Minne di vergine: la storia e la ricetta originale
Le “Minni di Virgine” sono un dolce tipico siciliano, inserito dal ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali tra i prodotti agroalimentari tradizionali.
Le minne di vergine: Sant’Agata, Palermo e le tradizionali di Sambuca di Sicilia
A Palermo, dietro il teatro Biondo si affacciava, fino a una decina di anni fa, la ruota del monastero delle vergini che aveva sede in salita Sant’Antonio.
Le specialità di quelle virtuose mani furono i dolcetti detti “minne di vegine”, modellati su un seno virgineo dal delicato capezzolo accennato con il cacao (tratto da “Piaceri e misteri dello street food palermitano di Gaetano Basile”). A seconda della santa cui si fa riferimento, cambiano le guarnizioni di questo piccolo dolce.
Le minne di vergine di Sant’Agata
La minna di Sant’Agata, a Catania, invece, proprio perché martirizzata da adulta, condannata infatti al postribolo, ha per capezzolo una ciliegia; la minna di suor Virginia invece, specialità di Sambuca di Sicilia è molto più grande e riempita di zucca candita.
Le minne di vergine di Sambuca di Sicilia
A Sambuca di Sicilia, la diffusione delle minne di vergine è legata alla nobile famiglia Beccadelli. Donna Francesca Reggio, divenuta Marchesa di Sambuca per aver sposato Don Giuseppe, in occasione delle nozze dell’unico figlio Pietro, chiese a Suor Virginia Casale di Rocca Menna, del collegio di Maria, «di mettercela tutta per escogitare le novità assolute nei campi di loro competenza e, tra questi, nel campo della dolciaria».
Minne di vergione, gli ingredienti tradizionali:
Suor Virginia descrisse gli ingredienti ed il metodo per realizzare la ricetta delle minne di vergine: «Farina, uova, latte, lievito. Si compone una pinna di pasta tonda come una luna piena; al centro si accumula un po’ di tutto: cose, comunque, che debbo studiare con attenzione: non dovrebbero mancare la zuccata, la crema, l’essenza di garofano e di cannella, qualche pezzo di cioccolato e… quant’altro mi ispirerà il Signore… Vedrà che ci riusciremo a fare un dolce sensitivo».
Se qualcuno volesse accostare i minni di virgini ai minnuzzi di Sant’Ajta (dolce tipico catanese) farebbe un errore grossolano, poiché, quest’ultimi dolci, sono ripieni interamente di zuccata frammista a mandorle finemente tritate, ricoperti da glassa di zucchero a velo e sormontati da una ciliegina rossa sciroppata, a mo’ di capezzolo, lontani dalle caratteristiche minni di virgini. Così come sono differenti le “minne” della pasticceria di alcamese.