Il museo dell’università. Dalla Pinacoteca della Regia Università di Palermo alla Galleria di Palazzo Abatellis
G. Barbera, M.C. Di Natale (a cura di), Il museo dell’università. Dalla Pinacoteca della Regia Università di Palermo alla Galleria di Palazzo Abatellis, New Digital Frontiers, Palermo, 2016
La mostra, scaturisce dal proficuo incontro tra l’istituzione universitaria e la Galleria Regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis. Il suo catalogo, edito da New Digital Frontiers, è curato da: Maria Concetta Di Natale, ordinaria in Museologia e critica artistica e del restauro presso l’Università degli studi di Palermo; Gioacchino Barbera, direttore della Galleria Regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis.
L’esposizione, intende è ripercorrere il periodo della costituzione del Museo della Regia Università nel 1806, fino al passaggio delle opere nei locali dell’allora Museo Nazionale nel 1867.
Il nucleo primigenio della Pinacoteca traeva origine dal versamento testamentario del 1814 da parte del Deputato del Regno, Principe di Belmonte, Giuseppe Emanuele Ventimiglia, che morto a Parigi, lasciava alla neo costituita Regia Università 53 dipinti, in prevalenza quadri del manierismo cinque e seicentesco.
Quadri, quelli del Nobile siciliano, destinati a specifiche finalità, miranti alla crescita e agli studi sulla pittura in città; in perfetta sintonia con il clima tardoillumistico di una fruizione museale pensata prevalentemente per scopi didattici.
A testimonianza della sensibilità di una parte del notabilato dell’epoca, in un periodo piuttosto buio dal punto di vista dell’amministrazione statale, vi è l’impegno nella costituzione di una collezione di opere pittoriche per finalità didattiche ed esemplificative al servizio dei giovani e di chiunque volesse trarre spunto dagli stili del passato.
Proprio l’eterogeneità di stili, scuole e temi iconografici rendono il museo dell’università unico nel suo genere, il primo vero museo Statale nella città di Palermo, unica alternativa laica alle prestigiose gallerie degli ordini monastici presenti in città.
Il Catalogo, rappresenta un ottimo mezzo di corredo, per chi, Storico dell’Arte, ricercatore, studente, vuol intraprendere un percorso di ricerca, andare alla scoperta della storia delle collezioni d’arte siciliane, del sistema formativo delle accademie nel Regno Borbonico agli inizi dell’Ottocento, inseguendo numerose altre direttrici d’indagine.
Anche il turista occasionale, trova la sua dimensione all’interno del catalogo, avendo a disposizione schede di lettura dettagliate, qualitativamente di ottima caratura.
All’interno del catalogo, si trovano preziosi contributi di esperti Storici dell’Arte e Storici dell’età moderna, miranti ad inquadrare dal punto di vista storico-artistico e storico-istituzionale le opere e la conseguente nascita della pinacoteca del Regio Museo.
Notevole, il contributo di Sergio Intorre, il quale attraverso la memorialistica e la letteratura periegetica legata al Grand Tour, prende per mano il lettore guidandolo attraverso le originarie sale espositive, ricostruendo passo passo la precisa collocazione della Quadreria del Regio Museo dell’Università.
Il catalogo, infine, presenta un’appendice documentaria, nella quale sono contenuti gli inventari dei beni delle grandi famiglie nobiliari che nel corso del tempo donarono i propri beni al museo ivi compreso l’inventario della quadreria presente nella Regia Università in data 22 Gennaio 1836.
Storia dell’Arte, Storia Moderna, Storia del collezionismo e delle istituzioni politiche s’intrecciano e trovano un punto d’incontro in questa mostra e nel suo catalogo, testimonianza di come nella Sicilia del primo Ottocento fosse presente un’attenzione alla formazione delle giovani generazioni ed una raffinata sensibilità estetica nelle famiglie notabili. Storia che terminerà con il nuovo progetto di creazione della Nazione, attraverso un programma di fruizione e produzione delle opere d’arte differente.