Cristoforo Colombo, l’uomo che scoprì l’America (e la modernità)
Cristoforo Colombo, originario della Repubblica di Genova, fu un esploratore e navigatore italiano, protagonista di una delle più grandi scoperte geografiche europee.
Cristoforo Colombo e la scoperta dell’America
La figura di Cristoforo Colombo e la scoperta dell’America rappresentarono per l’uomo moderno un modo per raggiungere l’Oriente e il Catai, sostituendo le vecchie vie di comunicazione attraverso il Mediterraneo.
All’interno del Mare nostrum, tra la fine del XV e l’inizio nel XVI, si affermavano la Serenissima Repubblica di Venezia e l’Impero ottomano, che minacciò l’Occidente in seguito alla caduta di Costantinopoli.
Quel 12 ottobre, il navigatore genovese arrivò (su mandato della regina Isabella I di Castiglia) in Oriente, oltrepassando le colonne d’Ercole. E solcando l’Oceano Atlantico arrivò su una nuova terra che non era il Catai (secondo le previsioni, avrebbe dovuto essere l’Asia), ma l’America.
Ancora oggi quest’evento che cambiò il mondo viene ricordato ogni 12 ottobre con il Columbus Day.
L’impresa di Colombo: arrivare in Oriente passando per l’Occidente
Colombo si recò a Siviglia, ma i reali si erano trasferiti a Santa Fe. Il navigatore genovese li raggiunse. I sovrani erano propensi ad accettare di finanziare l’impresa, ma egli dettò le sue condizioni: chiese il titolo di ammiraglio e la carica di viceré e “governatore delle terre scoperte” (titolo che doveva essere ereditario), la possibilità di conferire ogni tipo di nomina nei territori conquistati (1).
Le richieste furono considerate eccessive e non si fece alcun accordo, per cui Colombo ripartì, ma venne richiamato: le richieste sarebbero state accettate in caso di riuscita del viaggio (2).
Così venne sottoscritto un accordo, in cui la regina Isabella si fece rappresentare da Juan de Coloma, formato da cinque paragrafi in cui erano contenute le condizioni (3).
In seguito alla sottoscrizione dell’accordo, Colombo lasciò la città il 12 maggio, quando era già deciso il luogo di partenza, Palos (4).
Furono così allestite tre caravelle: la Niña, la Pinta e la Santa Maria, obiettivo era «buscar el Levante por el Ponente».
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La scoperta del Nuovo mondo
Il 12 ottobre del 1492 Colombo approdò sulle coste di un’isola situata nell’attuale arcipelago delle Bahamas, San Salvador (5).
Le tappe del viaggio di Colombo
La sera del 27 ottobre le caravelle arrivarono alla fonda della baia di Bariay, situata nell’attuale isola di Cuba, un luogo che impressionò molto il navigatore genovese e i suoi marinai. Nonostante l’apparente riuscita della spedizione, la mancanza di oro e le condizioni in cui viveva la popolazione autoctona, Colombo e il corpo di spedizione pensarono di essere venuti a contatto con una delle civiltà della misteriosa Asia descritte nel “Milione” da Marco Polo (6).
Così il navigatore scoprì l’attuale isola di Haiti, che chiamò con il nome di Hispaniola. Proseguendo la sua esplorazione l’ammiraglio arrivò a Cibao, pensando di essere arrivato in Giappone, avendo confuso il nome del posto con Cipango (7).
In seguito alle esplorazioni, Colombo decise di fare ritorno in Spagna per mostrare i risultati delle esplorazioni presso «le Indie oltre il Gange». Dopo un tortuoso viaggio di ritorno, la spedizione approdò dapprima nelle Azzorre e poi presso la corte di Giovanni II di Aviz (1481-1495), re del Portogallo (8).
Colombo fece ritorno finalmente in Spagna con oro, tabacco e dei pappagalli. Inoltre l’ammiraglio tornò con dieci indios. Di fronte a questi doni i sovrani «cattolicissimi» decisero di inviare Colombo a una seconda spedizione. In seguito alla prima, che portò alla fondazione di El Salvador, ne seguirono altre tre.
