Lo scambio colombiano: la scoperta di cacao e patate
La scoperta dell’America ha dato inizio a una serie di commerci tra le due sponde dell’Atlantico (tra cui quello di piante e animali) collettivamente noti come “lo scambio colombiano” o the columbian exchange.
Lo scambio colombiano di animali, piante, cultura e idee tra il Vecchio e il Nuovo mondo
Per quanto i derivati di piante, come coca e tabacco, siano stati e siano ancora tra i principali prodotti importati in Europa dopo la scoperta dell’America, quando si parla di “scambio colombiano” non si intende un episodio della vita di Pablo Escobar.
Il termine si riferisce invece all’inizio degli scambi culturali e commerciali tra Vecchio e Nuovo mondo. Un fenomeno di protoglobalizzazione avviato proprio dal navigatore di origine genovese. Un processo di interscambio il cui inizio viene tradizionalmente indicato proprio con la scoperta dell’America, data celebrata ogni anno con il Columbus Day.
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Le conseguenze dei viaggi di Colombo secondo Alfred Crosby
Proprio Cristoforo Colombo sarà il primo, nel corso dei suoi viaggi verso le Americhe, a trasportare merci e animali tra i due versanti dell’oceano: dando inizio alla rivoluzione economica, culturale e soprattutto alimentare, che ha cambiato per sempre anche l’Europa.
Proprio per questo, nel saggio dal titolo “The columbian excange: biological and cultural consequences of 1492” (1972) lo storico Alfred Crosby coniò il temine “scambio colombiano”.
Il testo approfondisce molti altri aspetti legati alla contaminazione culturale derivante dalla scoperta dell’America, nonché le ripercussioni economiche legate a questa rivoluzione.
Qui ci occuperemo principalmente degli aspetti alimentari del fenomeno.
Cosa successe davvero con lo scambio colombiano?
Oggi siamo coscienti di come l’introduzione in America meridionale di animali come il cavallo abbia rivoluzionato l’agricoltura delle civiltà precolombiane. E sappiamo come le malattie portate dagli europei abbiano causato migliaia di morti e contribuito al crollo dell’impero Maya.
Al contrario, forse non riflettiamo abbastanza su come l’introduzione della patata, alimento dall’alto valore nutritivo, abbia salvato migliaia di vite durante le carestie che colpirono l’Europa tra il 1650 ed il 1700, periodo in cui il tubero divenne, ad esempio, l’alimento principale in nazioni povere quali l’Irlanda.
Dal cacao alle patate: il cibo arrivato dalle Americhe
Tra i prodotti che hanno completamente cambiato l’agricoltura del Vecchio mondo vi sono molti ortaggi e verdure ormai entrati a far parte della nostra alimentazione. Talmente assimilati culturalmente da essere diventati elementi tipici e distintivi nella cucina di alcune nazione europee.
Dal pomodoro della dieta mediterranea alle patate fritte olandesi, passando per il cacao, tra gli alimenti più comuni importati dall’altro lato dell’oceano troviamo:
Tutti alimenti ormai largamente diffusi e consumati nel vecchio continente. Elementi costitutivi della cucina, e quindi della cultura, di Germania, Italia, Francia, Belgio, Olanda e Spagna.
Luci e ombre dello scambio colombiano
Storicamente, la scoperta dell’America porta con sé l’ombra di alcuni tra i fenomeni peggiori della storia umana: dalla tratta degli schiavi allo sterminio delle popolazioni autoctone del continente. Pagine buie di un passato ancora vivo, le cui conseguenze continuano a perseguitarci ancora oggi, sia a livello sociale che politico.
Tuttavia, lo scambio colombiano, nella sua complessità, possiede elementi rappresentativi di una potenziale globalizzazione positiva, etica e controllata.
Capace di reciproci scambi commerciali e culturali, non di conquiste territoriali o dello sfruttamento di uomini e terreni in favore di altre nazioni o multinazionali private.