Le donne dei Florio: da Franca a Giulia
Vissute nel periodo che va dal momento di massimo splendore al declino della famiglia Florio, Franca e Giulia rappresentano due facce opposte quanto complementari del ruolo rivestito dalla celebre dinastia nella società palermitana della Belle époque.
Franca e Giulia: moglie e sorella di Ignazio junior. Due donne che rappresentano due anime della famiglia Florio
In un periodo di mutamenti sociali, tra cui l’arrivo in Italia delle prime suffragette (nel 1903), il ruolo delle donne di casa Florio muta rispetto al secolo precedente. Da custodi del focolare domestico, Giulia e Franca presentano ruoli diversi quanto indispensabili negli equilibri sociali della dinastia.
Franca Florio: lo sfarzo di un’epoca
Nata Francesca Jacona della Motta di San Giuliano, Donna Franca entra a far parte nella famiglia Florio nel 1893, sposando Ignazio junior a soli vent’anni. Da quel momento diviene il volto pubblico della famiglia.
A lei il ruolo di alimentare la leggenda familiare, di affermare lo sfarzo e la ricchezza della dinastia tra feste, balli e corse di cavalli.
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“Regina di Palermo” e “Stella d’Italia”
Colta e incredibilmente bella, capace di parlare diverse lingue straniere, viene descritta come una donna dal fascino magnetico. Grazie a una combinazione di intelligenza e carisma, ottenne le attenzioni di poeti come Gabriele D’annunzio e perfino del Kaiser Guglielmo II.
Definita da quest’ultimo “Stella d’Italia”, era conosciuta anche come “Regina di Palermo”, di una città sfarzosa, le cui ultime luci si sarebbero spente con il crollo dell’impero economico dei Florio.
Franca Florio, una testimonial ante litteram
Nel tentativo di europeizzare Palermo e la Sicilia, Franca Florio fu sempre al fianco del marito, supportandolo nelle occasioni pubbliche, rappresentando per molti versi l’antesignana di quello che oggi definiremo una testimonial.
Il suo volto appariva sulle copertine delle riviste femminili, trasformandola in una vera e propria icona di stile e bellezza. Dopotutto i suoi abiti, così come i gioielli da lei indossati, venivano commissionati ai migliori sarti e gioiellieri del tempo.
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Da Franca a Giulia: dalla magnificenza all’impegno sociale
In più di un modo, le doti comunicative di Franca Florio furono indispensabili al marito per costruire e mantenere l’immagine di prestigio della famiglia. Questo si accompagnava a una serie di iniziative benefiche condivise con l’altra Florio dell’epoca, Giulia, ricordata invece meno per lo sfarzo e maggiormente proprio per l’impegno sociale.
Giulia Florio ed il recupero di Villa Trabia
Tra le sue opere più celebri, la principessa Lanza viene ricordata per l’impegno nel recupero dell’antica villa appartenente alla famiglia del marito. La cosiddetta “Casena di Trabia alle terre rosse”, nasce nel Seicento come parco, sviluppandosi nei secoli successivi con l’aggiunta di edifici e altre strutture. Ottiene l’attuale nome nel 1881, passando dalle mani della principessa Sofia di Trabia a quelle di Giulia Florio, da poco entrata a far parte della famiglia.
Giulia Florio: la principessa gentile
All’opposto della moglie del giovane Ignazio, sua sorella Giulia viene tutt’oggi ricordata più per il grande impegno in favore del prossimo che per il proprio ruolo sociale all’interno della famiglia. Non a caso, alla sua memoria è intitolato uno dei padiglioni dell’ospedale palermitano Enrico Albanese. Struttura della quale fu anche responsabile, negli anni precedenti al secondo conflitto mondiale.
Da Giulia Florio a Giulia Lanza di Trabia
Sposando Pietro Lanza di Trabia, duca di Branciforte e Butera, pur restando sempre figlia del più importante imprenditore siciliano, Giulia si separa genealogicamente dal ramo principale della famiglia, ottenendo un ruolo più defilato rispetto all’amministrazione finanziaria di Ignazio e alle imprese sportive di Vincenzo.
Il suo matrimonio rappresenta il completamento dell’ingresso dei Florio nella nobiltà siciliana, processo iniziato con il matrimonio del padre Ignazio con la baronessa Giovanna d’Ondes Trigona.
L’impegno sociale di Giulia Florio
Parte della spedizione della famiglia Florio (con Ignazio e la moglie Franca) partita per portare soccorso alla città di Messina in seguito al terremoto del 1908, Giulia si distingue anche per il supporto alle iniziative in favore dei più deboli, dai ciechi agli orfani, finanziando strutture private, pubbliche o istituzioni religiose nell’ambito di una vasta rete di enti benefici.
Questo impegno cresce ulteriormente dopo la morte dei figli, Ignazio e Manfredi, entrambi scomparsi nel corso del primo conflitto mondiale. In seguito a questo evento traumatico, i cronisti dell’epoca riportano come la Florio divenne un punto di riferimento nella rete di supporto logistico locale, necessario per gestire la degenza e la cura dei militari rientrati in Sicilia durante e dopo le due guerre mondiali.