Festa della donna, storia e significato dell’8 marzo
Giornata internazionale dei diritti della donna, 8 marzo o festa della donna: un momento di riflessione sulla condizione delle donne, tra conquiste e obiettivi da raggiungere.
Le origini dell’8 marzo e la festa della donna
Sebbene venga spesso attribuita all’incendio che, il 25 marzo 1911, distrusse la fabbrica di camicie della Triangle a New York, l’origine della Giornata internazionale dei diritti della donna (colloquialmente chiamata “festa della donna”) è di natura strettamente politica.
Già nel 1907, in occasione del settimo congresso della Seconda internazionale socialista, tenutosi a Stoccarda, i delegati discussero sull’introduzione del voto alle donne, dando vita a un impegno da parte di tutti i partiti e i movimenti socialisti per l’introduzione del suffragio universale femminile. Un impegno per l’eguaglianza di genere confermato due giorni dopo, nel corso della prima conferenza internazionale delle donne socialiste.
La prima “festa della donna”: il Woman’s day
Derivando dalle proposte di delegati principalmente europei, puristi nella lotta della classe operaia contro le borghesia, questi primi impegni formali per la parità di genere escludevano possibili alleanze con i movimenti femministi originati dai ceti benestanti.
Questo fin quando la socialista Corinne Brown presiedette, nel 1908, una delle conferenze settimanali nella sede del partito socialista americano di Chicago. In quella occasione l’evento venne aperto a tutte le donne, senza distinzione sociale o politica, testimoniando così l’universalità della lotta per l’eguaglianza.
Nasce così la definizione di Woman’s day (Giornata della donna), al termine di un’articolata discussione politica sullo sfruttamento del lavoro femminile e sulla discriminazione di genere. Da questo primo momento di confronto ebbero inizio le manifestazioni per il diritto di voto alle donne, che porteranno nel 1909 all’istituzione negli Stati Uniti d’America di una prima Giornata della donna, il 23 febbraio del 1909.
Festa della donna: la conferenza di Copenaghen del 1910
Nel corso della seconda conferenza internazionale delle donne socialiste, tenutasi tra il 26 e il 27 agosto 1910 (questa volta due giorni prima dell’ottavo congresso dell’Internazionale socialista),
Le delegate americane proposero l’istituzione di una giornata comune a tutti i Paesi partecipanti per la rivendicazione dei diritti delle donne, ottenendo il consenso di gran parte delle delegazioni.
Venne così decisa la nascita di una ricorrenza condivisa, una giornata di riflessione sulla condizione femminile, sulla quale però i vari Paesi non riuscirono a concordare una data unica.
Il primo 8 marzo della storia a San Pietroburgo
Purtroppo lo scoppio della prima guerra mondiale, nel 1914, cancellò gli sforzi compiuti fino a quel momento per l’eguaglianza di genere e la festa della donna venne dimenticata, almeno fino al 1917. L’ottavo giorno del gelido marzo russo di quell’anno, le donne di San Pietroburgo guidarono la manifestazione operaia contro la guerra voluta dal governo zarista.
Questo evento segnò il ritiro della Russia dal conflitto ed il crollo della vecchia struttura di governo. L’8 marzo divenne così la giornata internazionale degli operai, che pochi anni dopo, la guerra avrebbe nuovamente cancellato.
La festa della donna in Italia
In Italia la ricorrenza venne introdotta nel 1922 dal partito comunista, che decise però di celebrarla il 12 marzo.
L’8 marzo del 1945 divenne successivamente la prima Giornata della donna nelle zone dell’Italia liberata, ricorrenza poi estesa nel 1946 a tutta la nazione.
Tuttavia, anche nel secondo periodo post bellico il problema della data continuò a non trovare una soluzione univoca neanche tra i Paesi del vecchio continente.
Per mettere ordine nella confusione, all’interno di un programma decennale di iniziative dedicate ai diritti delle donne, alla fine l’ONU intervenne sull’argomento. In seguito alla convocazione del 16 dicembre 1977, con la risoluzione 32/142, l’Assemblea generale delle Nazioni unite istituì l’8 marzo come data universale per le celebrazioni relative alla Giornata internazionale dei diritti delle donne.
Il significato della festa della donna
Il diritto alla parità e pari dignità tra uomo e donna viene sancito negli articoli 3, 37 e 51 della Costituzione italiana, entrata in vigore il primo gennaio del 1948.
Eppure, ancora oggi, la piena eguaglianza tra i sessi è ancora lontana (i dati del fondo economico mondiale collocano il nostro Paese al quarantunesimo posto nel campo dell’uguaglianza di genere). Sebbene alcuni gap siano stati colmati, come quello sull’istruzione scolastica, anche da noi permangono numerose differenze sociali e lavorative tra uomini e donne.
La Giornata internazionale dei diritti delle donne ha, quindi, lo scopo di ricordare i traguardi già raggiunti e al tempo stesso fissare gli obiettivi e le conquiste ancora da ottenere per le donne, in Italia come in molte altre nazioni del mondo.
La festa della donna oggi
Discriminazione sessuale, elevato tasso di disoccupazione e minore livello di occupazione, salari più bassi, imposizione dell’abbandono lavorativo in caso di maternità. Scarsa tutela in ambito familiare e incremento dei femminicidi come dei delitti a sfondo passionale.
Per questi e per molti altri motivi, oggi la Giornata della donna deve essere un momento di riflessione necessario sulla condizione femminile nel nostro Paese. Una necessità sempre più pressante non solo per l’aumento della violenza di genere (fisica o verbale che sia), ma anche in relazione al proliferare dei movimenti volti a riportare la donna ad uno stato di subalternità, negando i diritti acquisiti con le proteste degli settanta, dal divorzio all’aborto.
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Le celebrazioni della festa della donna ai tempi della pandemia
Come ogni altro evento, manifestazione e ricorrenza, anche la festa della donna ha dovuto piegarsi all’emergenza sanitaria globale che flagella il pianeta.
Questo ha voluto dire rinunciare a incontri, tavole rotonde, cortei e altre forme di assembramento, trasferendo sul web i doverosi momenti di riflessione organizzati da enti pubblici e privati, volti in particolare a celebrare le grandi donne che hanno permesso alla nostra società di progredire e maturare, di crescere e svilupparsi fino a oggi.