L’Identità di Clio al tempo della quarantena
Speciali, approfondimenti e fiabe per costruire un percorso e farsi amico il tempo
Il tema del trionfo della Morte, dopo le grandi epidemie tra medioevo ed età moderna, diventa un soggetto ricorrente nella rappresentazione dell’immaginario che caratterizza l’arte europea.
Ritorna alla mente il quadro di Bruegel il Vecchio conservato nel museo del Prado oppure l’affresco custodito alla Galleria regionale di palazzo Abatellis che era stato realizzato per palazzo Sclafani a Palermo, commissionato dai Rettori dell’Ospedale grande di Palermo.
Le immagini con le quali si rappresenta la Morte sono le proiezioni oniriche dei turbamenti, delle lacrime, delle sofferenze che i diversi virus hanno inflitto a un’umanità costretta a gestire le epidemie ad un prezzo altissimo: migliaia di morti e rivolgimenti sociali ed economici che hanno inciso profondamente sul tessuto sociale e umano della società del tempo.
Il coronavirus ha colpito con durezza non soltanto la nostra sicumera di potere controllare la realtà strutturale che ci circonda nel quotidiano, ma ha anche picconato tutte le nostre certezze nella capacità della medicina moderna di potere governare i fenomeni virali.
Giovanni Filippo Ingrassia, il medico palermitano che gestì l’epidemia di peste di Palermo nel 1575 (leggi questo articolo per approfondire), scrive che ci sono due rimedi per far fronte al contagio: o imporre una rigida quarantena oppure “pigliare … le pillole de tribus cioè composte di tre cose: presto al fuggire, lontano paese ad habitare e tardo al ritornare”.
L’attuale pandemia non può essere curata né con la pillola di Ingrassia né con alcun medicinale. Quindi l’unica alternativa non può essere altro che la quarantena, come prescritto dal medico del Cinquecento, con l’isolamento dei quartieri o meglio ancora dell’intera città e del suo territorio.
Momento difficile da vivere, il nostro, sia per il cittadino sia per il Governo, con una intera nazione in quarantena e con la necessità di reinventarsi meccanismi di socializzazione e di coinvolgimento aggreganti senza il contatto fisico. Avere più tempo, potere scegliere cosa fare ci sconvolge, ci rende nervosi, bisogna trovare nuovi percorsi di socializzazione che naturalmente convergono sulla realtà rappresentata dal web e dal supporto di Internet.
L’identità di Clio vuole dare il suo contributo per cercare di costruire percorsi virtuali che coinvolgano il maggior numero di persone esplorando nel modo più articolato possibile il mondo virtuale che sta popolando il web.
Il teatro Massimo ha avviato una programmazione sulla sua web tv con opere, concerti e spettacoli di notevole spessore, il teatro Biondo si proietta su YouTube con ClassicamenteBiondo, Biondo Bimbi e Almanacco Biondo, Radio 3 si proietta pure sul web con lo streaming delle sue letture di libri.
La Via dei Librai ovviamente ha spostato a data da destinarsi il suo evento che avrebbe visto una folla variopinta girare fra i banchetti degli editori e dei librai per sfogliare, leggere e comprare volumi e sta studiando un modo di coinvolgere nella lettura chi lo volesse. Leggere era il modo di comunicare le emozioni che scaturivano dalla trama di un libro, leggere permetteva l’aggregazione del tessuto familiare davanti al fuoco del camino.
Partendo da questi presupposti e con i supporti che la tecnologia ci offre, la redazione dell’Identità di Clio (pienamente consapevole della difficoltà nella quale ci muoviamo) sta cercando di costruire un percorso di condivisione con i suoi lettori. Ci inoltreremo insieme per le strade della storia, della letteratura, del costume, cercando, per quanto possibile, di assaporare questo tempo di stasi. Un percorso in cui sono inclusi anche i più piccoli, con un appuntamento in cui Alessia Franco, nostro caporedattore e autrice di libri principalmente dedicati ai bambini, leggerà ogni settimana una storia diversa.
Un buon ascolto a tutti.