Maria Mannone, o quando una conchiglia diventa musica
Sapete come fa una conchiglia a diventare musica? Attraverso il disegno dei suoni nello spazio.
Una faccenda complicata e poetica, ma per lei di una semplicità disarmante. E infatti, non contenta di quello che ha appena detto, Maria Mannone si prodiga a disegnare, dimostrare, ragionare con il suo inseparabile taccuino, perché tutti possano comprendere la segreta e magica armonia che sta nelle cose.
Fisico teorico, musicista, Maria Mannone, 34 anni, palermitana, ha da pochissimo dato alle stampe, con Palermo University Press, il suo quinto libro: “Mathematics, nature and art”. E i primissimi addetti ai lavori che lo hanno già ordinato giurano che sia un volume di quelli che non si dimenticano facilmente.
“L’ho scritto in inglese perché fosse accessibile a tutti – dice la studiosa – nell’ambito della ricerca internazionale e non solo. Però, allo stesso tempo, ha anche una forte connotazione della mia terra, questo libro, perché analizzo alcune specie dell’Orto botanico, del Doderlein e del Gemmellaro. Mi sono spinta un passo più avanti rispetto ai miei studi precedenti, toccando il mondo della natura e dell’arte”.
Un compito non facile, quello di trovare i nessi tra leggi scientifiche e mondi che invece sembrano governati dall’arbitrarietà. Sembrano, appunto. Perché per Maria Mannone, che per inciso è anche compositrice e si diletta di disegno, la matematica è la chiave di volta per risolvere un rebus. Non è un caso che nei suoi inseparabili taccuini siano contenuti in misura uguale il disegno delle colonne del chiostro di San Domenico, sagome di pesci e formule matematiche.
“Si parla molto, e correttamente, di ecologia, dell’importanza di vivere nel mondo, con il mondo – afferma la studiosa, e il suo sguardo si illumina – e io ho iniziato a lavorare a queste connessioni molto prima che questo tipo di letteratura si diffondesse. Perché, attraverso lo studio di mondi che sembrano separati e che invece sono fortemente connessi cambia il modo di pensare, di guardare il creato e quindi di viverlo. È un’ecologia del pensiero, se vogliamo”.
Dopo il diploma al liceo classico – e una tentazione, solo iniziale, di proseguire con lettere classiche – in contemporanea con il conservatorio, Maria Mannone si laurea in fisica. Lascia Palermo per affrontare Parigi e l’Ircam, specializzandosi nel rapporto tra acustica e informatica, e poi vola negli States, per un dottorato in composizione. Bastano queste esperienze per comprendere come per lei musica e matematica siano due macrocosmi perfettamente compatibili, ben al di là dei tempi di durata di un suono e degli elementi che regolano una sinfonia.
“Ho avuto la fortuna di avere due maestri che assecondassero le mie passioni – ammette Maria – Marco Betta per la musica e Giuseppe Compagno per la fisica. Ho capito anche grazie a loro che la musica è creatività, ma deve anche contenere regole e precisione: basti pensare all’orchestra. Lo stesso vale per le arti figurative, ovviamente”.
Un entusiasmo, quello della giovane studiosa, che trabocca di curiosità intellettuale.
In casi come questi, un’ultima domanda, come usa dire, nasce spontanea. Quando è nel bel mezzo della sua amata natura, pensa più di frequente alle leggi che la regolano o alla meraviglie che ha intorno?
Nasce spontanea anche la risposta: “Non riesco più a distinguere un aspetto dall’altro. Lei sì?”
Presentazione del volume “Mathematics, Nature, Art. Tra Musica, disegni e diagrammi” di Maria Mannone, all’Orto Botanico di Palermo
La presentazione dell’ultimo lavoro di Maria Mannone, edito da Palermo University Press, avrà luogo il 26 ottobre a partire dalle ore 11.00, presso la Sala Lanza dell’Orto Botanico di Palermo.
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