Ricordo di Ninni Giuffrida
Ninni Giuffrida, direttore responsabile di questa rivista on line, ci ha lasciato. E’ improvvisamente deceduto qualche giorno fa. Non è stato solo il coordinatore organizzativo e amministrativo dell’Identità di Clio: ne è stato l’ideatore, il trascinatore dell’esperienza anche in momenti difficili, l’animatore e l’ispiratore dei suoi contenuti.
Si è entusiasmato per un’avventura complessa, in un periodo in cui iniziative di questo tipo in Italia erano abbastanza rare. Ha dovuto operare in un ambiente non proprio favorevole: quello dei suoi colleghi docenti universitari che non hanno saputo o voluto cogliere lo spirito, le finalità, le possibilità divulgative dello strumento on line.
Eppure all’università, sia a livello di ricerca sia a livello di insegnamento, Ninni ha dato tantissimo. Basti ricordare i suoi studi di straordinario livello sulle finanze siciliane, la sua capacità di muoversi fra Medioevo ed Età Moderna, la sua conoscenza tecnica sbalorditiva della storia della contabilità e dei bilanci, la sua non comune curiosità intellettuale. Quanto alla didattica, sono i suoi tanti studenti a ricordarlo come un docente di notevoli capacità comunicative, sempre disponibile con tutti.
Ho avuto il privilegio di leggere in anteprima giorni fa e commentare con Ninni il testo inedito di un suo organico lavoro di ricerca sulla schiavitù in Sicilia, che spazia dall’antichità all’età moderna con la capacità di tenere insieme dati materiali, dottrine politiche e teologiche, il rapporto fra passato e presente. Gli avevo suggerito alcune integrazioni bibliografiche: ma il testo era perfetto. Spero che ne sia promossa e sollecitata la pubblicazione.
Molte le doti di questa personalità che ha attraversato l’amministrazione come segretario generale dell’Assemblea Regionale Siciliana, la politica, l’attività di ricerca e di docenza universitaria, la pratica di editore e promotore culturale. La prima, quella che colpiva a prima vista, era la sua identità di intelligente, sornione, simpatico signore siciliano, capace di entrare immediatamente in sintonia con l’interlocutore. La seconda dote era il suo amore, del resto ricambiato ampiamente, per i giovani. Ninni stesso, giunto all’età di 78 anni compiuti pochi giorni fa, era giovane nell’intimo e nei rapporti umani, ed era capace di sprigionare ed alimentare entusiasmo in tutti coloro che coinvolgeva nelle sue tante iniziative. Questo spiega perché sia intorno all’Identità di Clio, sia nel gruppo di lavoro di “New Digital Frontiers” da lui diretto era riuscito ad aggregare una serie di risorse giovanili su cui si è retto e, si spera, continuerà a reggersi l’edificio costruito sapientemente negli anni da Giuffrida.
Quanto all’Identità di Clio, chi scrive, suo direttore scientifico, e il suo gruppo redazionale possono assumere con i lettori l’impegno a continuare e a ulteriormente rilanciare un’esperienza che, proprio di recente, ha incontrato e sta incontrando notevole successo.