Stato Unione 2020: il discorso di Ursula von der Leyen
Il primo discorso sullo Stato dell’Unione 2020, il 16 settembre a Bruxelles, per la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.
Bruxelles, il discorso sullo Stato dell’Unione e la crisi dovuta al Coronavirus
Ogni anno, il discorso sullo Stato dell’Unione rappresenta il momento in cui la Commissione illustra ai parlamentari riuniti a Bruxelles le aree in cui intende intervenire nei mesi a seguire, ed è anche un’occasione per ripercorrere i risultati conseguiti nell’anno precedente.
Il primo anno in carica della Commissione von der Leyen è stato caratterizzato da ostacoli senza precedenti: la crisi dovuta al Coronavirus ha messo a dura prova le istituzioni europee e la solidarietà fra i Paesi membri.
La presidente, iniziando il suo discorso ricordando tutti coloro che si sono spesi per contrastare la pandemia, ha posto l’accento sul fatto che “[il virus] ci ha mostrato fino a che punto sia fragile la nostra comunità di valori e quanto rapidamente possa essere messa in discussione in tutto il mondo e anche all’interno della nostra Unione”. L’Europa, ha quindi affermato von der Leyen, deve mostrare la via per uscire da questa fragilità.
I punti salienti del discorso sullo Stato dell’Unione 2020
Nel suo discorso, la presidente si è soffermata su alcuni punti strategici per il futuro dell’Unione: sanità, ambiente e digitale, ma anche l’introduzione di un salario minimo, la migrazione, i rapporti con la Cina e gli Stati Uniti, i Balcani, il razzismo e la Brexit.
Sanità
Per quanto riguarda la sanità, Ursula von der Leyen ha annunciato un vertice globale della sanità che si terrà in Italia nel 2021, organizzato in collaborazione con la prima presidenza italiana del G20.
La presidente ha anche dichiarato che “dobbiamo costruire un’unione della sanità”, e per intervenire in tale direzione ha prospettato che il programma EU4Health venga adeguato alle esigenze future e che l’Agenzia europea per i medicinali (EMA) e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) siano rafforzati e adeguatamente finanziati. Inoltre, ha annunciato la creazione di un’agenzia europea per la ricerca e lo sviluppo avanzati in campo biomedico.
Ambiente
La Commissione europea si propone di incrementare l’obiettivo di riduzione delle emissioni per il 2030 dal 40 % ad almeno il 55 %, così da instradare l’Europa verso la neutralità climatica entro il 2050 e rispettare gli obblighi derivanti dall’accordo di Parigi.
Questo ambizioso traguardo sarà raggiungibile anche grazie ad altri passaggi elencati da von der Leyen: il 30 % del bilancio di NextGenerationEU (il piano di rilancio presentato dalla Commissione lo scorso 27 maggio e di cui avevamo parlato in questo articolo: https://www.lidentitadiclio.com/articoli/next-generation-eu/) deriverà da obbligazioni verdi. Il 37 % dei finanziamenti sarà investito negli obiettivi del Green Deal europeo, compresi i progetti faro europei quali investimenti nell’idrogeno, nell’edilizia ecocompatibile e la creazione di 1 milione di punti di ricarica dei veicoli elettrici.
Digitale
La presidente ha sottolineato che “l’Europa deve guidare il processo di digitalizzazione, altrimenti sarà costretta a seguire la strada tracciata da altri”.
In ragione di ciò, ha affermato che “dobbiamo fare dei prossimi dieci anni il decennio digitale europeo” e ha chiesto un piano comune per l’Europa digitale con obiettivi chiaramente definiti per il 2030 in ambiti come la connettività, le competenze e i servizi pubblici digitali. Tutto nel più assoluto rispetto del diritto alla privacy e alla connettività, della libertà di espressione, della libera circolazione dei dati e della cybersicurezza.
Salario minimo
La presidente della Commissione ha annunciato che l’esecutivo europeo proporrà l’introduzione di un salario minimo in tutti i Paesi membri, così da aiutare i cittadini ad affrontare le incertezze sul fronte occupazionale e le difficoltà economiche attuali e future.
Migrazione
La Commissione presenterà un nuovo patto sulla migrazione, superando il sistema di Dublino che ha dato prova di non essere in grado di garantire una corretta e adeguata gestione dei flussi migratori di grandi dimensioni che hanno caratterizzato gli ultimi anni.
“Salvare vite in mare – ha affermato Ursula von der Leyen – non è un’opzione facoltativa. E quei Paesi che assolvono i loro doveri giuridici e morali o sono più esposti di altri devono poter contare sulla solidarietà di tutta l’Unione europea”.
Razzismo e crimini d’odio
La Commissione presenterà un “piano d’azione europeo contro il razzismo”: saranno rafforzate le leggi sull’uguaglianza razziale e sarà esteso l’elenco dei crimini a livello dell’Ue a tutte le forme di crimini ispirati dall’odio e discorsi d’odio, basati su razza, religione, genere o sessualità.
La Commissione nominerà anche il suo primo Coordinatore contro il razzismo e sarà inoltre approntata una strategia per rafforzare i diritti LGTB e si adopererà per il riconoscimento reciproco delle relazioni familiari nell’UE.
Politica estera
In merito ai rapporti dell’Unione con altri attori internazionali, quali Stati Uniti e Cina, von der Leyen ha ribadito che, pur trovandosi in disaccordo con la Casa Bianca, è necessario cooperare per una nuova agenda transatlantica, anzitutto sul commercio.
La presidente ha definito la Cina “un partner negoziale, un concorrente economico e un rivale sistemico” e ha ribadito che nonostante i segnali di apertura per dialogare sul cambiamento climatico, la Cina deve mantenere le promesse dell’accordo di Parigi.
Brexit
“L’Unione Europea non farà mai marcia indietro sull’accordo di divorzio, che non può essere cambiato unilateralmente”: queste le parole di von der Leyen in merito alla possibilità di un accordo con il Regno Unito.
La presidente dell’esecutivo ha citato le parole di Margaret Thatcher con cui la premier britannica affermava l’importanza di non violare i trattati internazionali, perché “la fiducia è alla base delle relazioni”.
Balcani
“L’Europa sarà sempre pronta a costruire partenariati forti con i suoi vicini più stretti […] a cominciare dai Balcani occidentali”, ha affermato infine von der Leyen.
Salutando la decisione dei mesi scorsi di aprire i negoziati di adesione con l’Albania e la Macedonia del Nord come “un momento storico”.
Fonti
https://ec.europa.eu/commission/presscorner/home/it
https://ec.europa.eu/info/strategy/strategic-planning/state-union-addresses/state-union-2020_it
https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/SPEECH_20_1655