Efebo d’Oro 2019 e l’essere stranieri: omaggio a Fatih Akin
Sarà Fatih Akin ad aprire l’edizione numero apre 41 dell’Efebo d’Oro, al cinema De Seta di Palermo dal 13 al 19 ottobre. Il regista, che sarà in sala per ritirare l’Efebo d’Oro alla carriera, introdurrà il suo ultimo film, Il mostro di St. Pauli.
Nato per sottolineare gli intensi rapporti di scambio tra cinema e letteratura, nel corso degli anni il Premio internazionale di cinema e narrativa è divenuto un vero e proprio festival di cinema e scrittura.
Organizzato dal Centro di ricerca per la narrativa e il cinema, presieduto da Egle Palazzolo e con la direzione artistica di Giovanni Massa, il festival ha due sezioni in concorso.
La sezione dei film tratti da opere letterarie, in competizione per l’Efebo d’Oro, e quella delle opere prime o seconde che partecipano all’Efebo Speciale. Ad assegnare il prestigioso premio sarà una giuria composta da Yervant Gianikian (artista), Wilma Labate (regista), Egle Palazzolo (presidente del Centro di ricerca per la narrativa e il cinema), Clara Sanchez (scrittrice) e Alessio Vassallo (attore); mentre a Ludovico Caldarera (attore), Nicoletta Romeo (produttrice e co-direttrice del Trieste Film Festival) e Francesca Martinez Tagliavia (docente dell’Accademia di Belle arti di Palermo) spetterà giudicare le opere in lizza per l’Efebo Speciale.
Domenica 13 ottobre il regista tedesco Fatih Akin verrà premiato con l’Efebo d’Oro alla carriera Banca Popolare Sant’Angelo: nel corso del festival si proietteranno alcuni suoi lavori legati al tema dell’essere stranieri (anche in patria). Nato ad Amburgo da genitori emigrati dalla Turchia, il regista si è collocato fin dall’inizio della sua carriera cinematografica in quel vasto mondo di artisti liminare formatisi al confine tra diverse culture, come Robert Guédiguian in Francia, Ferzan Ozpetek in Italia, Josef Fares in Svezia, lo scrittore e regista Hanif Kureishi (Efebo d’Oro 2017) nel Regno Unito. Autori assai diversi tra loro, ma che condividono un retroterra culturale che affonda le proprie radici in paesi lontani, teatri di massiccia emigrazione in cui hanno luogo profondi strappi nel tessuto umano e sociale. E il percorso di Fatih Akin, partendo dalla riflessione sulle sue origini, lo ha condotto gradualmente verso una maturazione percepibile anche in termini linguistico-stilistici. Un autore, in definitiva, che rappresenta in pieno e con notevole coerenza, il complicato e contraddittorio mondo contemporaneo.
Questa edizione dell’Efebo sarà poi l’occasione per scoprire, attraverso una personale in anteprima in Italia, il cinema di Mike Hoolboom, autore prolifico e versatile, critico cinematografico e curatore, considerato in Canada uno dei più significativi filmaker sperimentali dopo Michael Snow. Di Mike Hoolboom, a cui andrà il Premio Efebo d’Oro Nuovi Linguaggi – Città di Palermo, sabato 19, sarà proiettata una selezione di lungometraggi e di cortometraggi che tenta di tracciare una cartografia dell’opera del regista, tanto polimorfa e stimolante quanto vasta e aperta alla contaminazione con altre forme d’arte e alle più feconde suggestioni politico-filosofiche che riflettono sul nostro tempo. Holboom terrà inoltre una masterclass dal titolo Throwing the Body – che avrà come oggetto il rapporto inscindibile che sussiste tra cinema e corpo – dalle 9 alle 14 al Centro sperimentale di cinematografia,
Con la proiezione speciale di Der geteilte Himmel (Il cielo diviso), film del 1964 di Konrad Wolf, tratto dallo straordinario libro che Christa Wolf scrisse non appena il muro di Berlino venne costruito, l’Efebo omaggerà i trent’anni della caduta del muro; mentre quella di Arrivederci Saigon (2018), sarà l’occasione per vedere l’ultimo documentario di Wilma Labate che racconta l’ incredibile storia delle Stars, giovanissima band femminile che dalla provincia toscana viene spedita inaspettatamente in Vietnam a suonare nella base militare americana.
Non mancheranno i riconoscimenti per il Miglior saggio di cinema (Premio Nicolò Lombardo), che sarà assegnato a Marco Giusti per Polidor e Polidor (Cineteca di Bologna – Il cinema ritrovato, 2019), e quello Mestieri del Cinema (Premio Corrado Catania) che andrà alla director e acting coach Stefania De Santis.
Spazio anche all’educazione audiovisiva dei giovani spettatori con la sezione Efebo Education, che, oltre a rivolgersi ai ragazzi delle scuole superiori con proiezioni, dibattiti e incontri, quest’anno si arricchisce di un programma ad hoc dedicato ai più piccoli.