Eppur si legge… nasce a Palermo il progetto Librovunque – parte seconda
Da un decennio, qualcosa “si muove” un po’ di più, in città, nel settore del libro e della lettura. Lo testimoniano due importanti riconoscimenti
Completato l’iter per l’assegnazione effettiva delle risorse, ed espletato ogni altro necessario passaggio operativo, si avvieranno così le attività previste. Nella I circoscrizione, il centro storico, dove oltre il 20% dei residenti è costituito da cittadini provenienti da tutto il mondo, il tema sarà quello della “Biblioteca multiculturale”; nella II circoscrizione, che si estende in zone marinare, la “Biblioteca del mare”; la III circoscrizione ospiterà la “Biblioteca delle emozioni”, con particolare attenzione all’approccio alla lettura per un pubblico con qualsiasi disabilità. Nella IV circoscrizione si parlerà poi della “Biblioteca della città”, in relazione a celebrazioni o ricorrenze cittadine; nella V si discuterà della “Biblioteca dei suoni”, mentre la VI sarà il luogo di divulgazione di una “Biblioteca popolare”; nella VII circoscrizione – che comprende la riserva naturale di Monte Pellegrino e il parco della Favorita – non potrà che proporsi la “Biblioteca dell’ambiente”; infine l’VIII circoscrizione ospiterà la “Biblioteca dell’apprendimento”, con il coinvolgimento delle scuole del territorio.
Il secondo riconoscimento che interessa Palermo è costituito dalle risorse che arrivano, sempre dal Ministero per i beni e le attività culturali, attraverso il “Piano cultura futuro urbano”, per cui è stato emanato un avviso per il finanziamento di progetti finalizzati alla rigenerazione urbana attraverso la realizzazione di attività culturali e creative raccolte nel tema “Progetto biblioteca casa di quartiere”.
Nella graduatoria pubblicata a fine settembre (Decreto 281/2019 della Direzione Generale arte e architettura contemporanee e periferie urbane del Ministero) figurano, tra le quaranta biblioteche ammesse a finanziamento in tutta Italia, ben tre palermitane. Eccole: al secondo posto la Biblioteca Giufà (uno spazio destinato a bambini e adolescenti nel quartiere Zen 2, all’interno dei locali dell’associazione Laboratorio Zen Insieme), al diciottesimo la Biblioteca Giuseppe Leggio (al Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino), al trentottesimo il Centro studi Pio La Torre.
Il progetto del Centro Pio La Torre, in particolare, ha a fondamento una attenta ricognizione territoriale, evidenziata proprio nel titolo attribuito: “Biblioteca 2030 per un quartiere sostenibile”. E si ispira ai temi e principi cardine dell’“Agenda ONU 2030”. Il suo scopo è incrementare e diversificare l’offerta di attività, con il preciso obiettivo di renderla ancor più presidio culturale e di dibattito pubblico nel territorio: costruendo percorsi di inclusione, di formazione della cultura digitale e ambientale, per formare un cittadino attivo e consapevole delle sfide poste in essere dalla postmodernità, in coerenza con quanto auspicato dall’Agenda 2030.
Il progetto è pensato a partire da un dato, emerso da una ricerca sulla allocazione del patrimonio librario in città: nella circoscrizione sono disponibili 0,1 pagine per ogni abitante. “Biblioteca 2030” promuoverà progetti innovativi che valorizzano il ruolo delle biblioteche come presidi culturali e sociali, incrementando l’esercizio del diritto di agire e di partecipare degli abitanti nella riprogettazione del quotidiano nel contesto abitativo. Gli obiettivi sono favorire la riqualificazione di spazi inutilizzati o sottoutilizzati presenti nel territorio coinvolto con interventi di rigenerazione e riappropriazione urbana, e, infine, creare dinamiche collaborative tra i residenti, le istituzioni pubbliche, i soggetti privati, artisti e creativi e altre figure professionali.
In totale i quattro progetti approvati porteranno a Palermo una risorsa complessiva di oltre 265mila euro per le attività delle biblioteche comunali e delle altre qui indicate.
Due considerazioni, quindi. La prima non può che essere relativa alla evidenza della “necessità” della collaborazione strutturata tra tutti gli attori che, in città, formano quella che nei Patti per la lettura viene indicata come la “filiera del libro”: costituita, orizzontalmente e verticalmente, da chi scrive, chi produce, chi conserva il libro e ne promuove la lettura.
La seconda, che i progetti che sarà possibile attuare grazie alla non piccola disponibilità finanziaria seminino fruttuosamente tale risorsa, consentendo di avviare iniziative che possano continuare a procedere con le proprie gambe.
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