Echi d’oltre mare- Vi racconto Il mio Erasmus- n. 5
Dopo un lungo periodo di assenza dovuto ad esami, tirocinio e traslochi vari, eccomi finalmente tornata per raccontarvi come procede la mia esperienza ERASMUS. Anche per la Tunisia sono state settimane intense tra elezioni politiche e l’inizio del ramadan, ma di quest’ultimo vi racconterò tra qualche settimana, quando avrò vissuto un po’ più intensamente lo spirito di questo mese e potrò quindi dare un personale e più approfondito punto di vista.
Durante la prima settimana di maggio, invece, ho avuto la fortuna e l’opportunità di andare alla scoperta di alcuni siti archeologici situati nella parte nord-ovest del Paese. Tra questi ho scelto tre luoghi che mi hanno particolarmente colpito e che vorrei condividere con voi nelle prossime settimane. Prima di parlarvi della prima meta sento la necessità di esternare il mio disappunto sullo stato di abbandono in cui la maggior parte di questi siti archeologici versano e la cui importanza storica, architettonica e culturale è per noi tutt’oggi fondamentale. Su questi luoghi di rado è possibile imbattersi in guide turistiche, cartelli esplicativi o percorsi guidati. I percorsi non sono delineati all’interno dei parchi archeologici e i monumenti superstiti sono evidentemente trascurati. “Non ci sono abbastanza fondi per questi tipi di servizi né tantomeno per continuare a fare ricerca sul campo” ha risposto con astio una collega tunisina laureanda in archeologia. Nonostante queste premesse, la Tunisia offre un patrimonio storico inestimabile.
Il primo di questa serie è Thugga, oggi Dougga, uno dei siti più importanti del Paese e che, per il suo sorprendente stato di conservazione, si è guadagnato un posto nella lista del Patrimoni Mondiali dell’Umanità dell’UNESCO. Data la sua posizione strategica sulla collina, Dugga è stata da sempre meta ambita per le popolazioni del tempo: luogo di incontro tra cultura numida, punica, ellenistica e romana.
Sebbene l’origine della città risalga ai berberi, deve ai cartaginesi la sua prima fase di splendore ( V sec. a.C.). Successivamente Thugga conobbe una fase numida (III sec. a.C.) per poi passare sotto il dominio romano per diversi secoli. Furono proprio i Romani a conferire alla città l’assetto urbano che vediamo ancora oggi.
Ad accogliervi all’entrata del sito archeologico troverete il vecchio e imponente teatro, costruito tra il 166 e 169 d.C. e capace di ospitare fino a 3.500 spettatori, che dagli spalti offre una vista panoramica. Il teatro, dato il suo ottimo stato di conservazione, ospita ogni anno il festival di Dougga.
Il vero cuore del sito è sicuramente il tempio capitolino (o Capitolium), dedicato alle triade da cui esso prende il nome: Giove, Giunone e Minerva. Eretto tra il 166 e il 167 d.C. per volere dell’imperatore Marco Aurelio, il tempio rappresenta uno degli elementi di architettura romana più pregiata di tutta l’Africa romana.
Una peculiarità del sito è la presenza di un mausoleo appartenente alla cultura numida. Si tratta di un mausoleo costruito in onore di Massinissa, risalente al 138 a.C. Importante è stato il ritrovamento, su tale costruzione, di un’incisione bilingue, punico e numidico, importante non solo per decifrare l’antico alfabeto libico ma rappresenta il simbolo di un legame tra le culture e un esempio stesso di architettura numida prima della contaminazione romana.
Non mancano, infine, altri templi dedicati ad altre divinità; ma anche case romane, edifici pubblici, il foro, la rosa dei venti, le terme e il mercato: tutti parte integrante della vita quotidiana dei romani.