Dal “Giornale officiale” al “Giornale di Sicilia” La lunga storia del quotidiano siciliano più longevo
Esistono vari studi sulla nascita del Giornale di Sicilia, ognuno con una propria interpretazione della genesi di tale testata, che essenzialmente racchiudono tale momento tra il 13 febbraio 1848 e il 7 giugno 1860. Andremo qui di seguito ad analizzare gli studi già effettuati confrontandoli con la raccolta in possesso della Biblioteca centrale della Regione siciliana.
Il Giornale di Sicilia è comunemente considerato un periodico che nasce nel 1860. Giovanni Pepi, nell’introduzione alla pubblicazione in 4 volumi “Giornale di Sicilia 1860-2010. 150 anni di informazione”, edita nel 2010 come supplemento al quotidiano, afferma: “Nel 1860 nasceva l’Italia. E nasceva il Giornale di Sicilia”. E la prima illustrazione che troviamo nel testo è appunto il numero 1 di giovedì 7 giugno 1860 del quotidiano “Giornale officiale di Sicilia”, che riporta nella testata una specificazione: “Gli Atti del Governo inseriti in questo Giornale sono officiali”.
Studiando le raccolte dei giornali dell’800, Fausta Puccio, nel suo volume “I giornali della provincia di Palermo” del 1984, alla scheda n. 5 delinea una storia più lunga, antecedente al 1860, che parte con il “Giornale officiale del Comitato Generale Provvisorio in Palermo” del 1848, cui successe il “Giornale officiale del Governo di Sicilia” negli anni 1848-1849, quindi “Giornale officiale di Sicilia” tra il 1849 e il 1863, e conclude l’excursus così: “Col n. 167 del 1863 prese il nome di “Giornale di Sicilia”.
Qualche tempo prima della pubblicazione del volume della Puccio, nel saggio “Il primo anno di vita del Giornale di Sicilia (1° maggio 1848-24 aprile 1849)” apparso sul n. 44 del 1973 di “Nuovi quaderni del Meridione”, Vincenzo Monforte evidenzia che il “Giornale officiale di Sicilia” è presente a Palermo già dal 1849, esattamente dal 24 maggio di quell’anno, con lo stesso sottotitolo che appare anche nel 1860 -“Gli atti del Governo inseriti in questo Giornale sono officiali”-. E rileva altresì che già nel 1848 veniva pubblicato un “Giornale officiale del Governo di Sicilia” che, iniziato il I maggio 1848, chiude la sua pubblicazione al suo secondo anno, il 24 aprile del 1849, con il numero 166, per poi riprendere le sue uscite appunto un mese dopo, il 24 maggio del 1849, fino alla nuova interruzione di sabato 26 maggio 1860, con il n. 112, e la nuova riapertura di quella che più popolarmente è considerata l’inizio della testata del “Giornale di Sicilia”, appunto il 7 giugno 1860.
Quattordici anni prima Piero Pirri Ardizzone, nel volume “Cronache di un secolo”, da lui curato nel 1959, va ancora più indietro e collega il bisettimanale “Giornale officiale del Comitato Generale Provvisorio in Palermo”, pubblicato per 12 numeri dal 13 febbraio al 25 marzo 1848, al “Giornale Officiale del Governo di Sicilia”, considerandolo un “lontano antenato del Giornale di Sicilia”. Nel suo scritto c’è una qualche imprecisione nell’enunciazione dei titoli, in quanto la testata del periodo I mag. 1848 – 24 apr.1849 viene citata come “Giornale Officiale di Sicilia” e non come “Giornale Officiale del Governo di Sicilia”, quale in realtà è, ma date e redattori riportati non lasciano dubbi.
La stessa ricostruzione era stata fatta dal funzionario della Biblioteca Nazionale di Palermo, Nicolò Domenico Evola, nel suo catalogo dal titolo “La stampa periodica siciliana del Risorgimento”, pubblicato, con introduzione dell’allora direttore della Biblioteca Nazionale Antonio Boselli, nel supplemento al fascicolo I della “Rassegna storica del Risorgimento” del 1931, anno XVII, dedicato al XVIII Congresso sociale di Palermo del 1930. In questo catalogo l’Evola descrive le quattro testate – “Giornale officiale del Comitato Generale Provvisorio in Palermo” (scheda 63), “Giornale Officiale del Governo di Sicilia” (scheda 82), “Giornale Officiale di Sicilia” (scheda 215) e “Giornale di Sicilia. Officiale per gli atti governativi, amministrativi e giudiziari” (scheda 327) -, l’una continuazione dell’altra. Per quanto la sua analisi si fermi al 1870, il periodo esplorato è sufficiente per avere una visione completa dei cambiamenti e del supposto susseguirsi delle testate.
