L’ampio ricorso ai social come momento di promozione e valorizzazione dei patrimoni di cultura locale, la crescente diffusione di gruppi dove documentare, ridefinire, esaltare i fenomeni e i valori tradizionali, dove raccogliere e arricchire memorie storiche e culturali condivise, riunendo in un’eterea comunità virtuale anche tantissimi emigrati, ha certamente contribuito a proporre inediti e invero impensabili scenari della Settimana Santa isolana a fronte dei divieti alle manifestazioni pubbliche imposti dai Decreti Ministeriali intesi a contrastare la diffusione della pandemia da coronavirus.