Chi è Mario Draghi, il nuovo presidente del Consiglio italiano
Dal Mit di Boston alla Bce, la vita e il percorso che hanno portato Mario Draghi ad essere anche presidente del Consiglio italiano dopo una crisi di governo in pieno periodo Covid-19
Mario Draghi biografia
Classe 1947, Mario Draghi è nato a Roma da famiglia benestante. Il padre Carlo, padovano, è stato assunto prima in Banca d’Italia nel 1922, poi all’Istituto per la ricostruzione industriale di Donato Menichella e, infine, alla Banca nazionale del lavoro. La madre, Gilda Mancini, originaria del piccolo borgo avellinese Monteverde Irpino, è stata una farmacista.
Mario è il primo di tre fratelli: Andreina è storica dell’arte e Marcello imprenditore. All’età di 15 anni, a breve distanza l’uno dall’altra, Draghi ha perso entrambi i genitori.
A prendersi cura di lui e dei fratelli è stata la zia paterna. La sorella Andreina ha studiato al liceo Tasso di Roma mentre Mario e il fratello minore hanno frequentato il liceo classico dell’Istituto Massimiliano Massimo di Roma. Lì il futuro premier ha avuto come compagni di classe Luca Cordero di Montezemolo e Giancarlo Magalli.
Il percorso del futuro economista più influente dell’Europa contemporanea è stato segnato da un’educazione di impronta gesuita sin dalle scuole elementari.
Mario Draghi formazione
Dopo la laurea in economia all’università La Sapienza, sotto la guida accademica del professore Federico Caffè, Draghi attraversa l’oceano alla scoperta di nuove frontiere che possano arricchire i suoi studi in economia. Al Massachusetts Institute of Technology di Boston riceve il più alto titolo accademico di Philosofiae Doctor in economia.
Dal 1981 al 1991 è professore ordinario di economia e politica monetaria presso l’Università di Firenze.
Mario Draghi curriculum
Mario Draghi l’economista, banchiere, accademico e adesso anche presidente del Consiglio italiano, sfoggia un curriculum che non teme confronti.
Dal 1984 al 1990 ha ricoperto incarichi a Washington presso il consiglio di amministrazione della Banca mondiale e presso la Banca interamericana di sviluppo. Nel 1990 è stato assunto come consulente economico della Banca d’Italia.
È stato inoltre presidente del Comitato economico e finanziario europeo e nel 1993 capo del Comitato permanente di consulenza globale e di garanzia per le privatizzazioni.
In qualità di direttore generale del Tesoro – dal 1991 al 2001 – ha guidato le principali cessioni pubbliche effettuate dallo Stato e i lavori della commissione incaricata di redigere il Testo Unico in materia di intermediari e mercati mobiliari.
Nel 1998 ha firmato il d. lgs. 24 febbraio 1998 n. 58, noto come Legge Draghi, riguardante la normativa per l’offerta pubblica di acquisto e la scalata delle società quotate in borsa.
Vicepresidente di uno dei principali gestori di investimenti a livello mondiale, il Goldman Sachs asset management dal 2002 al 2005, governatore della Banca d’Italia dal dicembre 2005, nel giugno 2011 Draghi è stato nominato alla presidenza della Banca centrale europea, subentrando dal 1° novembre dello stesso anno al francese Jean Claude Trichet e permanendo in carica fino al 31 ottobre del 2019, quando ha passato il testimone a Christine Lagarde.
Il 3 febbraio 2021, aperta la crisi del secondo Governo Conte in piena pandemia da Covid-19, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha affidato a Draghi, che ha accettato con riserva, l’incarico di formare un nuovo governo di alto profilo per far fronte alle gravi emergenze presenti: sanitaria, sociale, economica, finanziaria.
Con una cerimonia nel rispetto delle restrizioni contro il contagio, il passaggio della campanella è avvenuto il 13 febbraio. È iniziata così per l’Italia una nuova fase, quella di un tecnico che vanta l’appoggio di gran parte dei Paesi europei forti, Germania e Francia in testa.
Mario Draghi da economista a presidente del Consiglio
È stato tra i primi a comprendere il disastro economico a cui il mondo stava andando in contro a causa del Covid-19. La pandemia era stata dichiarata da un paio di settimane, e il 25 marzo 2020 in una lettera al Financial Times l’ex presidente della Bce tracciava la strategia per affrontarla: «Bisogna agire in fretta – scriveva – sarà inevitabile un enorme aumento dei debiti pubblici».
È stato definito “il mago” della finanza anche dai suoi mentori, di certo è che Draghi nei ruoli che ha finora ricoperto ha sempre lasciato il segno.
La sua formazione d’altronde non mente. È allievo della vecchia scuola di dirigenti in cui la selezione per titoli e competenze aumentava la preparazione di professionisti con alto profilo giuridico ed economico.
Aspettative del governo Draghi
I soldi non fiatano, non sollevano polveroni, non hanno bisogno di essere sfamati, non rivendicano diritti, a loro importa solo di essere conservati o usati, nemmeno nel miglior modo possibile. Avere a che fare con la vita della gente potrebbe essere diverso, ma in realtà gestire i loro portafogli non si allontana dal rendere la loro esistenza più dignitosa, così come recita la Costituzione. Nella vita non può ruotare tutto attorno ai soldi ma è necessario che Draghi, anche questa volta, faccia quadrare i conti.
Mario Draghi figli e vita privata a Città del Piave
La riservatezza sulla vita privata è da sempre tratto distintivo dei Draghi ma l’attuale ruolo di presidente del Consiglio accende i riflettori anche sugli altri membri della famiglia, almeno per il momento.
Cattolico e devoto a sant’Ignazio di Loyola, Draghi è sposato dal 1973 con Maria Serenella Cappello, esperta di letteratura inglese, e ha due figli: Federica, laureata in biologia alla Sapienza di Roma, ha lavorato prima come ricercatrice a Cambridge e poi, nel 2006, per la società biotecnologica Genextra dove si occupa di opportunità di investimento e partnering, licensing e pianificazione della strategia di sviluppo delle società controllate dal gruppo Biotech. Dal 2015 è inoltre nel board di IAB-Italian Angels for Biotech, un’associazione di imprenditori, manager e scienziati che investono in società innovative nel settore delle Life Sciences e Giacomo, trader che ha lavorato fino al 2017 in Morgan Stanley e attualmente nel fondo hedge LMR Partners.
Giacomo Draghi invece, dopo la laurea alla Bocconi di Milano, ha lavorato come trader finanziario presso la banca d’affari americana Morgan Stanley. Nel 2017, dopo essersi occupato per tredici anni di strumenti derivati, ha rassegnato le dimissioni per andare a lavorare nell’hedge fund londinese LMR Partners.