E ancora prima, Alessio Narbone, nella sua “Bibliografia sicola sistematica”, pubblicata in 4 volumi dal 1850 al 1855, ci descrive il “Giornale officiale del Comitato Generale Provvisorio in Palermo”, in folio, affermando che “tanto il Comitato, come il suo Giornale durò ne’ primi giorni della rivoluzione, finchè venne organizzata una forma di Governo sotto la presidenza di Ruggiero Settimo; ed allora successe Giornale officiale del Governo di Sicilia, in folio”.
La Biblioteca centrale possiede per intero la raccolta e si è quindi potuto fare un riscontro di quanto gli studiosi hanno affermato nei loro saggi, constatando che, per quanto la vita di questo prestigioso giornale sia stata effettivamente più lunga di quanto comunemente immaginato, è nel 1860 che si verifica una significativa svolta, in quanto il Giornale officiale, da organo ufficiale del Governo, diventa quotidiano pubblicato da privati, pur mantenendo la sua “parte officiale” ancora per diversi anni.
Scorrendo le varie annate della raccolta, si nota che, se non è mai dichiarata la conclusione delle pubblicazioni di ciascuna delle tranches esaminate, nemmeno si trova apertamente dichiarata la prosecuzione con nuovo titolo del giornale sospeso. È comunque indubbio che sin dal 1849 titolo, composizione della testata, sottotitolo, impostazione del giornale, fanno pensare ad uno stesso periodico che nel tempo subisce sì delle trasformazioni, ma persegue sempre le stesse finalità.
La parte che va dal maggio 1849 al 1863, infatti, riporta sempre lo stesso sottotitolo, con una sola piccola variazione: nel periodo che va dal n. 1 di lunedì 2 gennaio al n. 112 di sabato 26 maggio 1860, ultimo numero di questa serie, in questo sottotitolo viene inserita la parola “Real” prima di “Governo”, a sottolineare anche la situazione politica del periodo nel quale si pubblicava il giornale.
Il momento della svolta si ha giovedì 7 giugno dello stesso anno, quando il giornale riprende le pubblicazioni, facendo ripartire la numerazione da 1, eliminando dal sottotitolo il termine “Real” che era stato inserito nei mesi precedenti e pubblicando il decreto con cui Garibaldi assume la dittatura in Sicilia in nome del re.
Alcuni precisi elementi fanno capire che cambia la titolarità editoriale, e li ritroviamo proprio nella testata e nell’indicazione della tipografia. Infatti, anche se la testata presenta la stessa composizione, la stessa dichiarazione di periodicità, lo stesso impianto (Parte officiale, Parte non officiale, con Notizie estere), la tipografia, da “Stabilimento tipografico del Giornale Officiale nel Real Ministero”, diventa “Stabilimento tipografico del Giornale Officiale di Sicilia”. La Direzione del giornale, fino al 26 maggio indicata “nel Ministero e Real Segreteria di Stato”, dal 7 giugno non viene più citata. Anche la distribuzione, inoltre, subisce un conseguente cambiamento. Il giornale non si distribuisce più “al pian terreno dello edifizio nel Ministero e Real Segreteria di Stato”, bensì “provvisoriamente nella Stamperia Virzì Piazza San Francesco”. Per ovvi motivi nella testata è presente un nuovo stemma. È questo quindi il momento in cui il giornale da governativo si privatizza, in un primo periodo (fino al 1863) solo dal punto di vista editoriale, mantenendo ancora il suo ruolo di bollettino ufficiale degli atti governativi, e dopo nel suo stesso impianto contenutistico, essendo ormai attiva la Gazzetta ufficiale. La famiglia Ardizzone in un certo senso lo rifonda, pur mantenendone l’impianto già noto ed evidentemente gradito.
