Assassin’s Creed 3 e la tirannia di re Washington
La tirannia di re Washington è il Dlc (cioè un contenuto scaricabile) della saga Assassin’s Creed 3, sviluppato dalla casa canadese produttrice di videogiochi Ubisoft. Il Dlc è suddiviso in tre capitoli: l’Infamia, il Tradimento e la Redenzione.
George Washington: da presidente a re degli Stati Uniti d’America
Come si intuisce dal titolo, il villan sarà George Washington che non vestirà i panni di presidente degli Stati Uniti, bensì di re, fondando la sua tirannia attraverso la Mela dell’Eden, un antico manufatto presente nella saga. L’unico ad opporsi alla tirannia di G. Washington sarà l’assassino anglo-indiano della tribù Mohawk, Connor Kenway, conosciuto con il nome di Ratonhnhaké:ton.
Assassin’s Creed 3 capitolo uno: l’Infamia
All’indomani della Guerra d’indipendenza americana e dei fatti narrati in Assassin’s Creed III, Ratonhnhaké:ton venne svegliato dalla madre, Kaniehti:io, nel loro accampamento nelle zone della frontiera americana. L’uomo, visibilmente sorpreso dal vedere la donna ancora in vita (era morta all’inizio della storia principale) l’abbracciò.
La madre gli chiese di seguirla nella foresta, da dove provenivano delle urla nella loro lingua: era una donna della tribù Kanien’kehá:ka che domandava aiuto a causa di un’aggressione.
I responsabili erano uomini armati che stavano dando la caccia ad una donna che aveva tentato di rubare un antico manufatto a re George Washington. Kaniehti:io rivelò al figlio che era stata lei in realtà a tentare di privare il tiranno della Mela dell’Eden e che gli uomini si stavano vendicando sulla persona sbagliata.
Dopo una serie di scontri con le truppe di George Washington, Ratonhnhaké:ton incontrò Oiá:ner, soprannominata la Grande Madre, che gli avrebbe fatto compiere un viaggio spirituale per trovare il modo di sconfiggere Washington. L’assassino decise di infiltrarsi nell’accampamento di Valley Forge, dove notò Putnam, uno dei generali di Washington.
Dopo averlo seguito fino a Fort Duquesne, dove era nascosto il suo bersaglio, l’indiano liberò un orso, che sfruttò come diversivo per entrare all’interno ed assassinare Benedict Arnold. Tuttavia, Putnam stordì l’assassino con il calcio della sua pistola. Poco tempo dopo, Ratonhnhaké:ton si risvegliò su un carro diretto a Boston, dove venne imprigionato.
Assassin’s Creed 3 capitolo 2: Il Tradimento
Una volta nella sua cella nella prigione di Boston, Ratonhnhaké:ton ricevette la visita di Washington, accompagnato da Putnam e Benjamin Franklin.Riuscito a fuggire dalla reclusione con l’intento di trovare ed uccidere Franklin, Connor entrò in contatto con Samuel Adams, capo della resistenza di Boston, che lo aiutò a trovare l’inventore.
In uno scontro l’assassino riuscì a scovare e ferire Franklin, che venne liberato dal giogo del potere della Mela dell’Eden di Washington e si offrì di aiutare i ribelli.
Naturalmente Adams diffidava del suo aiuto, tuttavia l’indiano decise di accettarlo, poiché Franklin aveva progettato le difese nel palazzo di Washington a New York, che potevano essere disattivate solo tramite l’uso di un metallo speciale.
Una volta compiuta la missione, Connor e Franklin andarono alla ricerca di Adams per poi scoprire che era stato ucciso in un’imboscata degli uomini di Putnam. I due uomini, rimasti ormai da soli, decisero di cercare Robert Faulkner, personaggio che compare nella storia principale di Assassin’s Creed III e capitano della nave Aquila, con cui poterono lasciare Boston per raggiungere finalmente New York.
Assassin’s Creed 3 capitolo 3: la Redenzione
Arrivati immediatamente a New York, la nave dovette affrontare la flotta di Washington che affondò l’imbarcazione senza difficoltà. Tuttavia i membri dell’equipaggio e Ratonhnhaké:ton riuscirono a salvarsi e ad arrivare alla riva incolumi.
L’assassino, dopo aver compiuto un viaggio spirituale che gli aveva donato la forza di un orso, decise di unirsi alle forze ribelli guidate da Thomas Jefferson che stavano prendendo d’assalto il palazzo di Washington. Jefferson incaricò Ratonhnhaké:ton di spargere la notizia dell’attacco tra la popolazione di New York, così da far aderire la cittadinanza alla ribellione.
Grazie alle azioni di Ratonhnhaké:ton, il popolo di New York si radunò con i ribelli presso la piramide di Washington, su cui si stava scatenanndo un nuovo assalto. Sfruttando la confusione della battaglia, Ratonhnhaké:ton si introdusse nella piramide e, seguendo le tracce lasciate dalla madre quando aveva tentato di rubare lo scettro di Washington, raggiunse la sua sommità, dove incontrò il tiranno.
La fine della tirannia di Washington
Dopo un duro scontro, grazie ai poteri donatigli dagli spiriti, Ratonhnhaké:ton riesce a sconfiggere Washington. Tuttavia, nel momento in cui tenta di prendere la Mela dell’Eden, sia Ratonhnhaké:ton che Washington si risvegliano da un’illusione. Washington, spaventato dal potere malvagio dell’antico manufatto, capisce che gli Stati Uniti d’America non possono essere governati da un re, ma che hanno bisogno di un presidente e della forma di governo repubblicana.