Le donne di Napoleone Bonaparte
Nella primavera del 1795, Napolone Bonaparte, già giovane generale promosso da Robespierre a seguito della conquista di Tolone, sembrò innamorarsi della sedicenne Désirée Clary, sorella minore della cognata, Julie Clary, giovane sposa del fratello Giuseppe, che conobbe a Marsiglia e con la quale si fidanzò ufficialmente il 21 aprile.
Tuttavia, l’innamoramento durò poco: tornato a Parigi il mese successivo con il fratello minore Luigi, già ad agosto scriveva al fratello Giuseppe pregandolo di comunicare a Désirée la sua intenzione di fare in modo che egli «possa concludere con il matrimonio o rompere il fidanzamento». Il che, in quelle circostanze, significava la seconda ipotesi.
Le mogli di Napoleone Bonaparte
S’innamorò nuovamente, ma questa volta, sul serio, di una donna di sei anni più anziana di lui già madre di due figli, la vedova del ghigliottinato (il 23 luglio 1794), il generale (e visconte) Alexandre de Beauharnais: Giuseppina Tascher de la Pagerie.
Si sposarono il 9 marzo 1796, nonostante di lei si dicesse che fosse stata amante di più di uno, in particolare del direttore Barras, colui che aveva consentito a Napoleone – chissà se per merito o, appunto, grazie alle astute abilità della futura moglie – di uscire dallo stallo della radiazione dall’esercito (15 settembre 1795), riaccogliendolo in tutta fretta nei ranghi per poter domare in Parigi la rivolta realista del 13 vendemmiaio (5 ottobre 1795). Un compito che Napoleone svolse alla perfezione, reprimendo le manifestazioni che miravano ad occupare Les Tuileries con l’uso dell’artiglieria caricata a mitraglia, che provocò la morte di circa 300 dimostranti davanti alla chiesa di San Rocco.
Sposò poi in seconde nozze, dopo aver divorziato da Giuseppina, la figlia dell’imperatore Francesco II, Maria Luisa d’Asburgo-Lorena (1791 – 1847), che gli diede l’erede agognato, Napoleone Francesco Giuseppe.
Le amanti di Napoleone
Napoleone era comunque molto attivo nell’ars amandi al di fuori del matrimonio.
Considerava legittimo per un sovrano come lui (primo console o imperatore che fosse) godere di scappatelle più o meno occasionali con giovani e belle signore (pur non essendo disposto a tollerare che la moglie Giuseppina potesse fare altrettanto), e, al contempo, riteneva altamente immorale che la cosa fosse compiuta senza le opportune precauzioni per mantenerla riservata. Più volte rimproverò i fratelli Luciano e Girolamo per la dissolutezza della loro vita, quasi pubblicamente ostentata.
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In Francia e nei Paesi conquistati, era frequente il caso di giovani e avvenenti signorine spinte dalle madri (spesso nobili decadute e rimaste prive di mezzi finanziari adeguati al rango) tra le braccia dell’imperatore, con la speranza di ottenerne poi cospicui favori. Cosa che si verificava sempre, anche se non nella misura sperata. Capitava sovente che Napoleone si recasse la sera in incognito, a Parigi, presso la casa di amanti occasionali o meno, vestito in abiti borghesi e accompagnato da qualche servitore, che lo attendeva con la carrozza fino a incontro terminato.
Di alcune di queste donne sono noti i nomi:
- Marguerite Pauline Bellisle Fourès, moglie di un tenente dei cacciatori a cavallo del Corpo di spedizione in Egitto, chiamata da Napoleone Bellilote. Per i soldati era invece invece «la Cleopatra di Napoleone»: i due, infatti, si conobbero a Il Cairo, durante la Campagna d’Egitto nell’agosto 1798. Per poterla portare con sé senza problemi, il generale spedì il povero, ignaro marito a Parigi, come latore di dispacci speciali. Naturalmente, al momento del suo rientro in Francia, Napoleone, nonostante le promesse di sposarla dopo il divorzio di entrambi, le diede un benservito di mille luigi – moneta d’oro francese – e partì diretto ad Alessandria d’Egitto per imbarcarsi e rientrare frettolosamente in patria.
