Il Covid-19 uccide il Carnevale 2021
Niente maschere per le vie di Sciacca o nei campi di Venezia. Nessun carro per strade di Viareggio, nessuna festa a Napoli o Milano: nei giorni della pandemia anche il Carnevale quest’anno cede il passo
Chi ha ucciso il Carnevale?
Il Covid-19 ha ucciso il Carnevale 2021 e nel farlo ha commesso l’omicidio perfetto. Si tratta di un delitto a distanza e senza alcuno sforzo, perpetrato attraverso la paura del contagio. Per cancellare carri e maschere non sono serviti un picco pandemico o un focolaio (che certo ci sono stati, nelle scorse settimana), è bastata la possibilità questi si (ri)verificassero per annullare tutte le manifestazioni legate alla festa dei folli.
Le piccole vittime della pandemia
I bambini, specialmente i più piccoli, sono coloro che stanno risentendo maggiormente della situazione in cui viviamo, dove la socialità è un lusso. Proteggere dal contagio i più deboli è ovviamente la priorità, ma, mentre aspettiamo il completamento della campagna vaccinale, giovani e giovanissimi soffrono sempre di più per l’isolamento forzato, rinchiudendosi maggiormente in loro stessi, magari passando ore da soli davanti allo schermo di una televisione o di un computer.
La morte (provvisoria) dell’immaginario
La cancellazione del Carnevale 2021 a causa del Covid-19 possiede un forte quanto negativo valore simbolico, oltre che sociale ed economico, perché la soppressione di questa festa rappresenta in qualche modo la morte dell’immaginario infantile.
Privare i bambini di questa ricorrenza, sebbene sia necessario, vuol dire non solo limitarne la capacità relazionale, ma anche e soprattutto bloccare quell’esercizio mentale che permette lo svilupparsi dell’immedesimazione attraverso il gioco. La maschera carnevalesca è un simbolo di quello cui i più aspirano o si ispirano, una forma fondamentale di traslazione dell’Io attraverso l’interpretazione di principi, dame, malvagi ed eroi.
L’economia del Carnevale
La morte del Carnevale porta con se funesti presagi anche per l’economia connessa alla festa, soprattutto per quanto riguarda le città con una lunga tradizione di eventi e manifestazioni carnevalesche.
Il passaggio da un’economia sociale a una ritirata, dal contatto sfrenato alla sua totale assenza, ha privato degli introiti chi viveva soprattutto di turismo e di cultura. Piccoli imprenditori, artigiani e commercianti, che spesso non hanno i mezzi o la capacità di spostare sul web la propria attività, meno che mai la possibilità di costruirne una nuova.
Il Carnevale patrimonio culturale nazionale
Senza addentrarsi nelle origini di una festa più pagana che cristiana, va ricordato come l’origine delle maschere regionali, nate in seno ai personaggi tipici delle Commedia dell’arte, rappresenti un patrimonio culturale inestimabile, del quale gli italiani quest’anno non potranno fruire.
Il Carnevale non è solo una ricorrenza, ma anche una tradizione, che restituisce alle giovani generazioni secoli di storia e cultura con città e paesi che da nord a sud lavorano tutto l’anno in funzione di balli e sfilate.
Il Carnevale annullato o rimandato
In questo 2021, il Burlamacco, la maschera tipica di Viareggio non aprirà la famosa sfilata dei carri allegorici, rimandata in autunno (a partire dal 18 settembre) proprio a causa dell’emergenza sanitaria. Stesso dicasi per il Peppe Nappa di Sciacca, che non consegnerà le tradizionali chiavi della città al re del carnevale.
Tanto meno l’Abbatuzzu del paese di Acireale, divenuto nel 1996 il terzo carnevale nazionale, benedirà con i suoi lazzi le maschere dei più piccoli. Anche questi eventi sono stati rimandati, sperando in estate la morsa del Covid-19 sull’Italia si sia allentata.
Il Carnevale di Venezia
Al digitale si sono invece convertiti gli spettri veneziani, coloro che indossano l’impersonale Baùta durante le sfarzose feste in maschera nella città dei Dogi. Il Carnevale di Venezia si è infatti completamente spostato in rete, con una serie di dirette culturali. A partire dai quaranta video del progetto “storie di Carnevale”, che esplorano il mondo di artigiani, artisti e costumisti che vive alle spalle della festa.
Pantalone e la maliziosa Colombina guideranno invece i tour virtuali nel mondo colorato delle maschere e attraverso storia veneziana, con una serie di iniziative realizzate all’interno delle sale del casinò di Venezia. Da dove verrà trasmessa anche una versione ridotta della tradizionale cerimonia storica per l’elezione della Maria del Carnevale, evento sospeso già lo scorso anno proprio per colpa della Pandemia.
Il Carnevale ambrosiano
Anche a Milano le iniziative carnevalesche saranno quasi esclusivamente on line, con Meneghino e Arlecchino ad accogliere i naviganti digitali in una serie di stanze virtuali tematiche, i cui argomenti spaziano dalla storia della festa fino ai laboratori artistici per realizzare le maschere in casa. Una serie di iniziative dedicate appositamente ai più piccoli, che non possono comunque sostituire l’emozione di una ricorrenza dal profondo carattere sociale.
I complici del delitto
Il Covid-19 avrà anche ucciso il Carnevale 2021, ma forse la responsabilità non è esclusivamente del virus. A rendere possibile questo delitto è stata la complicità delle persone, con i comportamenti irresponsabili di chi sottovaluta la gravità della situazione.
Come ribadito spesso dai virologi, nelle loro quotidiane apparizioni televisive, il virus non si muove su gambe proprie. Sono le persone a garantirne la circolazione, soprattutto quando non mettono in pratica precauzioni semplici come il distanziamento e il lavare (o igienizzare) le mani, oppure sottovalutando l’importanza di indossare correttamente la mascherina.