Gesuiti, storia e curiosità sulla Compagnia di Gesù
I Gesuiti dalla fondazione ai giorni nostri, la Compagnia di Gesù ha educato e cresciuto intere generazioni di ragazzi, edificando “case” e collegi anche a Palermo
I Gesuiti: la fondazione
L’ordine maschile dei Gesuiti nasce in Francia, fondato a Parigi, presso la chiesa di Montmartre, il 15 agosto del 1534 da Ignazio di Loyola, Francesco Saverio e Pietro Favre. Il nome “Compagnia di Gesù” viene adottato ufficialmente solo nel 1537 (in quanto gli appartenenti considerano Gesù come loro unica guida e compagno di predicazione).
Nello stesso anno, anche gli altri membri ancora laici dell’organizzazione, fondatori e non, vengono ordinati sacerdoti. In questo modo i Gesuiti diventato a tutti gli effetti un ordine di chierici regolari, approvato ufficialmente da Papa Paolo III il 27 settembre del 1540, con la bolla pontificia “Regimini Militantis Ecclesiae”.
Ignazio di Loyola, padre fondatore dei Gesuiti
Proclamato santo nel 1622 da papa Gregorio XV, Ignazio nasce a Loyola (nell’area dei Paesi Baschi in Spagna) il 23 ottobre del 1491 e muore a Roma il 31 luglio del 1556.
Il leader eletto dei Gesuiti, con il ruolo di preposto generale della Compagnia di Gesù, proviene da una famiglia nobile e come tale intraprende inizialmente la carriera militare, bruscamente interrotta dalle ferite riportate durante l’assedio di Pamplona. Ignazio scopre la fede durante la lunga convalescenza, iniziando a studiare teologia, viaggiando tra l’Italia e la Terra Santa, prima di andare a Parigi dove completa la propria formazione religiosa e incontra coloro che lo assisteranno nella fondazione dei Gesuiti.
Ignazio in persona fonda nel 1548 il primo collegio dell’Ordine, lavorando alacremente per rendere la propria congregazione il motore di una evangelizzazione culturale internazionale, una missione proseguita con lo con sviluppo del processo di sintesi tra istruzione e religione, divenuto nel corso del tempo sinonimo delle capacità educative dei Gesuiti.
L’incontro di Ignazio di Loyola con Francesco Saverio e Pietro Favre
Gli altri due fondatori della Compagnia di Gesù sono figure per molti versi antitetiche tra loro. Incontrati da Loyola durante gli studi parigini, pur essendo entrambi uomini di fede, Francesco Saverio e Pietro Favre provenivano da ceti sociali contrapposti. Il primo è un nobile spagnolo nato a Javier il 7 aprile 1506 e morto sull’isola di Sanciam il 3 dicembre 1552. Il secondo è un contadino della Savoia francese, nato a Villaret il 13 aprile del 1506 e morto a Roma il primo agosto del 1546.
Francesco Saverio viene santificato nel 1622 da Papa Gregorio XV, Pietro Favre ottiene invece la beatificazione da Papa Pio IX nel 1872. Lì dove il primo viene ricordato per essere stato tra i primi a portare il cristianesimo in Asia, diventando il patrono delle missioni, il secondo è invece un teologo, nonché il primo gesuita ordinato effettivamente sacerdote (avendo preso i voti prima che la congregazione venisse ufficialmente fondata).
I precetti dei Gesuiti
- Coscienza e penitenza
Tra i precetti dei Gesuiti si trovano alcune regole fondamentali: dal giuramento di assoluta obbedienza al Papa fino al voto di povertà e carità, passando per la cura delle anime attraverso la confessione.
