Sentire, vedere, annusare, respirare: in giro per le Vie dei tesori
Quasi tutta la Sicilia, ormai, è stata contagiata dall’onda virtuosa delle Vie dei Tesori, festival tra i più amati e partecipati dell’isola. Un trend in crescita: la richiesta di luoghi d’arte, cittadine, realtà sconosciute ai più di entrare a fare parte di questo scrigno di meraviglie inesauribile.
Laura Anello, ideatrice e anima del festival e presidente dell’associazione Le vie dei tesori Onlus, ricorda inquesta edizione numero tredici che tutto partì proprio a Palermo, e in occasioni delle celebrazioni del bicentenario dell’ateneo: “Con il rettore di allora, Giuseppe Silvestri – racconta la giornalista – pensammo di aprire per l’occasione luoghi chiusi al pubblico, di restituire loro nuova vita, anche se per un periodo limitato dell’anno”.
Fu un successo, tanto che Le vie dei tesori ha continuato a crescere, anche attraverso un gruppo di giornalisti, intellettuali, studenti, volontari innamorati della propria terra e per niente convinti del fatto che fare le valigie fosse una tappa obbligata.
Oggi sono tanti gli studenti che provano a non fare le valigie e a scommettere su una terra difficile ma bellissima e piena di ricchezze artistiche ineguagliabili. E ogni anno il festival può contare su uno “zoccolo duro” eterogeneo e appassionato, non solo siciliano e non solo italiano, che si mette in marcia alla scoperta di una Sicilia inedita.
A Palermo, nei weekend dal 4 ottobre al 3 novembre, Le vie dei tesori camminerà sul filo delle esperienze che presto diventano emozioni. Oltre 160 luoghi, molti dei quali inediti, si schiuderanno per essere narrate: chiese, oratori, ville antiche, cunicoli e cripte, torri e rifugi. Tra questi 17 sono su prenotazione, e 5 fanno parte dell’Itinerario contemporaneo, studi d’artista e atelier aperti prevalentemente di sera che proporranno mostre e performance. E poi le 100 passeggiate d’autore, guidate da botanici, urbanisti, esperti, e il Festival Kids tutto dedicato alle scuole. Quest’anno, per la prima volta, anche “I viaggi dei tesori”, tour organizzati nelle città del festival, per una manifestazione che diventa sempre di più – oltre che una straordinaria occasione di riappropriazione delle città da parte di chi ci vive – una grande occasione per i turisti (l’anno scorso il 40 per cento dei partecipanti sono stati turisti ed escursionisti).
Ma stavolta ci sarà anche molto altro: dal voli in parapendio sulla spiaggia di Mondello (che si aggiungono a quelli in Piper dall’aeroporto di Boccadifalco) agli incontri vis à vis con i pupari nei loro laboratori, dalle teatralizzazioni che fanno apparire nei luoghi, personaggi realmente vissuti e reinventati, ai concerti di chitarra negli oratori barocchi. E ancora passeggiate a cavallo nel verde storico, tour sulla barca a vela Lisca Bianca per ammirare il waterfront della città, visite con degustazione in ville, palazzi e perfino nell’abbazia trecentesca di San Martino, che apre eccezionalmente il refettorio, dove si gusterà la birra prodotta dai monaci.
Sempre per cinque weekend, gli stessi di Palermo, partecipa per il secondo anno Catania che apre 50 luoghi – con esperienze bellissime, dai percorsi segreti delle monache alla visita guidata all’antico Erbario – e per i primi tre fine settimana di ottobre, ecco anche Ragusa, Modica e Scicli che promettono di bissare il successo dello scorso anno, 21 mila visitatori nel solo Val di Noto.
Il pubblico del festival si è però già messo in moto, visto che nei primi due weekend in dieci città dell’Isola – Trapani, la più visitata, poi Marsala, Sambuca, Naro, Sciacca, Caltanissetta, Noto, Siracusa, Acireale e Messina – i visitatori sono stati oltre 46 mila.
“Scopri la bellezza che ti appartiene” il claim di quest’anno ideato dall’art director Alessandro Fiore: un monito alla bellezza di lasciarsi sorprendere, ma anche alla necessità di essere una comunità che protegge il bello.
Per saperne ancora di più basta andare su www.leviedeitesori.it