Echi d’oltre mare -Vi racconto Il mio Erasmus-
Con questo primo articolo si apre per la rubrica Tracce l’appuntamento dal titolo: “Echi d’oltre mare- Vi racconto Il mio Erasmus”. La redazione dell’identità di Clio ha accolto con favore la richiesta di Giuliana, studentessa dell’Università degli studi di Palermo di dar voce ad un’esperienza che senz’altro arricchirà il suo bagaglio di esperienze formative e di vita. La seguiremo settimanalmente, impareremo a conoscerla attraverso la sua voce, un eco lontano qualche centinaio di miglia, al di là del Mediterraneo, quel mare in mezzo alle terre che non ha mai diviso ma unito i popoli che le abitavano. La redazione ringrazia Giuliana per questa voglia di condividere la sua esperienza e raccomanda ai lettori dell’Identità di Clio di seguirla nel suo sicuramente affascinante viaggio.
Buona lettura!
Echi d’oltre mare- Vi racconto Il mio Erasmus-
n.1
Quando comunichi a famiglia, amici e docenti che a breve partirai in Erasmus destinazione Tunisi, ti rendi subito conto che il primo ostacolo da superare è quello del pregiudizio culturale. Mi spiego meglio: lo scenario condiviso dall’immaginario collettivo è quello di una realtà apocalittica in cui vigono caos, violenza e paura. Non appena nomini loro la parola “Tunisia” ecco apparire subito il terrore nei loro occhi misto ad espressioni di pietà per il tuo futuro incerto, in queste terre selvagge. È così, con la mia grande valigia colma di pregiudizi, ansie e aspettative, ho deciso di partire alla scoperta di Tunisi. Adesso sono qui da due settimane circa e potrebbe stupire sapere che ciò che ho trovato è qualcosa che si discosta non poco da ciò che avevo letto o sentito dire e dalle storie che avevo ascoltato. Tunisi è una grande metropoli, presenta tutte le contraddizioni che una città di qualunque parte del mondo possiede. Guardandoti intorno ti accorgi della grande povertà delle periferie, con le sue costruzioni fatiscenti e le galline che corrono insieme ai gatti randagi tranquillamente per le strade, e della grande ricchezza e bellezza del centro – partendo da Place de l’Indipendence e attraversando Avenue Bourguiba fino ad arriva alla Place du 14- Janvier 2011 con il suo imponente orologio, infatti, non vi sembrerà nemmeno di camminare per Tunisi, ma per uno dei grandi e famosi boulevard francesi. In entrambi i casi le strade sono colme di persone, colori e profumi così lontani dalla tua cultura e per questa ragione tanto più affascinanti. Ho scoperto l’ospitalità dei tunisini, dalla padrona di casa che si offre di cucinare per te quando torni dall’università, al tassista che cerca di insegnarti il dialetto locale durante la spericolata corsa da un luogo all’altro, alla collega universitaria che prepara per te un dolce tipico e si offre di accompagnarti in giro per la città. Tuttavia, non vanno dimenticati altri aspetti fondamentali. A sette anni di distanza dalla Rivoluzione dei Gelsomini, si presenta un paradosso: i Tunisini tornano nuovamente a protestare per le strade, a lottare contro un governo che impone tagli a stipendi e assunzioni, aumento delle tasse su benzina, internet e altri generi di largo consumo. Questi piccoli esempi permettono di comprendere che tutto quello che credevamo di sapere su un luogo così lontano (e non mi riferisco certamente alla distanza geografica) si rivela in molti casi errato. Attualmente la Tunisia non rappresenta sicuramente una delle situazioni politicamente più stabili ma tenta costantemente di emergere, di migliorarsi e di aprirsi agli “stranieri”, cosa che al momento non si può ben dire per l’Italia dati i recenti accadimenti.