Tra scienza e magia
Le preparazioni anatomiche nella Palermo del Settecento e la “leggenda nera” del principe di Sansevero
“Il mio Museo adesso si può dir grandicello dopo lo studio anatomico di un nostro celebre Cerusico Mastiani da noi comprato alla di lui morte accaduta due anni sono”. Così scrive da Palermo Salvatore Maria Di Blasi il 18 dicembre 1760 all’illustre botanico bolognese Ferdinando Bassi, custode dell’Orto Botanico dell’Università e prefetto del Giardino delle piante esotiche del capoluogo emiliano, dopo un lungo silenzio, causato dai numerosi impegni svolti presso il monastero benedettino di Santa Maria Maddalena di Messina.
La notizia fornita dal monaco benedettino si riferisce ad un importante studio anatomico del celebre medico palermitano Giuseppe Mastiani (1715-1756), che dopo la sua morte viene acquisito dal museo di San Martino delle Scale.
Ma chi è il “celebre cerusico” menzionato dal Di Blasi?
Ricevuta una formazione presso le scuole gesuitiche di Palermo, nel 1738 il giovane Giuseppe Mastiani ottiene una borsa di studio triennale per l’Académie Royale de Chirurgie di Parigi, rinnovata in seguito per altri tre anni e sovvenzionata dal Senato palermitano per l’assenza di chirurghi in città. Per sei anni, quindi, durante il suo soggiorno nella capitale francese, si trova a contatto dei più valenti chirurghi del tempo, come François Gigot de la Peyronie (1678-1747) (fig. 1), il danese Jacob Benignus Winslow (1669-1760) (fig. 2), Antoine Ferrein (1693-1769) (fig. 5), Sauveur François Morand (1697-1773) (fig. 3), Georges de La Faye (1699-1781) (fig. 4) , dai quali riceve attestati di stima.
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