Breve ricordo di Paolo Preto
Paolo Preto (Valdagno, 9 settembre 1942 – 26 gennaio 2019) è stata una figura di primo piano della ricerca storica italiana in ambito modernistico. Aveva studiato nel Liceo ‘Gian Giorgio Trissino’ di Valdagno e si era laureato in lettere a Padova nel 1965. In questo ateneo, sotto la guida di Federico Seneca, divenne nel 1969 assistente ordinario di Storia moderna nell’allora facoltà di Magistero.
In questa veste, ricoprì per una decina d’anni il ruolo di professore incaricato di Storia e di Storia del Risorgimento, per poi diventare nel 1980 ordinario di Storia Moderna in quella che poi divenne la Facoltà di Scienze della formazione, nella quale rivestì a lungo il ruolo di Vicepreside. In questa Facoltà e nei corsi di laurea in Pedagogia, poi di Scienze dell’Educazione e della formazione insegnò sempre Storia Moderna, fino all’anno accademico 2016/17, anche dopo il suo collocamento in quiescenza. Insegnò inoltre Storia della Storiografia e Storia delle Venezie nel corso di laurea magistrale in Scienze umane e pedagogiche.
Membro dell’Accademia Olimpica di Vicenza e dell’Accademia Galileiana di Padova, socio della classe di scienze morali, lettere ed arti dell’Istituto Veneto e della Deputazione di storia patria delle Venezie, è stato sempre intensamente impegnato nella ricerca e nella disseminazione della cultura storica, con risultati di grande rilievo scientifico e anche in alcuni casi in termini di successo editoriale (soprattutto per la monografia I servizi segreti di Venezia, edita dal Saggiatore, 1994, 2004 e 2016) .
Per molti anni ha anche lavorato attivamente nel Comitato di direzione della rivista di fascia A ‘Società e Storia’, una delle maggiori a livello nazionale. Il suo indefesso lavoro nella formazione delle giovani generazioni lo ha visto da sempre coinvolto nel Dottorato di ricerca in Studi storici, ora inglobato nel dottorato interateneo in Studi storici, geografici e antropologici, che lo ha avuto per qualche anno come direttore a cavallo tra gli anni novanta e i primi anni dello scorso decennio. Aveva contribuito alla fondazione dell’attuale Dipartimento di scienze storiche, geografiche dell’antichità (2012) e poco dopo, al momento del suo pensionamento, gli era stato unanimemente conferito il titolo di Professore Emerito dell’Ateneo di Padova, a coronamento di una carriera sotto tutti i punti di vista impeccabile.
La sua bibliografia conta 331 contributi, tra cui ben 79 voci stese per il Dizionario biografico degli Italiani tra il 1969 e il 2005. Oltre a quella sui servizi segreti, le altre sue monografie, sempre anticipatrici di importanti filoni di ricerca, sono: Venezia e i turchi (Sansoni 1975, rieditato da Viella nel 2013); Peste e società a Venezia (Neri Pozza, 1979); Epidemia, paura e politica nell’Italia moderna (Laterza, 1987 e 1988); Persona per hora secreta. Accusa e delazione nella Repubblica di Venezia (Il Saggiatore, 2003). Al momento della prematura scomparsa aveva in cantiere due diversi volumi, frutto di ventennale ricerca e a oggi quasi del tutto completati, benché ancora inediti: il più snello sulle beffe erudite nel corso della Storia; l’altro un corposissimo lavoro, o meglio a dire, compendio sui falsi di tutti i generi nella Storia, dall’antichità fino a oggi.