Presentato alla Bit il progetto “Borghi dei Tesori”
Da “Le vie dei tesori” ai Borghi: una rete di 60 piccoli Comuni siciliani uniti per rilanciare il territorio partendo dalla valorizzazione del proprio patrimonio culturale
“Borghi dei Tesori”: la presentazione
Presentato in streaming il 15 maggio alla Bit (Borsa internazionale del turismo) di Milano, il progetto “Borghi dei Tesori” riunisce 60 piccoli comuni siciliani in una rete cooperativa per lo sviluppo del territorio. Un’iniziativa resa possibile grazie alla collaborazione con la Fondazione Le vie dei tesori per il censimento e la valorizzazione del ricco patrimonio di questi centri minori. Un impegno che coinvolge anche le istituzioni pubbliche, rappresentate in conferenza stampa dagli assessori Roberto Lagalla e Manlio Messina, nonché da quella del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, presente in qualità di presidente dell’Anci Sicilia.
Domenico Dolce testimonial dell’iniziativa
Testimonial del progetto è Domenico Dolce, lo stilista siciliano co-fondatore del marchio Dolce&Gabbana, che da anni si prodiga per la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale dell’isola. Tra documentari, sfilate evento, video musicali e pubblicità, il suo è un grande contributo alla valorizzazione dell’immagine della Sicilia.
Dolce andò via molti anni fa dalla sua Polizzi Generosa, quando era solo un ragazzo in cerca del proprio futuro, diventando un uomo e uno stilista di successo, che ha imparato e trarre forza e ispirazione dalle sue origini siciliane e madonite.
-
Il turismo culturale
La storia di Domenico Dolce sembra un romanzo di formazione. Oggi più che mai, la sfida, però, è la lotta contro lo spopolamento dei borghi, contro l’emigrazione verso il nord del Paese o l’esterno. In questa direzione si muove il progetto “Borghi dei Tesori”: contribuire a creare o ripristinare in quella galassia di piccoli comuni pieni di storia e cultura che puntellano la regione.
La valorizzazione di castelli, abbazie, chiese, miniere abbandonate, musei, conventi, osservatori astronomici, siti rupestri, grotte, cave e fari, richiede la formazione di nuove figure professionali e la costruzione delle strutture di supporto necessarie al progetto. Ma soprattutto i “Borghi dei Tesori” rappresenta una risorsa per incentivare l’economia legata alla fruizione culturale come al turismo.
-
Il patrimonio immateriale
Per testimoniare anche l’importanza del patrimonio culturale immateriale della regione, alla presentazione dei “Borghi dei tesori” alla Bit hanno preso parte anche l’attrice Stefania Blandeburgo (con la lettura di brani tratti dalle opere di autori siciliani) e il performer Luca Vullo (ambasciatore della gestualità siciliana nel mondo). Artisti il cui lavoro verte su quelle realtà immateriali che comprendono anche le antiche pratiche artigianali e le tradizioni artistiche locali, dei canti alla musica popolare, passando per la cucina, le tecniche sartoriali e quelle agricole.
Da “Borghi in festival” a “Borghi dei Tesori”
Tutto parte da “Borghi in festival”, un bando promosso dalla Direzione generale creatività contemporanea e dalla Direzione generale Turismo (entrambi organi del ministero per i Beni e le attività culturali e per il turismo). Che, allo scadere dei termini di consegna, aveva ricevuto ben 643 domande di adesione, delle quali 63 solo dalle due isole maggiori.
Si è trattato di un’iniziativa volta ufficialmente “alla rigenerazione urbana culturale ed economico-sociale dei piccoli comuni” da sviluppare trovando come partner sia un ente no profit che un soggetto co-finanziatore, in modo tale da stimolare la cooperazione tra le varie realtà territoriali.
“Borghi dei Tesori”: la narrazione del patrimonio
Nel momento in cui la Fondazione Le Vie dei Tesori è entrata a far parte della rete permanente di cooperazione del progetto “Borghi dei Tesori” ha portato con sé l’esperienza maturata nel corso degli anni passati a promuovere luoghi e storie dei monumenti di vari centri dell’isola.
Un approccio allo storytelling dei luoghi, un modello narrativo per la valorizzazione dell’arte e del patrimonio, la cui strutturazione può facilmente essere ampliata e trasferita nelle piccole comunità dell’isola, trasformando la Sicilia in una vera e propria isola dei tesori.
Turismo ma non solo
Questo racconto del patrimonio culturale dei “Borghi dei Tesori” non si rivolge semplicemente al mondo del turismo (soprattutto a quello a lunga permanenza) o dei viaggiatori a lunga percorrenza, ma punta anche a spingere il rientro dei ragazzi fuggiti negli ultimi in cerca di un lavoro.
Oltre questo, l’iniziativa prova a cavalcare il fenomeno di trasferimenti sempre più frequenti di artisti e creativi che dal nord Europa e dagli Stati Uniti arrivano in Sicilia, spesso approdando in un piccolo centro per recuperare il contatto con un ritmo di vita più lento e naturale, circondati dalle bellezze paesaggistiche dell’isola.