Lo speciale “Da che punto guardi il mondo”
L’esigenza di ripartire, il coraggio e i sogni infranti
Ricostruire, riannodare i fili tranciati è un imperativo categorico che condiziona l’agire di noi umani. Che, rinchiusi per mesi dentro i gusci delle nostre abitazioni, siamo stati costretti filtrare i rapporti sociali attraverso gli schermi degli elaboratori e dei telefonini. La rete sociale e di interazione che ci collega con la realtà con la quale interagiamo è stata strappata dall’impatto violento e improvviso con un virus che come, uno squalo dentro una tonnara, ha fatto uno sconquasso. Riparare queste lacerazioni non è facile: richiede pazienza e abilità nel lanciare la spoletta e ricostruire la trama della rete.
L’Identità di Clio ha seguito con attenzione in questi mesi le incursioni (meglio: le devastazioni) provocate dal Coronavirus nel nostro quotidiano. E ora sta cercando di leggere anche la “ripartenza” focalizzando l’attenzione sulle realtà spesso trascurate quali le case editrici, il teatro delle marionette e i protagonisti del mondo dello spettacolo. Testimonianze di sofferenze, di sogni infranti, ma anche di ferrea volontà di ripartire e di ricostruire la rete relazionale squarciata.
Una riflessione che ci ha spinto non solo a questo speciale ma anche a dedicare il prossimo supplemento mensile dei “I cassetti di Clio”, che uscirà nel mese di luglio, a un’analisi articolata sui temi filosofici, storici ed economici che sono strettamente connessi con questa realtà.
Innovazione e competitività sono parole o obiettivi strategici della ripartenza?
Cercheremo di riflettere su questi temi. Intanto vi auguriamo un buona lettura.