Un nuovo evidente cambiamento nell’impostazione della testata si ha nel 1863, come riportato anche dal già citato Monforte, quando il “Giornale officiale di Sicilia” articola diversamente le quattro parole del titolo e si presenta come “Giornale di Sicilia. Officiale per la pubblicazione degli atti di Governo ed inserzione degli atti amministrativi e giudiziari”. È un cambiamento dal punto di vista contenutistico poco rilevante, infatti l’impianto del quotidiano rimane uguale al precedente, con una parte officiale e una più corposa parte non officiale. In questa fase il giornale si arricchisce di “un bullettino contenente le ultime notizie e i telegrammi del giorno”, che esce la domenica.
La testata prosegue con questo titolo e questa impostazione fino al 1865, quando, con il n. 2 di lunedì 2 gennaio, modifica il sottotitolo in “Officiale per gli atti governativi, amministrativi e giudiziari”,
mantenendo tale sottotitolo fino al n. 238 di martedì 17 ottobre 1876.
Mercoledì 18 ottobre, il n. 239 si presenta con un nuovo sottotitolo, “Politico-quotidiano”. Nel fondo del giornale la motivazione del cambiamento da “officiale” a “politico”, una conferma del programma del giornale e l’annuncio di un mutamento dei caratteri di stampa, nonché la seguente informazione: “Del Giornale si faranno due edizioni: una della sera che sarà distribuita in Palermo; l’altra del mattino e si spedirà per la posta”.
Ancora un piccolo cambiamento si evidenzia nel n. 251 di giovedì 2 novembre 1876, dove si legge: “Col 6 novembre il Giornale di Sicilia pubblicherà un’edizione popolare a cent. 5. … Il Giornale di Sicilia passando alla sua nuova tipografia è costretto a far vacanza per due giorni. Lunedì il Giornale comparirà in veste nuova e quanto prima i signori associati saran compensati dalla mancanza con numeri straordinarii”. In effetti lunedì 6 novembre esce il n. 252 dell’anno XIV, che riporta prima del titolo “Edizione della sera”. La tipografia Montaina viene sostituita dalla Tipografia del Giornale di Sicilia.
Per 12 anni non si evidenziano cambiamenti particolari né nell’impostazione grafica, né nel formato, né nella testata. Il sottotitolo del quotidiano cambia ancora una volta, prima di scomparire definitivamente: infatti con il numero n. 17 del 17 gennaio 1888, anno XXVIII, il sottotitolo diventa “Politico-letterario” e tale si mantiene per 14 anni.
L’anno XLII, con il n. 358 del 24/25 dicembre 1902, il quotidiano perde il sottotitolo, e da quel momento si presenterà come ai giorni nostri.
Negli ultimi anni non sembra si sia più continuata l’indagine su queste tormentate origini del più longevo quotidiano oggi presente in Sicilia. Di sicuro, qualunque sia la storia delle sue origini, a Palermo è stato sempre presente un giornale che, dal 1848 in poi, attraverso la pubblicazione degli atti ufficiali del governo prima, e la puntuale esposizione dei fatti quotidiani poi, ha soddisfatto le necessità di conoscenza di una buona fetta dei lettori della nostra isola, ed ha offerto un suo contributo allo studio della storia della Sicilia. Ma è dal 7 giugno 1860 che, dalle ceneri dei giornali officiali, progenitori dell’attuale quotidiano, nasce, grazie al passaggio da bollettino ufficiale a testata privata ancora in parte dedicata ad atti ufficiali, il nostro Giornale di Sicilia.
Bibliografia minima:
Boselli, Antonio e Nicolò Domenico Evola. 1931. “La stampa periodica siciliana del Risorgimento”. In Rassegna storica del Risorgimento, suppl. fasc. 1: 299-359.
Candido, Salvatore. 1999. I giornali palermitani del biennio liberale (gennaio 1848- maggio 1849). Prefazione di Massimo Ganci. Nota di Pino Giacopelli. Palermo: Società siciliana per la storia patria.
Monforte, Vincenzo. 1997. Il Giornale “Officiale” di Sicilia (1848-1864). Palermo: Istituto siciliano di studi politici ed economici.
Pirri Ardizzone, Piero, a cura di. 1959. Cronache di un secolo. Dalla collezione del Giornale di Sicilia. Palermo: Flaccovio.
Puccio, Fausta. 1984. I giornali della provincia di Palermo. Palermo: Giada.