Le vie dei Tesori 2019: scommessa vinta. E si continua a studiare l'”Effetto Palermo”
Un bilancio finale che non ha bisogno di ulteriori commenti, quello de Le Vie dei Tesori, edizione 2019, dedicata all’assessore e archeologo Sebastiano Tusa.
Sono 404 mila le visite effettuate da siciliani e turisti, il 42% dei quali viene apposta in Sicilia per partecipare al Festival. A Palermo il numero è 272 mila, con un indice di gradimento del 91 per cento.
Diversi luoghi hanno registrato il sold out ancor prima dell’inizio della kermesse e un alto gradimento delle esperienze e delle visite teatralizzate. In migliaia sono accorsi per le passeggiate e gli studi d’artista, oltre quattromila bambini hanno partecipato ai laboratori.
Questi i numeri di un successo, ormai consolidato ma in costante crescita, per provincia: 272 mila visitatori a Palermo – ancora in crescita rispetto allo scorso anno – quasi 26 mila a Catania (messa a dura prova dal maltempo), oltre 24 mila nel Ragusano, oltre 77 mila nelle altre dieci città siciliane alla fine di settembre (Trapani, Marsala, Sciacca, Sambuca di Sicilia, Naro, Caltanissetta, Messina, Acireale, Siracusa, Noto).
E 4200 a Mantova, dove il festival è ritornato per un’edizione “gioiello” che ha ospitato la riapertura, molto attesa, del palazzo del Podestà.
Un progetto, costruito da un gruppo di giornalisti e di operatori culturali, che fa del racconto la sua chiave vincente e che trasforma le città in grandi laboratori collettivi di narrazione. I luoghi vengono illustrati tra curiosità e segreti.
Strategico il ruolo del web, visto che tra portale e magazine, i numeri parlano di un pubblico di quasi 400 mila utenti unici e cinque milioni e mezzo di pagine viste.
Ma quel che risulta molto interessante è l’indice di gradimento che supera il 91 per cento – quasi la totalità quindi – i turisti che non soltanto dicono di tornare ma chiedono che il festival venga ripetuto durante l’anno.
“Le Vie dei Tesori conta su oltre 300 partner tra istituzioni, enti, associazioni, cooperative, privati che collaborano a un grande progetto comunicativo e organizzativo – interviene Laura Anello, presidente dell’associazione Le Vie dei Tesori onlus – che permette ai grandi di trascinare i piccoli, e viceversa, nel caso di tesori inediti. E che cammina sulle gambe di 1200 volontari e studenti. Li abbiamo visti ritornare, studiare, collaborare con noi: a loro va il nostro ringraziamento”.
Secondo la stima dell’Osservatorio sul Turismo delle isole europee – guidato a Giovanni Ruggieri, che ha studiato soprattutto l’”effetto Palermo” – rispetto all’edizione precedente sono giunti più turisti (57,8 per cento) rispetto ai cittadini: segno che il festival aumenta di anno in anno la sua capacità di attrazione. E non delude: il 91 per cento degli intervistati si dice molto soddisfatto del programma e il 96 per cento consiglia di visitare il capoluogo siciliano durante la manifestazione. Il 62 per cento, infine, la consiglierebbe come meta di un prossimo viaggio.
Ma qual è il fruitore tipo del festival? Leggendo i dati, è spesso una donna (63 per cento contro 37 per cento di uomini). E sono molti gli studenti armati di smartphone e mappe, in giro per i luoghi. Il 69 per cento dei visitatori partecipa per la prima volta alla manifestazione. Ma è anche importante notare che è aumentato anche il numero di “affezionati”: gente che ha deciso di ripetere l’esperienza e ritornare a Palermo per il festival: il 40 per cento dei visitatori ha già partecipato ad almeno due edizioni. Ed è molto interessante scorrere i dati che investono l’interesse dei turisti: il 42 per cento è arrivato in città per partecipare a Le Vie dei Tesori.