Elisabetta II, la regina del Regno Unito
Elisabetta II, regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord e degli altri territori del Commonwealth. La donna che ha traghettato la Corona inglese nel nuovo millennio
Elisabetta II e il successo di “The Crown”
Sebbene si vociferi non venga apprezzata dalla famiglia reale, uno dei pregi della pluripremiata serie Netflix “The Crown” è quello di avere reso la regina Elisabetta II un personaggio mediatico di primo piano, oscurando tanto le vicende da rotocalco dei figli – in particolare di principi Carlo e Andrea – quanto quelle dei suoi numerosi nipoti. Mai come in questi anni, la vetusta e riservata sovrana del Regno Unito è stato sotto i riflettori dei media, la cui attenzione è stata per lungo tempo concentrata esclusivamente sui rampolli della casa reale, divisa tra matrimoni, gravidanze e nascite.
La trasposizione seriale della vita di Elisabetta II, indubbiamente romanzata e per questo molto coinvolgente, ne ha fatto conoscere e apprezzare la storia anche e soprattutto alle giovani generazioni, portando lo show ed i suoi interpreti a vincere numerosi Golden Globe. Tra cui quelli come miglior serie drammatica e quelli come migliore attrice protagonista conferiti ai due volti della sovrana: Claire Foy e Olivia Colman.
Milioni di persone in tutto il mondo seguono da quattro anni il racconto delle vicende umane e politiche della sovrana, il cui vissuto si intreccia con le guerre, le crisi internazionali, le rivoluzioni culturali ed i grandi cambiamenti sociali che hanno attraversato quasi un secolo di storia mondiale.
La regina Elisabetta II: tra la gloria e l’accanimento mediatico dopo la messa in scena di “The Crown”
Negli ultimi tre anni, la vita privata della regina Elisabetta II è diventata argomento di dibattiti e articoli, venendo analizzata e romanzata tanto in televisione quanto al cinema. Con l’approssimarsi del centenario di una donna che ha attraversato alcuni dei peggiori momenti della storia britannica e mondiale, molti storici, giornalisti e scrittori hanno iniziato a riflettere sull’importanza e l’influenza che la sovrana ha avuto nella storia del ventesimo secolo. Un peso tale da renderla non solo una preziosa testimone degli eventi, ma anche una vera e propria leggenda vivente.
Elisabetta II: la giovinezza della sovrana
La regina Elisabetta (all’anagrafe Elizabeth Alexandra Mary), nacque il 21 aprile del 1926 a Mayfair, nei pressi di Londra. Terza in linea di successione per il trono e con la possibilità un eventuale erede maschio ne prendesse il posto (sebbene abbia poi avuto solo una sorella, la principessa Margaret), venne educata privatamente presso la casa reale. All’epoca della sua infanzia nessuno credeva sarebbe potuta ascendere al trono e per questo lei e la sua famiglia rimasero parzialmente defilati dalle vicende come dagli impegni di corte.
Proprio grazie a questo, la giovane Elisabetta iniziò a sviluppare la passione per cani e cavalli che ha portato la sovrana sia ad allevare i famosi “corgi reali” che a diventare un’esperta cavallerizza. La sua doveva essere una vita da eterna principessa, lontana dai soffocanti obblighi della corte, ma, quando il padre ascese al trono con il nome di Giorgio VI, il mondo di Elisabetta iniziò a cambiare. Non solo un giorno sarebbe divenuta regina, ma avrebbe anche dovuto sostenere il genitore durante il secondo conflitto mondiale.
Quando apparve chiaro che la famiglia reale non avrebbe abbandonato Londra per fuggire dai bombardamenti nazisti, l’allora principessa Elisabetta tenne il suo primo discorso radiofonico rivolgendosi a giovani e giovanissimi, diventando una delle voci che avrebbero sostenuto i cittadini inglesi nel corso della guerra. Nel febbraio 1945, appena maggiorenne, colei che sarebbe diventata la più longeva dei re e delle regine d’Inghilterra convinse il padre a farle prestare aiuto allo sforzo bellico della patria.
