L’Utilità della Storia
Intorno all’utilità della storia si sono interrogate molte epoche, ognuna ha dato la sua risposta. Sul tema ha riflettuto a lungo Piero Bevilacqua, che ha raccolto molte interessanti argomentazioni in L’utilità della storia. il passato e gli altri mondi possibili: un libro vecchio se giudicato col metro dell’attualità, la prima edizione è del 2004. È però un libro formativo. Conserva il merito di aiutarci a riflettere su questo nostro tempo, che mette la storia fuori dal cono di luce della moda e tende a considerare superflua la conoscenza del passato: proprio mentre si configura l’impossibilità di pensare l’avvenire a partire dall’opaca dimensione totalizzante dell’oggi.
Siamo molto lontani dal 1874, l’anno in cui Nietzsche bollava la storia come “febbre divorante”, “virtù ipertrofica” che schiaccia il presente trasformandosi in rovinosa paralisi, dedicandole la seconda delle Considerazioni inattuali. La necessità dell’oblio invocata da Nietzsche coincide forse con un presente vissuto come l’unico dei mondi possibili?
Ma è proprio la storia a mostrarci che altri mondi siano possibili. La costante rilettura e reinterpretazione delle epoche passate salva dalla tentazione di osservare le vicende umane sotto la rassicurante categoria del progresso; al contempo apre la prospettiva del futuro alla dimensione del possibile, sfuggendo l’onnivora dittatura del presente.