Attraverso la consultazione e lo studio delle fonti archivistiche, Lentini mette in luce come l’Ottocento per la Sicilia sia un momento di forte cambiamento anche nel campo della viticoltura con la produzione del marsala.
Attraverso la consultazione e lo studio delle fonti archivistiche, Lentini mette in luce come l’Ottocento per la Sicilia sia un momento di forte cambiamento anche nel campo della viticoltura con la produzione del marsala.
Il Rettore, Fabrizio Micari, chiude così la due giorni dedicata alla Shoah, per la prima volta in Italia nel ricordo di quei giovani tagliati fuori durante il fascismo. Rilegge il discorso che il suo predecessore Giuseppe Maggiore, tenne ad apertura dell’anno accademico 1938-1939 e chiede scusa. Fabrizio Micari non usa mezzi termini per esprimere «un profondo senso di vergogna per tutti quegli studenti ebrei che vissero la drammatica e oscena esperienza che li costrinse ad interrompere i propri studi a causa delle leggi razziali».
La plasticità del corpo umano per evocarne la mortificazione. Il ricordo dell’orrore per risvegliare la memoria condivisa del nostro tempo.
Ruah – il respiro di Dio colpisce lo spettatore in maniera diretta, impedendogli di dimenticare uno dei capitoli più bui della nostra storia.
Un momento performativo che rappresenta una prima collaborazione con la Scuola dei mestieri dello spettacolo del Teatro Biondo, un potenziale punto di partenza per stringere un legame tra allievi e studenti delle due istituzioni. “L’atteggiamento propositivo dei ragazzi – afferma Tedesco parlando del laboratorio – rappresenta una testimonianza di come la funzione critica dell’immaginario, fornita dallo studio universitario, oggi sia più che mai necessaria per comprendere il presente grazie alla preparazione umanistica legata alle arti”.
Sabino Civilleri rappresenta l’altra faccia della medaglia nell’organizzazione di “Ruah – Il respiro di Dio” e delle attività promosse dall’Università di Palermo per il Giorno della Memoria. Referente progettuale per la scuola dei mestieri dello spettacolo del teatro Biondo, è regista e ideatore della performance in scena negli spazi dello Steri. Una percezione artistica rivolta all’evocazione di una memoria plastica, vissuta come manipolazione della corporeità legata alla ripetitività degli stimoli rivolti allo spettatore.
Le carte esposte alla Sala delle verifiche dello Steri raccontano la storia di Jankel, Walter, Chiaia.
In vista degli appuntamenti dedicati alla Shoah, parla il Rettore, Fabrizio Micari: “I ragazzi hanno trovato il coraggio di incarnare il dramma dei loro coetanei di allora. Ecco il senso della storia”. “Osceno” è un aggettivo forte, lacerante, e per questo utilizzato assai poco in contesti formali. “Ma non c’è altro nodo di definire le leggi razziali – osserva Micari.
Guardare al Giorno della Memoria dalla parte degli studenti. Questa la sfida dell’Università degli Studi di Palermo che, giorno 26 e 27 gennaio, porterà alla luce, attraverso documenti, vecchie fotografie e mostre, i sogni di quei giovani studenti ebrei iscritti alla facoltà dell’ateneo palermitano, cui fu sottratto il diritto di progettare il proprio futuro.
Scopri il programma completo degli appuntamenti dedicati alla Shoah.
Venivano da tutta Europa ed erano più di tremila gli studenti di origine ebraica che frequentavano gli atenei italiani. Più di cinquanta all’Università di Palermo, fino a che il sogno di diventare dottori non svanì con l’approvazione delle leggi razziali. Correva l’anno 1938 e il rettore dell’Università degli studi di Palermo, Giuseppe Maggiore, percorreva in pompa magna l’atrio della facoltà di giurisprudenza accerchiato dalla milizia fascista.
Un’isola letteraria nel cuore del centro storico, un appuntamento fisso per i palermitani e non solo: “La via dei librai” giunge alla sua quinta edizione e stavolta profuma di internazionalità.
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