Per questo, con l’identificativo 230873, quella che è oggi la più anziana regnante vivente, entrò a far parte del servizio ausiliario territoriale dell’esercito, dove fu addestrata come autista e meccanico. La sua partecipazione alla guerra fu ovviamente marginale, eppure l’8 maggio del 1945, per festeggiare la fine della guerra, la futura regina volle scendere in strada con la sorella, mescolandosi con la folla festante che invase le strade della capitale. Una piccola parte delle oltre centoquaranta milioni di persone (sparse su cinque continenti) sui quali attualmente regna.
Il matrimonio tra Elisabetta II e Filippo Mountbatten
Dopo la rinuncia del futuro marito alla fede ortodossa e ai propri titoli nobiliari stranieri – a dispetto delle indiscrezioni sulle simpatie naziste della sua famiglia di origine – alla fine Elisabetta convolò a nozze con l’uomo di cui si era innamorata nell’estate del 1937. Il matrimonio reale tra la principessa Elisabetta e Filippo Mountbatten venne celebrato il 20 novembre del 1947.
Sempre seguendo gli eventi raccontati in “The Crown”, basati sulle fonti pubbliche disponibili agli autori, sembra inizialmente l’unione tra i due sia stata molto felice, almeno fin quando la morte di re Giorgio VI non ne sconvolse gli equilibri familiari. Tra i vari motivi di attrito tra la futura sovrana e il consorte, proprio l’utilizzo di Windsor come cognome per i figli (preteso dell’allora primo ministro Winston Churchill e della regina madre) minò profondamente il legame di fiducia della coppia. Tanto che, alla morte di entrambi questi ultimi, Elisabetta II rettificò la decisione permettendo ai propri discendenti l’utilizzo del cognome doppio Mountbatten-Windsor.
I figli della regina Elisabetta II
Dei quattro figli della regina, quello indubbiamente più conosciuto è Carlo Mountbatten-Windsor, principe di Galles e mancato erede al trono. Ex marito di Diana Spencer, pur rappresentando spesso la sovrana nelle occasioni formali nei Paesi del Commonwealth, ha di fatto rinunciato alla successione dinastica per sposare in seconde nozze Camilla Shand.
Anna Mountbatten-Windsor è invece l’unica figlia della regina, nonché la più abile cavallerizza della famiglia reale, la cui illustre carriera sportiva è stata sfortunatamente eclissata dal gossip sui suoi due matrimoni. Scampata a un tentativo di rapimento nel 1974, la principessa Anna rappresenta il volto pubblico della Corona per quanto riguarda gli eventi benefici, che presiede sia a titolo personale quanto in rappresentanza della madre.
Andrea Mountbatten-Windsor, ex pilota della Royal Air Force e ufficiale dei Royal Marines, prese attivamente parte alla crisi della Falkland e successivamente fece carriera nelle forze armate, ottenendo numerosi encomi militari. Purtroppo il suo nome è stato macchiato dall’amicizia con il produttore e miliardario americano Jeffrey Epstein. Un legame che ha portato ad un coinvolgimento del principe, tirato in causa da alcuni testimoni, nelle inchieste che vedono lui e lo stesso Epstein accusati di numerosi abusi sessuali.
Edoardo Moutbatten-Windsor è il più giovane dei figli della regina Elisabetta II, il principe con l’animo dell’artista, che, dopo avere espletato gli obblighi di leva, si è dedicato al mondo del teatro. Attore, drammaturgo e regista, dopo avere collaborato attivamente con Andrew Lloyd Webber, ha fondato una casa di produzione televisiva specializzata nella trasposizione di drammi teatrali.
Elisabetta II: la regina attraverso la storia
Nel corso del proprio lungo regno, Elisabetta II ha vissuto numerosi cambiamenti epocali, a partire dalla progressiva trasformazione dell’impero britannico nell’attuale Commonwealth. Insieme con la decolonizzazione dell’Africa e dei Caraibi, questa progressione di eventi – culminante nella cessione di Hong Kong alla Repubblica popolare cinese (cerimonia officiata dal principe Carlo in rappresentanza della sovrana) – ha rappresentato la dissoluzione del potere ereditato da Giorgio VI, un fenomeno spesso interpretato dalla stessa famiglia reale come un declino nel prestigio della Corona britannica.