- Giuseppina Grassini, contralto lombarda conosciuta a Milano dopo la battaglia di Marengo e portata a Parigi dal Bonaparte, lo lasciò dopo qualche mese per dedicarsi a tournée in Francia ed in Inghilterra. Richiamata nel 1806 da Napoleone a Parigi, venne nominata “Prima cantante di Sua Maestà l’Imperatore”. Trasferitasi a Roma durante l’esilio dello statista all’isola d’Elba, ritornò a Parigi nei Cento giorni. Rimastavi anche con la Restaurazione, divenne l’amante del duca di Wellington, allora nominato ambasciatore inglese a Parigi.
- Luisa Caterina Eleonora Denuelle de la Plaigne, lettrice della principessa Carolina Bonaparte, già sposata con Jean-Honoré François Revel e da questi divorziata nell’aprile del 1806, poco prima che nascesse il figlio avuto da Napoleone.
- Maria Laczynska, giovane polacca, moglie dell’anziano conte Attanasio Colonna di Walewice-Walewski, meglio nota con il nome di Maria Walewska, della quale Napoleone fu sinceramente innamorato e che gli diede un figlio.
- Marguerite-Joséphine Weimer, detta Mademoiselle, attrice francese, dapprima amante di Luciano Bonaparte e poi del più potente e famoso fratello. Lasciò Parigi per Mosca nel 1808 su disposizione del ministro degli Esteri Talleyrand, che la incaricò di sedurre lo zar Alessandro I;
- Marie Françoise Pallapra, conosciuta a Lione e successivamente frequentata anche a Parigi;
- Carlotta Gazzani, figlia di una ballerina italiana e conosciuta da Napoleone a Genova e infine Marie Antoinette Duchâtel.
I figli illegittimi di Napoleone
Sono noti per certo almeno due figli illegittimi di Napoleone: Carlo, conte Léon (1806 – 1881) avuto da Eleonora Denuelle, lettrice della principessa Carolina Bonaparte e Alessandro Floriano Giuseppe, conte Colonna-Walewski, (1810 – 1868), avuto da Maria Laczynska.
Da Marie Françoise Pallapra avrebbe avuto anche una figlia, Émilie, ma non esistono prove certe del fatto.
Si disse inoltre che fosse il padre del filosofo, giornalista e uomo di Stato francese Jules Barthélemy-Saint-Hilaire (1805 – 1895). Di lui si ha certezza che fosse un figlio naturale ma del quale non si conosce neppure il nome della madre; della voce che il padre fosse Napoleone Bonaparte non vi è alcuna fondatezza storica.
Le donne di Napoleone all’isola d’Elba
Solo tre donne sono state presenti all’Isola d’Elba durante l’esilio di Napoleone. Tre donne importanti per lui: la madre Letizia, la sorella Paolina e la contessa Maria Walewska.
Maria conobbe Napoleone ad un ballo a Varsavia il 1° gennaio 1807. Dapprima – spinta dall’aristocrazia polacca e con il beneplacito del vecchio marito, il principe Colonna-Walewsky – Maria era andata verso Napoleone con lo slancio di una patriota che vedeva lui il liberatore della sua disgraziata patria. Aveva poi finito per amarlo con tutta la passione dei suoi 19 anni e gli aveva dato un figlio, il piccolo Alessandro.
A 22 anni, quando tutti lo rinnegano, Maria torna all’Elba come donna che semplicemente gli aveva dato sé stessa. Ed è forse lì che lo informa delle condizioni della Francia, degli errori che stanno commettendo i Borbone, del malcontento della popolazione o del desiderio di rimanere lì con lui. Ma Napoleone desiste, il momento non è ancora opportuno e la visita della donna deve essere breve.
La sera stessa, Maria riparte portando un messaggio per Murat. Napoleone saluta non senza emozione l’amica delle buone e tristi fortune, prende in collo il piccolo Alessandro e lo bacia dicendo: “Addio, caro fanciullo del mio cuore!”.
I due amanti si rivedono solo il giorno che precede la partenza dell’imperatore per l’esilio definitivo sull’isola di Sant’Elena.