Orizzonti e prospettive. Alla scoperta del Terrapiattismo.
«Vedete quel che opera la falsa opinione;
che quanto più si cerca farl’apparir vera,
tanto maggiormente la verità le caua la maschera. …
quanto più altri s’affatica in voler sostener il falso,
tanto meno conseguisce ‘l suo ‘ntento;
anzi tanto più e più graui fallacie produce ’n campo»1
Ogni uomo un giorno avrebbe avuto quindici minuti di notorietà. L’artista più emblematico della pop art americana Andy Warhol non sbagliava, come se avesse avuto una sfera di cristallo capace di avvertirlo che dopo metà secolo l’era multimediale avrebbe permesso a chiunque di riuscire ad avere, tramite il web, il proprio “quarto d’ora di gloria”. Grazie alle piattaforme digitali le idee riescono a diffondersi e ad avere un seguito che, in alcuni casi, si esaurisce presto, mentre in altri riesce a prendere piede ed espandersi costantemente, superando di gran lunga i famosi quindici minuti warholiani. In alcuni casi arrivano anche a modificare il modo di vivere e di vedere il mondo di un numero consistente di persone; ed è da quel momento che diventa doveroso dedicare loro un’analisi critica e consapevole. Per quanto assurde esse siano.
Il 12 maggio si è svolto a Palermo, presso il Grand Hotel Garibaldi, un convegno nazionale a dir poco surreale, tenuto da Calogero Greco, Agostino Favari e Albino Galuppini, dal titolo Terra piatta, tutta la verità: nell’arco di circa dieci ore sono stati fissati “ufficialmente” i cardini del terrapiattismo.
L’evento è nato infatti con l’idea di portare tutti a conoscenza delle verità “zetetiche”, che afferma lo stesso Galuppini non essere ancora definitive ma certamente vere, e contemporaneamente di permettere l’integrazione di ulteriori teorie – che arricchiscano le loro, ma senza possibilità di contestarle – tramite il confronto con altri terrapiattisti provenienti da tutto il mondo. Purtroppo per loro, però, di adepti ce ne saranno stati al massimo una decina, mentre la platea era piena di curiosi in cerca di risate e giornalisti in cerca di un pezzo. La consolazione per i relatori arriva invece dalla quota di partecipazione obbligatoria di 20€ – tramite ricarica Postepay in caso di prenotazione, altrimenti in contanti ricevendo una pseudo-fattura scritta su un ritaglio di foglio – da cui nemmeno gli addetti stampa sono esentati.
Sono tantissimi gli aspetti da prendere in considerazione, troppi per poterli condensare in un solo articolo: in questa sede ci limiteremo a introdurre la genesi e le caratteristiche del fenomeno.
Le teorie terrapiattiste, nonostante la loro stravaganza, sono riuscite a insinuarsi nelle menti di molte persone, distorcendone sostanzialmente la visione del mondo. Sarebbe riduttivo, infatti, pensare che con terrapiattismo si intenda il semplice rifiuto della sfericità della terra. Esiste un vero e proprio corpus di dottrine che orbitano attorno alla base terrapiattista, che fanno perno su una visione complottista della realtà in svariati aspetti.
Durante l’incontro Calogero Greco e Albino Galuppini hanno fornito una vasta gamma di ipotesi, presentate come certezze, su fantomatiche macchine del moto perpetuo, su architetture destinate ai giganti oggi spesso sommerse, sulla presenza di terre inesplorate oltre il mare di Ross – disabitate da uomini ma abitate forse da draghi – di cui rivendicano il possesso, sull’invenzione cinematografica dello spazio siderale e dei dinosauri, nonché sul diluvio universale creatore di seminterrati e “giganticida”, e diversi altri argomenti.
L’autopresentatosi dottore in ingegneria elettronica Agostino Favari, grazie a delle personalissime conoscenze matematiche, ha cercato di dar manforte ai colleghi tramite strani calcoli in cui costanti e variabili si invertivano a seconda della necessità.
Ma come si è arrivati a questo punto?
Le teorie terrapiattiste non sono una novità degli ultimi mesi. Da almeno un lustro l’idea che Galileo abbia ingannato tutti è tornata di moda, dopo circa quattro secoli, ma stavolta circolando sul web tramite blog e video di YouTube. Proprio quest’ultima piattaforma ha permesso la rapida diffusione di video che – tramite feed RSS, tag e parole chiave – sono stati inizialmente correlati ad altri video basati su teorie complottiste, raggiungendo così una fascia di pubblico già predisposta ad attenzionare tipologie simili di contenuti, per poi creare un proprio filone molto ben nutrito, con tesi che rimbalzavano dall’Europa all’America arricchendosi sempre più di dettagli. Se Galileo tornasse in vita, probabilmente i terrapiattisti lo costringerebbero a una nuova seconda abiura!
L’ideologia di fondo è che l’uomo possa fidarsi solo di ciò che vede, e la curvatura terrestre non è fra le cose apprezzabili dall’occhio nudo. Ergo, non esiste.
Alla teoria-base si sono aggiunte nel tempo sfaccettature al limite del romanzo fantasy.
La sfericità è un’invenzione massonica creata ad arte per allontanare l’uomo dalla verità dalle Sacre Scritture e per permettere alle “alte sfere massoniche” un ritorno in chiave sia economica sia di controllo del potere.