Alcuni degli eventi principali vissuti dalla sovrana:
- La disastrosa crisi di Suez del 1956, un attacco militare congiunto con le forze francesi per prendere il controllo del canale di Suez. Una fallimentare operazione in territorio egiziano a cui la sovrana sembra fosse contraria e che portò ad una crisi interna del governo di sua maestà.
- Il culmine dello scontro interno con i terroristi dell’IRA, l’esercito di liberazione nord irlandese, che nel 1979 provocò la morte di lord Louis Mountbatten, mentore del duca di Edimburgo e personaggio di spicco della politica britannica.
- I due attentati del 1981. Il primo durante la tradizionale Sfilata delle bandiere, presenziata dalla sovrana a cavallo in testa al corteo, durante la quale un uomo sparo sei colpi a salve terrorizzando il destriero della regina. Il secondo avvenuto invece durante una visita di Elisabetta II a Dunedin, in Nuova Zelanda, dove un uomo sparò un colpo di fucile dal quinto pianto di un edificio.
- Il rimpatrio della Costituzione canadese del 1982, evento che sancì il tramonto del potere politico inglese sui territori del Canada, rendendo di fatto totalmente indipendente l’ultima delle grandi nazioni del Commonwealth.
- La crisi delle isole Falkland del 1982. Un’escalation militare nei rapporti tra Regno Unito ed Argentina, culminante con la violenta e brutale risposta armata della Royal Navy all’invasione territoriale del piccolo arcipelago vicino alle coste del sud America. Una dimostrazione di forza voluta dall’allora primo ministro Margaret Thatcher, in aperto contrasto con i consigli della Corona.
Il 1992: l’annus horribilis della regina Elisabetta II
Il 1992 segna uno dei momenti più cupi per la sovrana britannica, che, oltre ad affrontare un forte malcontento popolare nei confronti della Corona (convincendo di fatto il governo ad imporre, a partire dall’anno successivo, il pagamento delle tasse alla famiglia reale), dovette sopportare le separazioni o i divorzi di tre dei suoi figli (Carlo, Andrea e Anna) dai rispettivi coniugi e la distruzione di gran parte del castello di Windsor a causa di un devastante incendio.
Elisabetta II: all’ombra di Lady Diana
Il principe Carlo e lady Diana divorziano nel 1995. Una frattura definitiva constatata anche dalla sovrana, che secondo molti (compresi gli autori di “The Crown”) sarebbe sempre rimasta alquanto fredda nei confronti della principessa, le cui vicende umane e personali la resero invece un’icona per il popolo inglese. Tra il 1990 e il 1997, data che segna la tragica morte di Lady D, la popolarità della principessa del Galles eclissava quella della sovrana, il cui riserbo nei giorni successivi alla scomparsa di Diana la rese ancora più invisa ai propri sudditi. Una situazione ribaltata dallo storico discorso, tenuto in diretta televisiva, durante il quale confessò il motivo delle proprie azioni all’intera nazione, parlando in difesa dei propri nipoti in qualità di nonna e non come regina.
Elisabetta II: la regina del nuovo millennio
A partire dal divertente corto “Happy & Glorious”, che vede l’attore Daniel Craig, nei panni di James Bond, scortare la sovrana alla cerimonia di apertura dei giochi olimpici di Londra del 2012, l’immagine della novantaquattrenne Elisabetta II è molto cambiata negli ultimi vent’anni.
Oltre ad avere modificato il proprio look, ricorrendo sempre più spesso ai celebri capelli e soprabiti dalla foggia classica ma dai colori sgargianti, la sovrana ha iniziato a dare di sé una immagine più umana e gentile, più sorridente e cordiale.
Cavalcando in qualche modo quel ruolo di “nonna del regno” nato quando ammise il proprio desiderio di proteggere i nipoti dall’assalto mediatico seguito alla morte di Diana Spencer. Un nuovo volto per una donna che, nonostante l’età, non accenna minimamente a volere abdicare in favore del futuro re, William Mountbatten-Windsor, nonostante la sua salute sia sempre più precaria a causa dell’età avanzata.