Un viaggio nell’antichità, con lo sguardo al futuro
Riapre il primo piano al Museo archeologico Antonio Salinas
Un viaggio nell’antichità tra metope, vasellame, iscrizioni. E statue: tra tutte, la Menade Farnese, Eracle Nel Giardino Delle Esperidi (che ritrae l’eroe a riposo dopo aver compiuto una delle sue fatiche) o l’Ariete di Bronzo (che, insieme a un gemello distrutto durante il 1848, era a guardia della porta del Castello Maniace).
Un percorso, allestito nelle sale del primo piano del Museo archeologico regionale Antonio Salinas, che si è concretizzato con la mostra “Quando le statue sognano. Frammenti da un museo in transito”, riaprendo le porte ai visitatori dopo un lungo periodo di restauri. Uno spazio aperto e dinamico, quello che rinasce: un cantiere culturale sempre più in divenire e in dialogo con il territorio e i visitatori.
La mostra rappresenta, come ha affermato il direttore del Salinas, Caterina Greco: “un risveglio da un lungo e immobile letargo, durante il quale le opere si attardano a sognare la loro vita passata e a immaginare quella futura”. Un incontro tra antico e moderno, in cui “la memoria è racchiusa all’interno un’esposizione intorno a certi ambienti, fin qui mai aperti, e ad alcuni frammenti delle collezioni, al momento non esposti. È una maniera per mettere l’accento non più sul vuoto e su un’attesa, ma sulla capacità di tirare fuori altre possibilità e contenuti”, ha sottolineato il dirigente generale dei Beni Culturali, Sergio Alessandro. La mostra trova una concretizzazione nella la sinergia delle istituzioni regionali, determinate a valorizzare il patrimonio culturale, museale e archeologico siciliano.
“In questi giorni verrà aggiudicata la gara per l’allestimento di altri spazi all’interno del Salinas. Daremo 280 giorni – ha concluso il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci – alla ditta per eseguire i lavori. Quindi, sostanzialmente, nell’autunno del prossimo anno il museo si mostrerà in tutta la sua nuova veste e lo stesso impegno stiamo profondendo per gli altri spazi museali”.
“Quando le statue sognano. Frammenti da un museo in transito” rappresenta, come ha sottolineato la curatrice, Helga Marsala: “un compendio di reperti, documenti, forme visionarie e molteplici, incastrati tra loro secondo logiche non conformi. Tutto ciò ha a che fare con un’idea di narrazione interiore, tra cortocircuiti temporali, contaminazioni e accostamenti, immaginati lungo una linea sensibile, concettuale ed estetica, non didascalica né cronologica”.