I Frammenti di Palermo University Press, in uscita con il Giornale di Sicilia
A partire da giorno 1 Marzo, ogni venerdì del mese, a soli 3,70 euro in più, sarà possibile acquistare, in uscita con il Giornale di Sicilia, un libro della Collana “Frammenti” e completare la raccolta curata da Palermo University Press, a un prezzo promozionale riservato ai nostri affezionati lettori.
Intraprendi un viaggio lungo secoli: dall’affresco della condizione femminile nel medioevo siciliano alla tematica del Quarantotto meridionale, un interessante e plurisecolare itinerario che passa pure dalle condizioni della scienza e della medicina in età moderna e dagli aspetti cerimoniali legati alla Sicilia spagnola.
I Frammenti di questa collana, come preziose tessere di un mosaico, ambiscono a dare uno spaccato affascinante della millenaria tradizione storica dell’isola. L’approccio polisemantico offre al lettore una conoscenza rinnovata su temi che appaiono sempre più rilevanti e in linea con le recenti suggestioni storiografiche, volti a offrire una articolata polifonia di questo ricco passato. Da punti di vista differenti e con approcci metodologici “plurali”, i Frammenti restituiscono aspetti paradigmatici di una lunga vicenda che non smette di affascinare e che suscita le più adeguate risposte degli storici, con un linguaggio che mira a un pubblico ampio, nella certezza di andare incontro alla ‘richiesta di storia’ che, con sempre maggiore cogenza, arriva oggi dalla società.
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1 Marzo 2019
Palcoscenici del mondo nella Palermo barocca
L’universalismo della Monarchia spagnola
di Rossella Cancila
Rossella Cancila, autrice di questa agile ricerca storica, ripercorre attraverso fonti primarie e secondarie la rappresentazione dell’universalismo della Monarchia cattolica degli Asburgo di Spagna. Il volume si articola in due capitoli, l’uno dedicato a una celebrazione civile, l’altro invece incentrato su una cerimonia funebre. Nel primo caso, l’occasione è data dalla realizzazione del monumento marmoreo in onore di Filippo IV, posto sul piano antistante il Palazzo Reale, ormai sede del viceré: un Teatro – così si diceva nel linguaggio dell’epoca –, concepito come uno spazio scenico, in cui il palcoscenico era il Mondo, proprio a volere significare la globalità della Monarchia. Nel secondo, invece l’autrice ricostruisce la scenografia scenica preparata a Palermo per le esequie di Filippo IV, attraverso l’opera del padre teatino Girolamo Matranga (1666). La giustapposizione di queste due chiavi di lettura, civile e religiosa, riconducono la storica al fulcro eminentemente politico della manifestazione del potere, offrendo al lettore uno spaccato interessante sull’impianto ideologico su cui si reggeva la Monarchia spagnola.
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8 Marzo 2019
Tutte le donne del reame
Regine, dame, pedine e avventuriere della Sicilia medievale
di Laura Sciascia
Quest’opera di Laura Sciascia, ripercorre le vicende delle principali protagoniste della storia siciliana basso medievale. Sono donne di potere, che hanno ricoperto ruoli d’estrema
importanza, nello scacchiere politico isolano, ma che la storia ha messo da parte. Nel saggio, vengono indagate le principali figure femminili dall’epopea Normanno-Sveva fino al cruciale passaggio dalla Monarchia al Vicereame. Le storie che racconta l’autrice non sono né biografie né ritratti, ma sono: una lettura al femminile di alcuni momenti della storia del regno. La voce delle donne, che non riesce a farsi sentire attraverso quelle dominanti dei cronisti, dei notai, e persino dei poeti che ne parlano; trova in questo magistrale saggio di Laura Sciascia, una dimensione fisica. Non solo voci al femminile, che riecheggiano dal passato, ma corporeità, fisicità, maternità ed affettività emergono chiare all’interno dell’opera. Restituendo in questo modo, le donne siciliane alla Storia.
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15 Marzo 2019
Beauty and Splendour
Le Arti Decorative siciliane nei diari dei viaggiatori inglesi tra XVIII e XIX secolo
di Sergio Intorre
Questo volume di Sergio Intorre è il frutto di uno studio capillare che l’autore ha effettuato sui resoconti dei viaggiatori inglesi che arrivarono in Sicilia tra il XVIII e il XIX secolo, alla ricerca mirata di descrizioni inerenti le opere siciliane di arte decorativa viste nel corso dei loro itinerari. L’interesse del volume sta quindi, innanzitutto, nell’originalità della ricerca condotta sulle Arti Decorative nei diari dei viaggiatori, che fornisce all’autore la possibilità di osservare e studiare un corpus di opere note e meno note ancora a diretto contatto con i collezionisti dell’epoca o nelle loro sedi originarie, cambiate nel tempo in seguito a vicissitudini di differente natura. Un ulteriore aspetto particolarmente affascinante è costituito dai commenti dei viaggiatori inglesi relativi alla devozione dei Siciliani nei confronti dei simulacri sacri maggiormente venerati nell’Isola e dei tesori che già in quel periodo si erano raccolti loro intorno, grazie alla devozione di nobili, monarchi, Viceré, persone comuni.
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22 Marzo 2019
Napoli e Sicilia
1848
di Aurelio Musi
Il 1848 meridionale, non è una semplice data, è un processo storico plurisecolare, una lacerazione, che si approfondisce quando Napoli e la Sicilia entrano in più diretto contatto fra di loro. Si tratta, da un lato, di una divaricazione storica che parte da lontano e che presenta, ben prima del Vespro, due realtà storiche caratterizzate da due civiltà relativamente autonome, con percorsi istituzionali e forme di vita comunitaria differenti, che solo esigenze politico-dinastiche unificano per lunghi periodi storici, ma che conservano in altri periodi, ancor più spiccatamente, la loro fisionomia. Così il normanno Regnum Siciliae è il primo quadro di integrazione politica di un complesso territoriale differenziato al suo interno, a cui seguono altri: quello svevo, quello angioino, quello aragonese, lo spagnolo, l’austriaco, il borbonico. L’agile saggio di Aurelio Musi, consegna al lettore un bilancio su una storia meridionale, priva di “meridionalismo”, ad una nuova generazione.
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29 Marzo 2019
Mostri e prodigi
La Sicilia e il meraviglioso
di Nicola Cusumano
Questo volume intende analizzare un singolo aspetto della sfera del prodigioso, relativo ai parti mostruosi. Come furono interpretati, quali le persistenze e le trasformazioni nei quadri culturali di riferimento?
E perché la Sicilia?
Ciò su cui il libro prova a interrogarsi pertiene a un ben preciso ambito: quanto la cultura medico-scientifica dell’isola, ma anche quella ermetica e magica, abbiano contribuito in età moderna al più ampio sviluppo del discorso sui mostri.
Nicola Cusumano recupera qui i dibattiti e il campo delle relazioni tra gli eruditi sul piano continentale, e prova a tracciare il filo conduttore dell’eziologia dei mostri, tenendo sempre fermo, quale punto di osservazione privilegiato, il cardine della temporalità, della ‘storicità’ cioè dei percorsi esplorati.
Percorsi che non possono più essere osservati sotto la lente deformante del logoro paradigma della ʻseparatezzaʼ della Sicilia, e che vanno dall’affermazione rinascimentale di una sensibilità medica tutt’altro che scevra dai condizionamenti teologici, ai contributi di studiosi del primo Ottocento, che approdavano pericolosamente al nuovo discorso sulle “razze”.
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