La battaglia… dei Sansoni
Fabrizio e Federico sono rimasti al sud e hanno trasformato la loro passione in lavoro. Macinando milioni di visualizzazioni sul web con video montati da casa
Hanno la valigia piena di progetti per il futuro ma non vogliono lasciare la loro terra, la Sicilia.
Federico e Fabrizio Sansone, in arte i Sansoni, hanno trasformato la loro passione in un vero e proprio lavoro.
Quattro anni fa hanno iniziato da zero; adesso i loro video hanno uno stile ormai inconfondibile. Suscitano una risata profonda, a volte amara, trattando temi sociali sotto la lente dell’opinione pubblica, come quello del “non sono razzista però…” (con la partecipazione di una straordinaria Stefania Blandeburgo) che, tradotto in varie lingue, ha fatto il giro del mondo con più di 35 milioni di visualizzazioni.
«Pensare che con questo video siamo riusciti ad arrivare da Palermo a tutto il mondo per noi è una grande soddisfazione – afferma Fabrizio Sansone – e ci fa capire come il web sia un mezzo importantissimo sotto questo punto di vista, per far arrivare la nostra voce».
«Anche se qualcuno ci accusa di essere politicizzati in alcuni video, noi rispondiamo dicendo che combattiamo l’odio e quello che facciamo è un modo per difendere i diritti umani. Ci impegniamo sempre per contrastare tutti quei fenomeni di odio inutile della società, come il razzismo. E continueremo ad affrontarli e analizzarli dal nostro punto di vista ironico» hanno sottolineato.
Questa è la loro battaglia: utilizzare il web e la loro arte per comunicare al pubblico come l’affermazione dei diritti passi anche attraverso un video ironico. E così hanno fatto per parlare di mafia, di migrazione, di stereotipi da scardinare o di usi e costumi tipici della città in cui sono nati, Palermo.
Nemmeno la pandemia da Covid-19 li ha fermati, anzi: «la pausa dal mondo ci ha agevolati tantissimo, perché in tre mesi abbiamo fatto più di 50 milioni di visualizzazioni con il nuovo format “chiedo per un amico” che ci ha visti scrivere un’email a svariati personaggi, adesso è diventato un cult dei nostri canali che il pubblico aspetta».
Non mancano comunque le difficoltà della ripresa post lockdown legate al mondo dello spettacolo e per parlarne non potevano che farlo a loro modo, con un video diventato subito… virale: «Caro coronavirus, ci sono preferenze?» in cui analizzano come alcuni settori dell’economia, quello del trasposto aereo ad esempio, hanno ripreso una normale attività e altri invece, come quelli del teatro, che stentano a riprendere, oberati dal rispetto delle norme anticovid.
Il riscontro del pubblico non si è fatto attendere.
«Nonostante il web sia una vetrina istantanea, con il duro lavoro siamo riusciti a capire come gestirla», osserva Fabrizio, che sottolinea quanto sia importante per loro poter contare sulla collaborazione di professionisti come Valentino Picone, del duo comico Ficarra e Picone.
«È il nostro maestro, ci sta insegnando tantissime cose tecnicamente ma anche umanamente, Salvo e Valentino sono due leggende per noi, non possiamo fare altro che vedere, osservare e assorbire da loro per raffinare le strutture del cinema e e della tv e avvicinarci a quel mondo».
«La differenza a lungo termine la determina il tipo di lavoro il fatto di continuare a studiare. Su questo siamo molto attenti. Lavoriamo da soli, ma allo stesso tempo abbiamo alle spalle una fortissima struttura che ci dà la possibilità di rinnovarci giorno dopo giorno. Anche se dovessero cambiare i tempi, le situazioni, la società, riusciremmo ad amalgamarci come un liquido, come il web stesso, che cambia continuamente forma».
Nel loro caso la viralità sul web è il frutto di un progetto ben strutturato e studiato di tutto punto per creare delle solide basi che siano sinonimo di qualità a lungo termine.
«L’autonomia ci dà la possibilità di esprimerci in totale libertà» tengono a precisare.
«L’indipendenza professionale è fondamentale in questo mondo nuovo del web, che è alla portata di tutti. Chi ha cominciato, come noi, da zero, può utilizzare davvero qualunque tipologia di mezzo per creare un video, un contenuto. Noi per esempio abbiamo prediletto la qualità e abbiamo cercato di lavorare tecnicamente sui video».
Anche sulla grafica i Sansoni hanno deciso di lasciare la loro personale impronta stilistica. Si avvalgono di Atom e spesso della regia di Marco Maria Correnti per i video più complessi ma l’editing è merito loro: un impegno che hanno deciso di prendere per non tradire la loro originalità e creare uno stile “alla sansoni” che duri nel tempo.
Tra i progetti in cantiere anche quello della tv, iniziato con Ciao Darwin e il Festival di Castrocaro: «Sebbene possa sembrare superata dal web, la tv in realtà rimane sempre un mezzo che nasconde un fascino importante, che difficilmente può soccombere, l’importante è sapere come muoversi all’interno del mezzo comunicativamente ed emotivamente. Perché noi lavoriamo per il pubblico senza il quale non esisteremmo.
È il pubblico che ci rende “i Sansoni”, il nostro lavoro è dedito a loro e a noi stessi perché è un bellissimo modo di raccontare quello che si pensa per misurarsi all’interno della società, crescere e creare un ricordo, che è l’obiettivo stesso della società per rimanere nel tempo e noi vogliamo farlo, a modo nostro».