Come afferma Galoppini in più occasioni, Soros, Rockefeller e pochi altri controllano segretamente il mondo intero da abili burattinai, imponendo le loro leggi tramite il controllo dei burattini-politici, dei burattini-media, dei burattini-accademici e addirittura del burattino-papa. In pratica, chiunque abbia una posizione sociale di rilievo è iscritto a libro paga della loggia massonica mondiale nata ad uso e consumo degli uomini più ricchi del pianeta.
La verità rivelata durante il convegno è che il mondo piatto ha un confine che lo rende un mare chiuso, rappresentato dall’Antartide – visto come una sorta di cinta muraria di ghiaccio – oltre il quale non si sa ancora di preciso cosa ci sia. Il sole e la luna in realtà sono lampade enormi che ruotano sopra la superficie terrestre, creando l’alternanza giorno-notte e le eclissi. Si potrebbe pensare al moto circolare uniforme; ma in realtà l’orbita solare è a forma “uovale”, cioè proprio a forma di uovo.
Non poteva mancare nel corpus terrapiattista la vecchissima idea complottista del finto sbarco sulla luna, seguita dalla presenza, in un non troppo remoto passato, dei giganti sul nostro pianeta, i cui resti sono stati spacciati dai poteri forti per ossa di dinosauri – a loro volta pura invenzione cinematografica ovviamente – e la cui prova è data da complessi megalitici e cattedrali gotiche.
Infine, molti hanno rivisto nella “seconda abiura postuma di Galileo” un invito a una forte affermazione – seppur distorta – delle antiche dottrine di radice giudaico-cristiana ispirate al libro della Genesi, aprendo la strada a una possibile nuova ondata di fondamentalismo cristiano, se non addirittura uno scritturalismo distopico, ovviamente in chiave terrapiattista.
Negli ultimi tre anni circa, in varie parti del mondo, si è passati dalla semplice proliferazione di video e blog alla nascita di gruppi di persone che, incontrandosi fisicamente, discutevano e affermavano teorie sempre più fantasiose e dettagliate. In Italia il fenomeno è stato reso noto da servizi ad ampia portata di audience, come quello de Le Iene, che hanno favorito l’interesse e l’espansione di tutte queste teorie.
Al convegno nazionale di Palermo i focosi relatori hanno dimostrato di avere una propensione molto forte ad argomentare e scarsissima a dialogare, fino al punto di definire quasi ogni convegnista “troll”, anche quando la domanda era semplicemente una richiesta di chiarimento. La ricerca di visibilità risulta però chiara da questo incontro, cui vorrebbero dare continuità progettando un nuovo appuntamento a Milano.
Ascoltando Favari, Galuppini e soprattutto Greco, risulta spontanea una considerazione: la loro fortuna non sta tanto nella forza delle loro tesi, quanto nella risonanza mediatica che ricevono per la loro stravaganza. Risonanza non accompagnata però da ragionamenti che ne smontino le tesi, ma semmai da ironia e spesso anche insulti, che attivano meccanismi psicologici difensivi in chi davvero crede al terrapiattismo, portandolo ad aggrapparvisi con ancor più forza.
Calogero Greco, alla domanda «Quale ritiene che sia il più efficace strumento per la diffusione delle vostre idee?» ha serenamente risposto «voi troll», riferendosi a chiunque lo criticasse prendendolo in giro, a detta sua senza basi scientifiche valide.
Sembrerà strano da ammettere, ma in questo ha ragione: ogni volta che qualcuno insulta o ridicolizza le loro tesi senza dimostrarne l’incoerenza, inavvertitamente fa il loro gioco, rendendoli un gruppo sempre più coeso e con una fede sempre più salda nei loro principi.
In conclusione, i terrapiattisti mostrano foto reperite on line e citano formule matematiche, nonostante ripudino la veridicità dei libri di scuola e la conoscenza storica. Pretendono libertà nelle loro argomentazioni, ma non accettano le critiche. Le fanno però a Papa Francesco che definiscono massone messo lì dagli americani, e pagato da Soros. E massoni sono pure tutti i politici, come tutta la scienza ufficiale figlia del complotto contro la verità. La rete è l’unica cosa che si salva, perché permette la diffusione delle loro verità “zetetiche” grazie ai video che pubblicano su YouTube.
Cosa possiamo fare allora? Semplicemente mostrare tutte le incoerenze dei loro ragionamenti senza denigrarli, ma partendo da quegli stessi ragionamenti per scovarne ogni fallacia, seguendo quattro secoli dopo le orme del monaco cristiano Benedetto Castelli, matematico e fisico che difese Galileo quando il terrapiattismo era l’idea dominante e non un fenomeno in espansione. La cara, vecchia, fedele “reductio ad absurdum” non esiterà a dar manforte a noi “terraglobisti”. Anche se, per contestare il terrapiattismo, non siamo davvero pagati da Soros. Purtroppo.
- Castelli. Risposta alle opposizioni del S. Ludouico delle Colombe e del S. Vincenzio di Grazia, contro al Trattato del Sig. Galileo Galilei, delle cose che stanno su l’Acqua ò che in quello si muouono. In Firenze, appresso Cosimo Giunti, 1615, p. 28