Progetto della Nuova Costituzione a Cuba: continuità e innovazione
Dopo l’approvazione nella prima sessione ordinaria della IX Legislatura da parte dell’Assemblea Nazionale del Poder Popular, il progetto di una nuova costituzione per Cuba è stato sottoposto ad una consultazione popolare fino al 15 novembre.
Dopo il cambio di Presidenza da Raúl Castro a Miguel Díaz-Canel Bermúdez, si è andati verso un nuovo cambiamento per l’isola, che, come l’elezione del nuovo presidente, presenta caratteri di innovazione ma anche di continuità rispetto al passato. Infatti il nuovo testo sottolinea come tassello fondamentale e inamovibile il sistema socialista, riportando dei grandi cambiamenti: vi saranno 224 articoli più il preambolo, gli articoli saranno divisi in 11 titoli, 24 capitoli e 16 sezioni. Si manterranno solo 11 articoli dell’attuale costituzione, mentre se ne modificano 113 e ne verranno eliminati 13.
Quello che più viene messo in evidenza è lo sviluppo dei diritti in linea con gli strumenti internazionali nel quale Cuba è inserita. Diritti come la partecipazione popolare e diritti all’educazione e alla salute verranno supportati da leggi, pur mantenendo una funzione statale con carattere totalmente gratuito.
I cambiamenti più importanti si inseriscono nell’istituzione del matrimonio: vi è un’apertura ai matrimoni egualitari, con una proposta di modifica dell’attuale formula “tra un uomo e una donna” a una definizione generica “tra due persone”. Una novità che elimina il riferimento alla eterosessualità, con il riconoscimento di vari tipi di famiglie e un passo decisivo in ambito di diritti e opportunità.
Altro cambio avverrà nella struttura interna dello Stato dove vengono introdotte le figure del Presidente della Repubblica come Capo dello Stato e quella del Primo Ministro incaricato del Governo della Repubblica; per entrambi sarà richiesto come requisito l’essere deputati all’Assemblea Nazionale del Poder Popular.
In ambito giuridico vengono estese le garanzie per un giusto processo, la presunzione d’innocenza e il reinserimento sociale degli ex detenuti.
La missione di Miguel Díaz-Canel Bermúdez, all’inizio del suo mandato, era quella di garantire continuità e stabilità ad un governo, promuovendo nel contempo le riforme economiche indispensabili. Ciò sta trovando un riscontro nella proposta della nuova Costituzione dove si ribadisce un sistema economico socialista pianificato, ma si riconosce il ruolo del mercato e delle nuove forme di proprietà collettiva e privata.
Altro fattore innovativo risiede nella possibilità di commento e critica anche da parte dei cubani residenti all’estero.
L’esito di questa consultazione ha riportato la realizzazione di 133.681 riunioni, con una partecipazione di 8.945.521 persone.
In queste riunioni sono stati realizzati 1.706.872 di interventi, di questi 783.174 proposte, (666.995 modifiche, 32.149 aggiunte, 45.548 eliminazioni e 38.482 dubbi).
Ugualmente sono state riconosciute le 2.125 proposte realizzate dai cubani residenti all’estero. Ovviamente le modifiche costituzionali sono state commentate secondo diversi punti di vista: da una parte chi vede riuscito l’esperimento socialista cubano, capace anche di adattarsi ai cambiamenti; dall’altra chi addita Cuba come uno Stato che viola i diritti umani, sostenendo che il cambiamento costituzionale non possieda elementi democratici sufficienti.
Ultima critica in ordine di tempo è la “Risoluzione del Parlamento europeo sulla situazione dei diritti umani a Cuba” del 15 novembre 2018, che considera l’attuale processo di riforma costituzione mancante “di un’adeguata consultazione a livello nazionale, il che garantisce che il partito comunista mantenga il suo potente ruolo in una società priva di un sistema pluripartitico, delle libertà fondamentali e di diritti politici e civili, rafforzando così la proprietà statale centralizzata e l’economia controllata; che l’articolo 3 definisce “irrevocabile” il sistema politico a partito unico e che l’articolo 224 vieta alle generazioni attuali e future di modificare l’irreversibilità del socialismo, nonché dell’attuale sistema politico e sociale; che nella bozza sembrano esservi altre disposizioni che destano notevoli preoccupazioni ”.
L’Assemblea Nazionale del Poder Popular si è difesa sottolineando che: “Non ha alcun diritto il Parlamento Europeo di giudicare la democrazia cubana che è genuinamente partecipativa e popolare, come dimostra l’attuale processo di consultazione popolare a che al quale è sottoposto il progetto della nuova Costituzione della Repubblica. Milioni di cubane e di cubani hanno agito come costituenti, cosa non abbiamo visto che sia successo in processi simili in Europa. […] Cuba ha continuato a rafforzare la sua cooperazione con i meccanismi dei diritti umani delle Nazioni Unite che si applicano su basi universali e non discriminatorie. Facciamo parte di 44 dei 61 strumenti riconosciuti a livello internazionale in questa materia. Ci siamo presentati in tre occasioni all’Esame Periodico Universale del Consiglio di diritti umani, dimostrando la volontà di Cuba di continuare ad avanzare verso livelli più alti di promozione e protezione dei diritti umani”.
Prossimamente il Parlamento cubano si riunirà per valutare gli emendamenti e le proposte della consulta popolare, e nel febbraio 2019 verrà approvata la nuova Costituzione attraverso un referendum popolare. Indubbiamente Cuba continua a rimanere un’anomalia sia nel panorama mondiale ma soprattutto nell’America Latina.
Fonti:
Progetto della Nuova Costituzione
Risoluzione del Parlamento europeo sulla situazione dei diritti umani a Cuba