In attesa degli extraterrestri: l’incontro con l’altro e la lezione della storia
Il tanto atteso report del Pentagono sugli extraterrestri è stato diffuso sulla stampa e sul web. Ancora una volta il suo contenuto elude le nostre aspettative: nessuna prova che esseri alieni abbiano visitato il pianeta e, soprattutto, nessuna prova della presenza di tecnologie che abbiano interferito con il nostro quotidiano.
Ancora domande sull’esistenza degli extraterrestri
Una profonda delusione pervade tutti gli ufologi che speravano nella possibilità che, negli archivi ancora secretati della superpotenza americana, fossero conservate prove determinanti che testimoniassero l’incontro zero con un organismo extraterrestre.
La domanda che si fanno tutti è: cosa succederebbe nel caso di un reale contatto con una civiltà interplanetaria?
Per ipotizzare l’impatto che potrebbe avere l’incontro uomo-extraterrestre dobbiamo rinunciare alle certezze scientifiche per rifugiarci nella fantascienza, rileggendo la splendida raccolta dei romanzi della collana di Urania oppure i lavori di Isaac Asimov.
Le vivide pagine dei diversi autori ci prospettano tutte le diverse ipotesi e tutti gli scenari possibili: extraterrestri buoni, cattivi, spietati, generosi, comprensivi, fondatori di imperi, anticipatori di tecnologie. Il cinema e la radio hanno dato il loro fondamentale contributo a rielaborare e interpretare le diverse sfaccettature di un possibile incontro tra l’uomo e l’alieno creando anche delle splendide icone o dei personaggi che resteranno impressi nell’immaginario collettivo.
Immaginare l’incontro tra umani e alieni
Per realizzare un caso di studio con il quale ipotizzare le conseguenze che potrebbe avere un incontro tra umani ed extraterrestri, chi scrive si è rivolto non già ai romanzi di fantascienza o a qualche fortunata serie televisiva, bensì alla storia.
Un esempio eclatante (sulla base del quale è possibile costruire uno scenario plausibile in cui rappresentare le conseguenze dell’impatto tra due mondi alieni e sconosciuti) è dato dall’arrivo dei conquistadores nel contesto dell’America del Sud. Gli Aztechi o gli Inca infatti vivono sulla loro pelle l’impatto dell’incontro con l’alieno.
Le caravelle sono le astronavi – gli Ufo – che portano gli alieni sulle spiagge del Nuovo Mexico; cavalli, cani, armi da fuoco, l’acciaio delle spade e delle corazze, le ruote dei carri sono le tecnologie totalmente sconosciute e che fanno la differenza con la realtà delle armi di ossidiana o con le corazze fatte con strati di tessuti dei nativi. Non solo. L’alieno porta con sé nel nuovo mondo anche degli altri alieni che convivono con lui, i virus: peste, vaiolo, morbillo, parotite e altre realtà virali possono tranquillamente migrare in organismi privi di qualsiasi difesa moltiplicandosi a dismisura e provocando milioni di morti.
Virus, tecnologie e armi da fuoco saranno devastanti e faranno sì che l’incontro con l’alieno porterà morte e distruzione di una civiltà. Quindi, il contatto con gli extraterrestri – ovviamente in possesso di una tecnologia in grado di costruire astronavi (le caravelle) in grado di viaggiare nello spazio e di trasportare entità biologiche paragonabili all’essere umano in lassi spazio-temporali accettabili – potrebbe provocare un grave nocumento al genere umano tecnologicamente più arretrato. L’esperienza azteca è significativa, è un modello ampiamente verificabile e ci dà una chiave di lettura di quello che potrebbe essere la nostra sorte in caso di incontro-scontro con gli alieni.
Il Pentagono e il mito degli extraterrestri
La commissione del Pentagono certifica che non esistono prove di un possibile incontro con alieni ma non può fermare il mito dell’extraterrestre, dell’alieno, parte integrante delle nostre ansie, delle nostre paure, dei nostri sogni. In poche parole, del nostro stesso essere homo sapiens che ha conquistato nuovi spazi e si è imposto come un alieno nei confronti degli altri rami dell’evoluzione del terrestre homo come quello di Neandethal.
La recente esperienza dell’epidemia da Covid-19 ci fa comprendere che un alieno può essere anche un virus che ha bisogno del nostro corpo per sopravvivere e moltiplicarsi, adattandosi e difendendosi con le varianti. In questo caso gli alieni sono già fra noi.