Il Mercato unico europeo
Il Mercato unico dell’Unione Europea prescrive la libera circolazione da uno Stato membro all’altro di beni, persone, servizi e capitali. Questo è possibile grazie all’assenza di barriere fra gli Stati, in modo che i cittadini e le imprese possano beneficiare dell’accesso diretto a un mercato composto da 27 Paesi e circa mezzo miliardo di persone.
Le origini del Mercato unico europeo
Instaurato con il Trattato di Roma del 1958, il Mercato comune – questo il suo primo nome – mirava a eliminare le barriere commerciali tra gli Stati membri al fine di accrescere la loro prosperità economica e di contribuire a “un’unione sempre più stretta fra i popoli europei”.
Dieci anni dopo, l’Atto unico europeo del 1986 ha integrato l’obiettivo della creazione del mercato interno nel trattato che istituisce la Comunità economica europea (CEE), definendolo come “uno spazio senza frontiere interne, nel quale è assicurata la libera circolazione delle merci, delle persone, dei servizi e dei capitali”.
Nonostante ciò, il persistere di diffuse pratiche anticoncorrenziali imposte dalle autorità pubbliche dei diversi Stati continuava a porre dei limiti alla liberalizzazione degli scambi di beni e servizi e alla libertà di stabilimento dei lavoratori stranieri in un altro Paese. Alla luce di queste difficoltà, intorno alla metà degli anni ’80, il dibattito politico sull’argomento ha portato la CEE a prendere in considerazione un approccio ancora più radicale e ampio al fine di sopprimere le barriere commerciali: la creazione di un mercato interno con l’Atto unico europeo nel 1986.
L’Atto unico europeo ha fissato una scadenza per completare il Mercato unico dell’Unione europea entro la fine del 1992. Questo passo cruciale nell’integrazione europea ha contribuito a rivitalizzare l’economia dell’Europa, in quanto le aziende sono state messe in grado di operare attraverso i confini nazionali e i consumatori hanno goduto di una scelta più ampia e più economica in mercati sempre più competitivi.
Insieme all’integrazione del Mercato europeo, in quegli anni cresceva anche l’Unione stessa: da una comunità che inizialmente comprendeva 170 milioni di persone in sei Stati membri alla fine degli anni ’50, il numero di cittadini europei è cresciuto da 345 milioni in 12 Stati membri nel 1992, a poco più di 500 milioni in 28 Stati membri nel 2013.
Vantaggi del Mercato unico in settori specifici
Il Mercato unico consente agli europei di viaggiare liberamente, di studiare, lavorare, vivere al di là delle frontiere nazionali. I cittadini dell’Unione possono scegliere tra un’ampia gamma di prodotti disponibili non solo sul proprio mercato nazionale ma anche negli altri Paesi europei, beneficiando di prezzi migliori oltre che di elevati standard ambientali, sociali e di tutela dei consumatori. Le imprese, piccole o grandi che siano, possono ampliare la propria clientela e scambiare più facilmente prodotti e servizi in tutta Europa.
In altri termini, il Mercato unico è la migliore risorsa di cui l’Europa dispone per far crescere e promuovere la competitività delle sue imprese nei mercati globalizzati.
Vediamo brevemente alcuni dei vantaggi che comporta nella vita quotidiana dei cittadini europei, solo per fare alcuni esempi:
- al 2018, 17 milioni di europei vivevano o lavoravano in un Paese europeo diverso dal proprio e più di 9 milioni di persone hanno partecipato al programma Erasmus.
- Il costo delle telefonate nazionali è diminuito di due terzi. Si può cambiare facilmente fornitore di servizi di telecomunicazione e si possono fare chiamate, inviare sms e utilizzare il traffico di dati in qualsiasi Paese europeo come si fa nel proprio.
- I consumatori europei possono chiedere un risarcimento alla compagnia aerea se arrivano a destinazione con oltre 3 ore di ritardo.
- La tessera europea di assicurazione malattia consente di avere accesso alle cure mediche necessarie dal punto di vista medico e prestate da operatori sanitari pubblici durante un soggiorno temporaneo in qualsiasi Paese dell’Unione.
- I cittadini europei possono contare su norme in materia di salute, igiene e alimenti fra le più rigorose al mondo e tutti i prodotti importati da paesi terzi devono rispettare le nostre norme.
- I consumatori possono annullare o restituire gli acquisti online entro 14 giorni senza indicare un motivo. Le merci difettose possono essere restituite entro 2 anni senza costi aggiuntivi.
Il Mercato unico europeo oggi e la Brexit
L’ultimo punto di quelli elencati nel paragrafo precedente assume particolare rilevanza alla luce di quanto sta accadendo nelle ultime settimane nel commercio online fra Paesi dell’Unione e Regno Unito, che ufficialmente non fa più parte dell’Europa e del Mercato unico europeo a partire dal 1° gennaio 2021.
Da quella data, infatti, le spedizioni dal Regno Unito all’Europa e viceversa hanno dei costi maggiori a causa dei nuovi accordi commerciali previsti dalla Brexit: sono diversi i casi di persone che, compiuti degli acquisti online, hanno dovuto pagare al corriere somme non previste al momento dell’acquisto, ovvero in aggiunta alle spese di spedizione dichiarate dai siti dove avevano concluso l’acquisto.
Difatti, nonostante l’accordo che sancisce l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea preveda che gli scambi di merci continuino senza l’imposizione di dazi, da gennaio sono previsti controlli alle frontiere, tasse e altri tipi di oneri amministrativi che possono trasformarsi in costi aggiuntivi non previsti quando il Regno Unito era ancora un Paese membro dell’Unione e che ricadono su chi ha effettuato l’acquisto online.
Fonti
https://www.europarl.europa.eu/factsheets/it/sheet/33/il-Mercato-interno-principi-generali
https://ec.europa.eu/italy/news/20181122_Mercato_unico_risorsa_per_ue_it
https://epthinktank.eu/2018/01/19/free-movement-of-goods-within-the-eu-single-market/
https://epthinktank.eu/2017/11/24/eu-single-market-boosting-growth-and-jobs-in-the-eu/
https://www.bbc.com/news/business-55757931