Particolarmente attivi nel campo del perdono dei peccati, l’ordine venne fortemente criticato per i propri precetti nel campo della penitenza e del perdono. Un ministero questo che nel 1551 portò Papa Giulio III a concedere loro l’autorità per assolvere i penitenti perfino dal peccato di eresia, ponendo l’ordine in opposizione tanto con i Giansenisti quanto con il credo Protestante
- Missione educativa
Il precetto che ha reso fondamentali i gesuiti nella storia della chiesa è legato alla sfera dell’educazione. Un ministero non previsto al momento della fondazione, nel quale l’ordine ha finito per eccellere. Quello dell’educazione è lo strumento che ha permesso la capillare diffusione del credo gesuita, producendo negli anni la nascita (a volte la vera e propria costruzione) di Case e collegi diffusi in tutto il mondo, istituzioni di istruzione pubblica aperte (almeno teoricamente) a tutti. Lì dove le Case dei Gesuiti restavano prive di beni secondo il voto di povertà dell’ordine, i collegi invece iniziarono a essere mantenuti grazie alle rendite e fornite da una fitta rete di benefattori provenienti da tutta Europa.
- Disciplina
Nei luoghi di studio e conversione creati dalla Compagnia di Gesù, vige la ferrea disciplina dell’educazione gesuita, codificata nelle oltre 400 regole del “Ratio atque institutio studiorum societatis lesu”.
In questo volume sono raccolti tanto i precetti fondamentali del metodo educativo adottato dall’ordine, quanto l’ordinamento delle scuole. Per l’epoca questo codice rappresenta una rivoluzione pedagogica, che ben presto rende i collegi dei gesuiti centri educativi delle future classi dirigenti, europea e non solo. Una tradizione iniziata a metà del ’500 e giunta fino a oggi.
I Gesuiti in Sicilia
I Gesuiti arrivano in Sicilia nel 1547, precisamente a Messina, dove lo stesso Ignazio di Loyola fonda un collegio di istruzione pubblica su richiesta del senato cittadino. Da qui l’ordine stabilisce numerosi luoghi di istruzione in tutta l’isola: dai collegi dei gesuiti di Palermo e Trapani a quello di Catania, passando per Casa Professa (sempre nel capoluogo siciliano) e le strutture secondarie di Alcamo, Polizzi e Mazara.
Tutti luoghi divenuti con il tempo fucine culturali e politiche, oltre che religiose e artistiche (facendo la fortuna di artisti come il Serpotta), dove sono stati accolti ed educati tanto i figli dell’aristocrazia quanto quelli della borghesia siciliana, individui che hanno influenzato nei secoli la storia della regione.
L’influenza nella formazione della classe dirigente di Palermo
Per comprendere quando l’educazione e la formazione gesuitica influenzino tutt’oggi la città di Palermo, vogliamo prendere in considerazione il fatto che alcuni dei nomi più importanti della politica e della cultura cittadina sono emersi dagli istituti gesuitici, che definiscono i loro studenti come: “talenti coltivati con disciplina per essere posti al servizio degli altri”. Tra essi segnaliamo:
- Leoluca Orlando, esponente politico di lungo corso e più volte sindaco della città
- Roberto Lagalla, attuale assessore all’istruzione e alla formazione professionale e già rettore dell’Università degli studi di Palermo
- Gaetano Armao, assessore al bilancio della Regione
- Alessandro Aricò, capogruppo all’ARS della lista “Diventerà Bellissima”
Per approfondire: “Le case dei Gesuiti a Palermo”
“Le case dei Gesuiti a Palermo” è un volume di Giuseppe Scuderi edito, nell’aprile 2019, da Palermo University Press nella collana Frammenti.
Una ricerca che approfondisce ed esplora l’importanza artistica e politica che la Compagnia di Gesù ha per la città di Palermo.
Un percorso attraverso arte, storia e cultura che si snoda partendo dalla “Domus Studiorum”, la casa degli studi gesuitica (oggi biblioteca centrale della Regione siciliana), per esplorare come questa e le altre cinque costruzioni lasciate dai Gesuiti alla città (da Casa Professa alla chiesa di San Francesco Saverio), influirono sullo sviluppo urbanistico della città nel ’500.
Strutture edificate seguendo lo stile dell’ordine, che tendeva ad assimilare tra loro i precetti urbanistici e quelli teologici.