A Palermo la seconda edizione della Biennale dell’Arcipelago Mediterraneo. Tanti i luoghi e tanti i temi che coinvolgeranno la città fino all’8 dicembre
È ÜberMauer il tema della seconda edizione di BAM – Biennale Arcipelago Mediterraneo. Oltre il muro. Un titolo impegnativo, come altamente evocativi sono i tre anniversari che ricorrono quest’anno: i trentennali della caduta del Muro di Berlino e della rivolta di Piazza Tienanmen e il cinquantenario dei moti di Stonewall.
Da questi spunti storici prende avvio il progetto che vede un ricco palinsesto di eventi, disseminati nei luoghi storici della città, dal centro alla periferia, con la partecipazione di artisti di fama internazionale. Il programma è stato scritto a più mani da Fondazione Merz e da European Alternatives, che per l’occasione sposta a Palermo il proprio Transeuropa Festival, assieme ai vari attori della vita culturale, artistica e politica della Città di Palermo.
Sono tanti gli ambiti di indagine del festival: arti visive, didattica, teatro e performance, parola, musica e un open studio che consentirà, attraverso varie iniziative, di stabilire il contatto e il dialogo tra gli artisti e la comunità.
Ogni città è una comunità a sé, scriveva Aristotele, svelando così una delle grandi tensioni che ci accompagnano ancora oggi: quella fra l’universalismo di nozioni quali umanità e giustizia e il carattere invece spesso respingente della polis, definita per contrasto con chi non ha diritto di cittadinanza.
Palermo come città plurale, centro del Mediterraneo e la cerniera culturale e politica tra continenti, forte di una vocazione transculturale.
Lo scopo della biennale è quindi reinterpretare e unire attraverso l’arte i luoghi iconici della polis, mettendo in comunicazione il passato con il presente, verso una prospettiva di continuo cambiamento e inclusione.