La Sicilia e il colera del 1837
Ipotesi di un modello per lo studio delle epidemie del passato
Per effettuare uno studio comparativo sulla realtà di una epidemia nel passato, per confrontarlo con la realtà attuale, per stabilire un parallelo tra le diverse realtà temporali e geografiche che subiscono l’impatto traumatico di un virus è necessario costruire un modello replicabile e confrontabile. Lo schema da adottare dovrebbe essere articolato nelle seguenti sezioni: origine e diffusione della pandemia; mortalità e curva dell’andamento dell’epidemia; misure proposte dai comitati scientifici per il contenimento del virus; gestione dell’ordine pubblico.
La tesi di laurea di un mio allievo Francesco Tronci, laureatosi in Scienze storiche nell’anno accademico 2011 – 2012, mi ha permesso di applicare il modello ipotizzato con riferimento all’epidemia di colera che segnò Palermo nel 1837. Tronci ha inventariato e trascritto il materiale conservato presso la biblioteca della Storia Patria di Palermo nella quale è custodito un articolato dossier contenente la documentazione prodotta dal governo borbonico per far fronte a questo flagello.
Origine e diffusione della pandemia
Nel 1826 il virus si trasmette all’uomo nella regione del Bengala, tra il delta del Gange e quello del Brahmaputra. Comincia il lento ma inesorabile percorso della pandemia: 1827 Russia; 1830 Polonia; Austria; 1832 Parigi; 1833 Spagna; 1834 Marsiglia; 1835 Italia; 1837 Sicilia. La lentezza della diffusione è legata agli spazi e al tempo di percorrenza dei tragitti sia terresti che marini dei portatori del contagio.
Mortalità e curva andamento epidemia
I dati sono tratti dal Giornale di statistica in uno studio pubblicato da uno specifico ufficio statistico dell’amministrazione borbonica.
Mortalità di colera in Sicilia nel 1837. Suddivisione per province.
Province | N. abitanti alla fine del 1836 | Morti di colera: Maschi | Morti di colera: Femmine | Morti di colera: Totale | Morti per 1000 abitanti |
Palermo | 480.134 | 19.163 | 21.479 | 40.642 | 8,4 |
Messina | 326.387 | 19 | 24 | 43 | 0,0001 |
Catania | 357.253 | 2.981 | 3.571 | 6.552 | 1,8 |
Agrigento | 220.776 | 3.813 | 4.555 | 8.368 | 3,7 |
Siracusa | 237.118 | 3.050 | 4.044 | 7.094 | 2,9 |
Trapani | 171.852 | 1.957 | 2.403 | 4.360 | 2,5 |
Caltanissetta | 167.031 | 1.045 | 1.149 | 2.194 | 1,3 |
TOTALE | 1.960.551 | 32.028 | 37.225 | 69.253 | 3,5 |
I dati sono esplicativi della grave situazione che determina dopo il 7 giugno 1837 soprattutto a Palermo definita come una gran capitale fatto deserto. La curva dell’andamento dei contagi mostra meglio di ogni altro dato statistico l’impatto del virus e la relazione tempo e morti: un mese per raggiungere il picco, un altro mese per chiudere il ciclo e 41 mila palermitani deceduti.
Misure proposte dai Comitati scientifici per il contenimento dell’epidemia
Un opuscolo contiene le istruzioni del Magistrato supremo di salute, dirette sia ai medici che alla popolazione ed elaborate su indicazioni della facoltà medica dell’Ateneo napoletano da applicare. Curare l’igiene dei locali e delle persone, usare disinfettanti come il cloro, assumere infusi di melissa, rosmarino, alloro, fiori di sambuco, fare attenzione all’acqua da bere. Conclusioni: il colera è un contagio il cui virus è distrutto da attente cure igieniche, come la disinfezione delle mani con una soluzione di cloruro di calce, con aceto aromatico, con agro di limone. Nell’opuscolo sono contenute molte altre indicazioni per i medici nonché ricette diverse.
Gestione ordine pubblico
La diffusione dell’epidemia si accompagna a una proliferazione di fake news che legano la diffusione del colera non già ad un virus, bensì ad un veleno voluto dai Borbone. Si diffonde a macchia d’olio la notizia che il re sia arrivato in Sicilia travestito da benedettino per incoraggiare gli untori. Ovviamente tutto questo dà luogo non solo a dicerie, ma anche ad episodi di intolleranza che sfociano talvolta in linciaggi di presunti avvelenatori al grido di “Viva Santa Rosalia” o in vere e proprie rivolte popolari.
Il modello è estremamente esplicativo e può essere applicato non solo alla lettura del passato ma anche alla quotidianità del presente, apriamo quindi i diversi cassetti, rovistiamo tra le carte e assaporiamo le letture che i vari autori ci faranno.