconde visioni per recuperare i grandi titoli della stagione appena conclusa.
“SuperQuarantena” è invece il nuovo appuntamento culturale, al via mercoledì 24 giugno, con i grandi capolavori degli anni quaranta. Una retrospettiva sul periodo del cosiddetto “cinema classico americano”, una finestra sul periodo storico-artistico in cui venne codificata quella che oggi è la grammatica del cinema. Quel codice visivo, composto di inquadrature e movimenti di camera, oggi adottato universalmente in tutto il mondo. Proprio per questo, il primo film di questa nuova iniziativa è stato “Il grande sonno”, magistrale noir classico del 1946, diretto da Howard Hawks.
Gel, mascherine e distanziamento in sala: questo il nuovo modo di fruire lo spettacolo cinematografico. Con i responsabili di sale come il Rouge et Noir, che provano a compensare il numero ridotto di posti disponibili con un numero maggiore di proiezioni giornaliere, accompagnate da un’offerta diversificata di film nel corso della settimana.
“Non abbiamo avuto dubbi sulla riapertura. Noi crediamo nel cinema, nei suoi valori culturali e sociali, crediamo nella nostra proposta di cinema, che per molte cose è un po’ diversa dal panorama generale. Noi, sala del centro storico cittadino, abbiamo non solo resistito, ma abbiamo aumentato di molto la nostra presenza, registrando una crescente risposta di pubblico, cercando di lavorare in sinergia con gli istituti culturali stranieri che operano nel territorio, offrendo anche pellicole in lingua originale con i sottotitoli. Questo soprattutto per il SuperCineclub serale, frequentato moltissimo da giovani, che sono diventati il nostro interlocutore principale. A loro offriamo in lingua originale anche i nuovi film in uscita, iniziativa di cui siamo stati pionieri e molto premiata dal pubblico studentesco”.
Questa la ricetta prevista da Gian Mauro Costa, giornalista, scrittore e gestore della sala cinematografica, per adattarsi alla realtà post Covid, puntando l’attenzione soprattutto sulla fascia di pubblico compresa tra i venti ed i trent’anni.
“Penso uno dei motivi che più ci abbia spinti alla riapertura sia stato quello di offrire, soprattutto ai giovani, un’opportunità che in questi mesi è mancata, perché i loro sono stati i più colpiti dal Covid dal punto di vista esistenziale, non sanitario per fortuna, ma esistenziale e quindi doveva essere offerto un cinema dinamico e attivo, che noi cerchiamo di rendere fisico, attraverso presentazioni, attraverso la presenza di chi lo fa e di chi lo ama. Un cinema che guarda al passato, che va conosciuto, ma che è anche una finestra aperta sull’oggi”, conclude il responsabile di una sala che, nonostante tutte le difficoltà, sta affrontando apertamente la sfida di un momento storico socialmente ed economicamente difficile.