I libri dell’identità di Clio
“Morti opportune”, di Alberto Di Pisa. Una lente d’ingrandimento su una serie di sfortunati eventi
“Morti opportune”, di Alberto Di Pisa, è il nuovo volume pubblicato dall’Identità di Clio, che arricchisce la neonata collana Cronache, diretta da Antonino Giuffrida e Andrea Le Moli.
Presentato sabato 5 settembre nell’ambito del festival “La via dei Librai” – da Antonino Giuffrida, Andrea Le Moli, Salvatore Di Piazza e Alberto Di Pisa – il volume tratteggia le vicende che coinvolsero personaggi divenuti scomodi, protagonisti di beghe tra esponenti ai vertici delle forze armate e dei sevizi segreti.
Di Pisa, che in quegli anni era pretore a Castelvetrano, racconta suicidi, incidenti stradali, infarti improvvisi che, sebbene archiviati dall’autorità giudiziaria, destarono perplessità, inducendo a ritenere che in realtà si trattasse di eventi tutt’altro che casuali. Semmai provocati da membri della celebre loggia massonica P2, che operò in Italia dalla sua fondazione (1877) fino alla sua sospensione da parte del GOI (1976), e dai famigerati “servizi segreti deviati”.
Numerose sono le morti sospette trattate nel volume: il suicidio del maresciallo Dettori, impegnato nelle indagini di ricerca del DC9 scomparso dal radar di Ciampino e che avrebbe dovuto atterrare all’aeroporto di punta Raisi; lo schianto in elicottero del generale dei Carabinieri Enrico Mino (1977), lo strano suicidio del colonnello Ferraro, agente dei servizi segreti, trovato morto nella sua casa all’Eur; la morte durante uno scontro a fuoco dell’agente del Sismi Vincenzo Li Causi avvenuto in Somalia (1992). In particolare Li Causi aveva denunciato le violenze che si verificavano all’interno del contingente italiano.
“Morti opportune” racconta anche dell’improvviso decesso del capitano De Grazia, ufficiale della Marina militare, in servizio alla capitaneria di porto di Reggio Calabria che indagava sulle cosiddette “navi a perdere”. Quelle navi, cioè, che, contenendo rifiuti tossici industriali, venivano affondate con il loro carico nei mari, creando degli scarichi abusivi di materiali tossici radioattivi.
Con questo suo lavoro, Alberto Di Pisa porta il lettore a guardare attraverso una lente d’ingrandimento, a porre la sua attenzione su questa serie di sfortunati eventi che segnarono la storia della Prima Repubblica.