Gran Torino
“Gran Torino” è uno dei film più belli mai realizzati da Clint Eastwood. Nella storia, vediamo un reduce dalla guerra di Corea (interpretato dallo stesso Clint) vivere una terza età in condizioni di volontario isolamento, per cercare un disinteresse verso un mondo probabilmente pieno di errori ,a suo avviso, dopo aver assistito alle tragicità di un conflitto armato. L’amicizia con un ragazzino conosciuto nel quotidiano e’ l’emblema del pregiudizio verso lo straniero che cade, in un orizzonte in cui perversione e bullismo continuano ad esistere, ma con un’opposizione di tutti coloro che rifiutano le ingiustizie a fare da contraltare. L’opera si inserisce in un filone di film che hanno come tema la solitudine nella società contemporanea e l’incontro con l’altro: pensiamo al meraviglioso “Logan-The Wolverine” di James Mangold e “L’uomo bicentenario” con Robin Williams. I giovani dovrebbero vedere “Gran Torino” perché nei gesti con cui il navigato Clint Eastwood si occupa della sua auto c’è amore e decisione di superare chiusure che a volte la vita duramente ci impone, ma senza rendere negative le esperienze.