Nei successivi viaggi, l’esploratore fondò nuovi avamposti come quello di La Isabela e esplorò avamposti e nuove isole; le esplorazioni ebbero grande successo, poiché oltre l’oro vennero inviati nuovi doni tra cui il pomodoro, cacao, mais e patate.
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Le conseguenze della scoperta dell’America
Dopo le scoperte effettuate da Cristoforo Colombo anche il Regno del Portogallo partì alla volta del Nuovo mondo, colonizzando il Brasile. In seguito alla presenza portoghese in America, cominciarono a sorgere i problemi per la definizione dei possedimenti ispanici e quelli portoghesi.
A fare da arbitro nella contesa fu l’arcivescovo di Valencia, Rodrigo Borgia, eletto papa nello stesso anno con il nome di Alessandro VI (1492-1503), che riposizionò la linea che divideva i territori della corona di Castiglia con i territori del Regno di Portogallo. Lo spostamento della raya con il Trattato di Tordesillas (1494) andò a favore della Spagna, lasciando al Portogallo il Brasile. In seguito al periodo delle scoperte geografiche, dal Regno di Spagna partirono contingenti di uomini, i conquistadores. Ben equipaggiati con lo scopo di assoggettare i popoli del Messico e del Perù e lo sfruttamento delle miniere d’argento.
I conquistadores portarono non solo morte e guerra, ma anche malattie sconosciute agli abitanti delle zone assoggettate. Grande rilevanza ebbero i conquistadores più famosi della storia della conquista dell’America: Hernán Cortés e Francisco Pizarro.
La scoperta dell’America nella cultura mondiale
Ogni anno negli Stati Uniti si celebra il Columbus Day. Anche in altre zone del mondo si registrano ricorrenze simili, celebrate con i nomi Día de las Culturas (giorno delle culture) in Costa Rica, Discovery Day (giorno della scoperta) nelle Bahamas, Día de la Hispanidad (giorno della ispanità) in Spagna, e rinominato dal 2002 Día de la Resistencia Indígena (giorno della resistenza indigena) in Venezuela, Giornata Nazionale di Cristoforo Colombo in Italia.
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Negli ultimi anni sono state mosse diverse critiche a tale ricorrenza (in particolare negli Stati Uniti), legate al fatto che l’arrivo di Colombo nel nuovo continente avrebbe dato inizio allo sterminio delle popolazioni indigene. Alcune città hanno infatti annullato la festività, talvolta sostituita con una giornata per commemorare, appunto, le popolazioni indigene.
Una esternazione di tali critiche è rappresentata anche da atti di vandalismo verso monumenti rappresentanti simboli o personaggi legati alla cultura italo-americana o lo stesso Cristoforo Colombo.
Note
1 Cfr. Gianni Granzotto, Cristoforo Colombo, Ugo Mursia editore, 2010, p. 123.
2 Ivi, p.118.
3 L. Colombo, G. F. Galleani Napione, V. de Conti, Patria e biografia del grande ammiraglio D. Cristoforo Colombo: de’ conti e signori di Cuccaro, castello della Liguria nel Monferrato, scopritor dell’America, Tipografia Forense, 1857, p. 304.
4 Gianni Granzotto, op. cit., p. 124.
5 Christophe Colomb, Raccolta completa degli scritti di Cristoforo Colombo ad illustrare e documentare la scoperta dell’America, 1864, p. 83.
6 Cfr. E. P. Taviani, Cristoforo Colombo: la genesi della grande scoperta, Istituto geografico De Agostini, 1982, pp. 26 e 40.
7 Nome con cui in età medievale era conosciuto il “Paese del Sol Levante”. A tal proposito si veda M. Polo, il Milione, C. Scaravelli (a cura di), Edizione integrale, Rusconi, 2018, p. 155.
8 Cfr. M. Ruggero, L’uomo che superò i confini del mondo, Sperling & Kupfer, 2010, p. 81.