La storia del “pidocchio”
Andare per cataloghi non è facile: bisogna percorrere un labirinto di sigle, di siti più o meno performanti con informazioni spesso contraddittorie e magari fuorvianti. Le vetrine possono essere scintillanti o dimesse ma quelle più defilate e meno conosciute offrono sorprese piacevoli. Oggi ho visitato il sito di Torri del vento edizioni (http://www.torridelventoedizioni.it) è ho avuto la possibilità di avere tra le mani un volume che apre un capitolo sulla storia economica siciliana quasi del tutto ignorato.
Rosario Lentini, L’invasione silenziosa Storia della Fillossera nella Sicilia dell’800, Torri del Vento, Palermo, 2015, pp. 205.
Questa è la storia di un pidocchio venuto dall’America che provocò, nella seconda metà dell’ottocento in Europa, la morte di miliardi di piante di viti e pose a rischio l’esistenza stessa dell’industria vitivinicola europea. Un pidocchio che sconvolgerà la Sicilia e costringerà il settore a una profonda e radicale ristrutturazione. Rosario Lentini dedica alla fillossera uno studio approfondito che, in realtà, è uno saggio sulle origini della moderna enologia siciliana le cui radici affondano in questa immane catastrofe originata dal pidocchio.
La lettura del volume permette di ricostruire non solo l’inarrestabile propagazione del pidocchio nei vigneti siciliani, ma anche il dibattito che si sviluppò nella comunità scientifica. Il Congresso antifilloserico siciliano, celebrato a Palermo dal 20 al 26 maggio 1888, sotto l’alto patrocinio del marchese Ferdinando Bellaroto di Partinico, costituì un importante punto di riferimento non solo scientifico ma anche operativo. Si abbandonò definitivamente l’idea che per arrestare la diffusione del pidocchio sarebbe stata sufficiente l’estirpazione dei vigneti e si consolidò la pratica del reimpianto dei vigneti utilizzando le barbatelle delle vite americane innestate con vitigni locali.
Il pidocchio mise in ginocchio la viticultura siciliana tuttavia ebbe un effetto positivo sul miglioramento della qualità della produzione grazie alla sperimentazione sugli innesti. La qualità della produzione delle uve migliorò e, parallelamente, si perfezionarono le tecniche legate alla vinificazione. Lentini conclude il suo lavoro affermando che, dopo la devastazione della fillossera, per la viticultura siciliana iniziò un’altra storia e si posero le basi della realtà dell’industria del vino siciliano del ‘900.