Analalisi di “Giunto è il tempo della Luce. Una ricerca interdisciplinare sul ciclo natalizio”, di Leonardo Alario
Uno studio sul Natale
Un poderoso e sistematico studio sul Natale, dalla fisionomia interdisciplinare che spazia fra storia, mito, cultura antropologica, riti, usi e comportamenti fra loro comparati con tratti comuni e specifici: con questi caratteri si presenta il volume di Leonardo Alario “Giunto è il tempo della Luce. Una ricerca interdisciplinare sul ciclo natalizio”, Rubbettino editore.
La struttura complessa dell’opera rispecchia l’oggetto stesso che va analizzato su più fronti: tenendo strettamente in relazione il tempo della lunga durata, quello delle mentalità, dei quadri di civiltà secondo la prospettiva di Fernand Braudel, e gli spazi amplissimi e differenti entro cui si svolge il ciclo natalizio.
Ciclo, appunto: e giustamente Alario segue il corso del rito che parte dalla festa dell’Immacolata per giungere al 25 dicembre, giorno della natività di Gesù, alla notte di S.Silvestro, al Capodanno, al culmine dell’Epifania.
Magia e religione
Magia e religione entrano in circuito nel tempo natalizio: come scrive l’autore, “tempo critico, colmo di incognite, di timori e di attese; tempo del fuoco purificatore, dell’abbuffata propiziatrice, della preghiera cantata e dello scongiuro sussurrato a mezzanotte; di doni ricambiati e di mensa condivisa, di lupi mannari e di cori angelici, di natura incantata e di morti annunciate; tempo in cui l’occhio è, comunque, sempre vigile e attento a controllare l’ombra del corpo che si staglia sul muro, segno di un anno ancora di vita che assicura dal terrore dell’ignoto e della morte”.
Necessariamente stratificata è dunque la ritualità del Natale sia per la sua diversa origine temporale e culturale sia perché investe tutti gli aspetti della vita: anzi è in qualche modo il suo specchio, la sua rappresentazione, la sua trasfigurazione nelle forme della festa e del rito. E’ luce soprattutto, attesa di rischiaramento.
E, da questo punto di vista, non può sfuggire al lettore la particolare congiuntura in cui si iscrive questo Natale 2022: nel tempo cioè delle paure per la pandemia, la guerra, la crisi economica fatta del combinato disposto di inflazione e recessione; quindi nel tempo dell’attesa ancor più spasmodica di luce, di rischiaramento, di rasserenamento per tutti.
Il libro di un antropologo
Quello di Alario è il libro di un antropologo che utilizza tutte le fonti possibili per illustrare la cultura materiale quale si manifesta negli spazi differenziati della regionalizzazione: quindi cultura orale che, come scrive l’autore, “va presa per quello che è. Non va esaltata, non va denigrata. Essa vive dentro di noi”; i presagi; le fritture e i dolci votivi; i suoni e le voci dell’attesa; il pane natalizio; la trasmissione dei poteri magici; il presepio; i canti natalizi; poi ancora, le letterine, i santini, le cartoline, i proverbi.
Alario studia gli adattamenti del ciclo natalizio ai variegati universi culturali, attivati dalle diverse comunità, che hanno dato vita a ricche tradizioni. Anche in questo caso il Natale è testimonianza di una visione del mondo.
Il ricco corredo iconografico del libro riguarda i riti magici, l’alimentazione, l’arte presepiale, le opere d’arte dedicate al Natale, la riproduzione dei santini, delle cartoline augurali, delle letterine.
Il CD musicale accluso al libro comprende 23 brani vocali e strumentali, registrati in Calabria.
Aurelio Musi